All’interno dell’ottava edizione della Biennale di Viterbo, “Apoteosi” di Franco Losvizzero

Franco Losvizzero, conosciuito per le sue installazioni suggestive e provocatorie, ha inaugurato una nuova opera site-specific intitolata “Apoteosi” al Castello Orsini di Soriano nel Cimino in occasione dell’ottava edizione della Biennale di Viterbo, sotto la curatela di Laura Lucibello, direttrice e ideatrice della Biennale.

Nato a Roma nel 1973, Losvizzero ha sempre spaziato tra pittura e scultura, passando per le installazioni quasi sempre a tema esistenziale e psicologica.

Apoteosi” si sviluppa in un percorso articolato che coinvolge diversi ambienti del Castello Orsini, una struttura di epoca medievale che fino al 1989 era un carcere. L’installazione si snoda tra le celle di massima sicurezza e la Torre Antica, il punto più alto del paese. Questa torre, insieme alla Torre di Chia situata a pochi chilometri di distanza, è stata parte delle residenze della famiglia Orsini e, per un periodo, ha ospitato il regista e poeta Pier Paolo Pasolini.

Come suggerisce l’artista stesso, “Apoteosi vuole condurre lo spettatore oltre i confini del proprio inconscio, dentro la gabbia che ci preclude il volo“. Le celle, che un tempo limitavano la libertà fisica dei detenuti, diventano metafora delle barriere mentali e psicologiche che ogni individuo si impone.

Grazie ad un uso sapiente degli spazi, della luce e degli oggetti esposti, Losvizzero crea un’atmosfera surreale e molto densa di significato. Ogni tappa del percorso è studiata per stimolare una reazione emotiva ben precisa, invitando il visitatore a confrontarsi con le proprie paure e desideri più profondi. Le opere, caratterizzate da una forte componente simbolica, sono realizzate con materiali eterogenei che vanno dal metallo al vetro, dal legno agli oggetti di uso comune, trasformati e reinterpretati in chiave artistica.

L’installazione culmina nella Torre Antica, che offre una vista panoramica sul paesaggio circostante. Questo punto rappresenta la fine del viaggio interiore proposto da Losvizzero, un invito a superare le superstizioni e ciò che la nostra mente ci impone e ad abbracciare una nuova consapevolezza di sé.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 15 settembre.

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