Armonie d’Arte Festival, Nuove rotte Mediterranee, Permanenze

L’estate volge al termine, ma il festival Armonie d’Arte continua fino al 17 settembre. Ideato nel 2001 da Chiara Giordano, si svolge principalmente nella suggestiva cornice del Parco Archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia, in Calabria. Questo luogo magico e ricco di storia offre uno sfondo unico per le esibizioni di artisti di fama internazionale, che si alternano per affrontare vari temi con diversi media. Gruppi musicali, orchestre, compagnie teatrali e ballerini, propongono un programma che spazia dalla musica classica al jazz, dal teatro contemporaneo alla danza. La cultura e l’arte in tutte le sue forme sono le assolute protagoniste.

Parco archeologico Scolacium foto Antonio Raffaele

Il Mediterraneo è stato da sempre protagonista di transiti e approdi che favoriscono gli incontri, ma sono le permanenze che costruiscono radici. E per far ciò quale modo migliore se non quello di condividere la scintilla vitale della creatività che l’Arte genera ogni volta. L’Arte, d’altronde, in ogni tempo ha sostenuto la resistenza, acceso la speranza inventando il domani.
Giunto alla sua ventiquattresima è questo che si propone il festival calabrese. Il programma abbraccia le antiche rotte mediterranee e medievali della regione. Con l’obiettivo di dare corpo al motto “Calabria Straordinaria”.

Dall’inizio ho pensato al festival come opportunità di valorizzazione di un luogo poetico della memoria di particolare fascinazione con le sue potenti pietre millenarie in un vasto uliveto secolare”, afferma Chiara Giordano. “Anno dopo anno è cresciuto un festival che cerca senso nell‘armonia delle arti nel segno della Cultura della Bellezza e dello sviluppo armonico sostenibile come valore etico ed estetico, individuale e collettivo”.

Parco archeologico Scolacium foto Antonio Raffaele

Tra gli artisti che hanno colorato l’estate del festival: Jaques Morelenbaum, per la bossa nova brasiliana, il jazz ha visto protagonista, la pianista giapponese Hiromi.

La Compagnia di Wayne McGregor (direttore di Biennale Danza di Venezia e coreografo residente al Royal Opera Ballet – Opera House di Londra) ha portato in scena Autobiography, l’intelligenza artificiale e il DNA come fonti d’ispirazione e strumenti per sovvertire le convenzioni della danza. La Fura dels Baus, compagnia catalana nota per le sue creazioni sorprendenti.

In una serata interamente dedicata al femminino, poi, è stata invitata Nadia Murad, Premio Nobel per la Pace e attivista per i diritti umani di origine yazida, nata nel 1993 nel villaggio di Kocho, in Iraq. È diventata una figura di spicco nella lotta contro la tratta di esseri umani e per la giustizia per le vittime di violenza sessuale, dopo essere sopravvissuta alla prigionia e agli abusi dell’ISIS.

Il titolo della serata, Blu Femina – Gala del Mediterraneo, ha visto in scena grandi voci per parlare di Mediterraneo attraverso la sua musica. Cinque straordinarie artiste hanno raccontato le proprie radici attraverso i relativi repertori musicali, intensi, poetici e identitari, accomunabili nel macro-tema “nuove rotte mediterranee” di Armonie d’Arte Festival e alla sua declinazione annuale 2024, “permanenze”. Dulce Pontes per il fado, Estrella Morente per il Flamenco, Eleftheria Arvanitaki per il rebetiko greco, Maria Nazionale per la canzone napoletana, e Noa per le coste mediorientali.

Con Armonie d’Arte Festival – Network, il ciclo di eventi culturali proseguirà, per tutto il mese di settembre, in alcuni tra i luoghi più significativi e suggestivi della Calabria, tra cui il Museo nazionale di Reggio Calabria con una sezione dedicata specificatamente al valore culturale dei suoi più straordinari reperti ovvero i Bronzi di Riace, e alcune delle più importanti Compagnie del teatro contemporaneo, come Abbondanza Bertoni e Muta Imago. Infine le ultime tappe della parte itinerante del Festival saranno a Catanzaro al Complesso monumentale San Giovanni con produzioni originali del Festival dedicate alle nuove generazioni di coreografi e al tema del femminile con uno sguardo trasversale tra storia e contemporaneità; e a Serra San Bruno (VV), luogo di eccezionale spiritualità nel cuore delle Serre calabresi di potente fascino naturalistico, per la presenza della Certosa di San Bruno, una delle poche ancora attive e risalenti al XII sec, con una sezione dedicata alla musica medievale e spirituale.

Luoghi eccezionali per valore storico monumentale e paesaggistico, e una narrazione che non si ferma allo spettacolo ma coniuga passato e contemporaneità in una visione di respiro internazionale. Una Calabria che si vuole svelare, che sia quella “CALABRIA CHE VALE IL VIAGGIO”.

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