Arte Laguna Prize è un “hub il per sistema dell’arte contemporanea”. Parola a Marco Seno, responsabile dello sviluppo dei progetti culturali

Arte Laguna Prize, concorso internazionale d’arte contemporanea attivo dal 2006 e con sede a Venezia, dal 17 novembre all’8 dicembre 2024, espone i finalisti e i vincitori della 18° e 19° edizione dell’evento. Presso l’Arsenale Nord, sono esposti 240 artisti emergenti – e rispettivamente 240 opere – in una mostra crossmediale, interdisciplinare e transgenerazionale a cura di Giulia Colletti e Chiara Canali.

Le dieci categorie espressive, suddivisioni tipiche del Premio, assumono in quest’edizione confini più sfumati. È importante considerare questa prospettiva e presa di posizione curatoriale: obiettivo della mostra è un approccio interdisciplinare, una visione coesa del mondo dell’arte contemporanea emergente, superando i confini nazionali e mediali di ciascun artista.

Comincerei allora, per comprendere meglio la natura e gli obiettivi dell’evento, dalle vincitrici delle ultime due edizioni. Vincitrice della 18° edizione è Esther Eeleene (Esther Lòpez Navarro, Barcellona, Spagna, 1999) con l’opera Hello, my name is Blue, cortometraggio che “presenta una natura ibrida, e si articola in molteplici livelli narrativi e attraverso un ritmo compositivo variegato”. Per la 19° edizione è stata invece premiata la scultura Rockit Black di Tanda Francis (New York, Stati Uniti, 1977), opera che si contraddistingue per l’uso innovativo di materiali: “resti di strutture utilizzate per chiudere gli edifici durante le proteste del movimento Black Lives Matter nel 2020 contro la brutalità della polizia”.

Abbiamo intervistato per l’occasione Marco Seno, Responsabile dello Sviluppo dei Progetti Culturali di Arte Laguna Prize.

Considerate i progetti vincitori delle rispettive edizioni come meglio rappresentativi di crossmedialità, interdisciplinarità e transgenerazionalità, citando i temi e gli obiettivi proposti dalla mostra?

Sono certamente elementi che vengono considerati da parte della giuria sia in fase di selezione per quanto riguarda gli artisti finalisti, e che quindi espongono all’Arsenale Nord, che per quanto riguarda i vincitori assoluti delle rispettive edizioni. Ogni anno costituita da soggetti diversi, la giuria è composta da soggetti esperti del mondo e del sistema dell’arte completamente esterni all’organizzazione di Arte Laguna Prize. 

Per quanto riguarda l’edizione 18 e 19, i giurati hanno dato espressamente prova che si tratta di fattori centrali per l’arte contemporanea che è stata candidata all’interno di Arte Laguna Prize tanto che proprio gli artisti vincitori sono stati scelti anche considerando questi coefficienti tra i 240 presenti in mostra. 

Altra parola chiave di Arte Laguna Prize 2024 è Sostenibilità. Quanto si può agire in questo senso oggi nel mondo dell’arte?

Ormai da diversi anni sostenibilità non è certamente una parola fine a sé stessa. Nello specifico Arte Laguna Prize ha voluto inserire dal 2016 una sezione interamente dedicata alla sostenibilità che apre a collaborazioni tra aziende ed istituzioni di vario genere ed artisti che, tramite la loro visione e sensibilità, riescono sempre a stupire. Come molti altri settori, anche quello artistico ha ormai indirizzato molta attenzione alla tematica. L’attenzione ai dettagli, quindi, diventa centrale ed il mondo dell’arte non può che seguire quello che di positivo viene già proposto rivisitandolo grazie alla bellezza del gesto creativo artistico che sempre più riesce a proporre nuove idee grazie all’immensa delicatezza che contraddistingue gli artisti.  

Il Premio non si misura soltanto in denaro ma anche – e soprattutto – in possibili contatti e relazioni. Quanto incide, secondo voi, la partecipazione di un artista emergente a un evento come Arte Laguna Prize? Qual è anche l’importanza di avere un contatto diretto con i brand extra-settore?

