Fino all’11 maggio la Fondazione Made in Cloister di Napoli presenta Composing Bioethical Choices la prima esposizione in Italia dell’artista ucraino-russo Aljoscha.
La mostra, fortemente voluta dalla Fondazione Made in Cloister in collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è frutto della residenza dell’artista a Napoli ed è realizzata attraverso il coinvolgimento della comunità di Porta Capuana.
Nei tre mesi di apertura della mostra, gli spazi diventano il cuore di attività creative e culturali per sensibilizzare la comunità sui temi della violenza e dei conflitti.
OPERE D’ARTE COME ESSERI VIVENTI
La particolare visione di Aljoscha lo porta a considerare ogni sua opera quasi come un essere vivente e l’atto artistico come senso pratico della nascita.
Il progetto espositivo è strutturato in tre diverse installazioni: una grande opera galleggiante bio futuristica collocata al di sotto dell’essiccatoio borbonico, cuore della Fondazione.
L’opera è composta da 80 sculture realizzate in acrilico, plastica e fibra di vetro. Completano il progetto alcune sculture singole sopravvissute a vari interventi pubblici, nonché una documentazione fotografica di recenti installazioni in differenti luoghi dell’Ucraina: scuole, chiese, piazze, che testimoniano il forte impegno dell’artista contro la guerra e la violenza generata dai conflitti.
LA RESIDENZA DI ALJOSCHA A NAPOLI
La residenza di Aljoscha a Napoli nel quartiere di Porta Capuana, vitale e multietnico in cui vi è un confronto continuo di diverse culture, spesso carico di tensioni, e la missione di rigenerazione urbana di Made in Cloister hanno ispirato la poetica dell’artista dando vita ad un progetto di forte impatto visivo ed emozionale:
Dichiara l’artista russo-ucraino: “Il mio lavoro non riguarda solo la creazione di strani giocattoli alieni per il mio piacere, ma soprattutto la loro collocazione nel mondo reale e la possibilità per le persone di reagire ad essi, di giocarci, di scegliere la propria metamorfosi.”
Immagine di copertina: Installazione dell’artista Aljoscha presso la Fondazione Made in Cloister di Napoli. Courtesy Francesco Squeglia