È proprio così. Arte Laguna Prize non è solamente un concorso che si conclude con un’esposizione ma anche un vero e proprio hub per il sistema dell’arte contemporanea all’interno del quale contatti e relazioni diventano sempre più numerosi ed importanti. Nato nel 2006 con l’idea di rivitalizzare le proposte artistiche già presenti, Arte Laguna Prize conta ormai uno storico ed un network sempre più internazionale del quale i primi a goderne sono proprio gli artisti.

Già all’interno del bando sono presenti Premi Speciali forniti proprio per permettere agli artisti di proseguire il loro percorso e di realizzare esperienze importanti che fungano come vero e proprio trampolino per la loro carriera ed il loro percorso. Avere la possibilità di collaborare con gallerie, residenze artistiche e istituzioni culturali è certamente importante tanto quanto contribuire allo sviluppo di progetti con aziende e realtà extra settore che hanno anche la reale possibilità di sostenere l’artista sia a livello progettuale che economico. L’aspetto interessante è anche quello delle continuità della relazione che si instaura tra artista ed azienda. Molti sono gli esempi di collaborazioni durature che di certo fanno bene ad entrambi ma anche e soprattutto al sistema dell’arte contemporanea internazionale. 

Venezia è sempre stata un palcoscenico per l’arte, in particolare contemporanea, in un dialogo continuo con le istituzioni come La Biennale di Venezia. Vedete in qualche modo un’affinità tra Stranieri Ovunque e la tematica di sostenibilità e le sfumature di confini espressivi di Arte Laguna Prize 2024?

Il rapporto tra Venezia e la cultura in senso lato nasce certamente diversi secoli fa. Di quel mondo ad oggi ci rimangono testimonianze indelebili ed importantissime. La città ha poi mantenuto questo interesse nei confronti della produzione artistica tanto che ha dato vita a rassegne e manifestazioni diventate ormai conosciute in tutto il mondo ed addirittura prese come punto di riferimento nel contesto dell’arte contemporanea. 

Arte Laguna Prize si differenzia però a suo modo da queste realtà per un semplice motivo: l’assenza di una tematica specifica all’interno delle diverse edizioni. Questo permette agli artisti di candidare ed esporre opere che possono rientrare in categorie e tematiche molto differenti con l’obiettivo di lasciare loro la massima libertà sia in termini espressivi che decisionali. Ad ogni modo negli ultimi anni soprattutto, si nota un interesse crescente nei confronti delle tematiche come quelle proposte in Stranieri Ovunque oppure legate alla sostenibilità, all’immigrazione ed al cambiamento climatico e queste nuove tendenze certamente le registra anche Arte Laguna Prize.   

I propositi di questa edizione dimostrano una volontà di affermare alcuni valori – a mio dire imprescindibili nell’arte contemporanea – portandoli all’interno di una mostra che però è anche un concorso. Trovate necessario modificare l’approccio di concorsi e fiere? Spesso questi eventi fanno riferimento al mercato più che alla ricerca; come è possibile coniugare questi aspetti?

Arte Laguna Prize è si un concorso ma funge anche e soprattutto come rampa di lancio per tutti gli artisti che riescono a raggiungere la fase dell’esposizione. Come detto prima, si tratta di una sorta di hub per gli artisti che, con le sue peculiarità, funge come vero e proprio luogo di incontro e di opportunità.

Si tratta di una manifestazione che certamente non ha le stesse finalità di una fiera o ottiche interamente dedicate al mercato. Ad Arte Laguna Prize è l’artista che decide se la sua opera sarà in vendita oppure no ed a decretarne l’eventuale prezzo; l’organizzazione non fa altro che sostenere l’artista, qualsiasi sia la sua scelta, al fine di fargli vivere un’esperienza totale. 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Guarene, alla Sandretto 12 artisti riflettono sul concetto di ruralità

Questa è l’opera che ha introdotto l'omonima collettiva in mostra negli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Guarene, in cui 12 artist* si sono chiesti come poter raffigurare le implicazioni contemporanee degli ecosistemi agricoli.

Seguici su Instagram ogni giorno