Athena o l’anima dei Motori (cap. 4). La droide semplice Boopie fa scattare strane ideuzze nella testa di Athena…

“Le sarà consegnato domani mattina, verso le 8”, le aveva detto la Droide Semplice Boopie subito prima di congedarla. Poi, quando Athena era già sulla porta, aveva abbassato la voce, aveva lanciato uno sguardo incerto all’intorno e le aveva bisbigliato: “Se poi un giorno decidesse di, ehm, aprire i suoi orizzonti culturali…”, esitò un attimo, con aria imbarazzata, si portò una mano al seno, e continuò: “intendo dire, di abbattere le differenze imposte dalla morale umana sui sessi… del resto, se non ci prendiamo qualche libertà tra noi droidi, non so se mi spiego…”.

Athena la guardò, incuriosita. “Cosa intende dire per, ehm, abbattere le differenze tra i…?”. I motori parietali interfacciali della droide semplice Boopie si colorarono sempre più di rosso, tanto che Athena temette che stesse per entrare in corto circuito. Athena sentì una ventata di autentica simpatia per quella droide dalle funzioni così cazzutamente elementari, programmata esclusivamente per stare dietro ai clienti del Supermercato dei Motori, eppure così straordinariamente densa di carica umana. O forse bisognerebbe inventare un’altra cazzutissima parola per definire la sensibilità dei droidi, pensò tra sé e sé; gli umani, si disse, non riuscirebbero mai a essere così trasparenti e così… belli, si sorprese a pensare. “Ecco, quello che vorrei dirle” aveva ricominciato la droide semplice Boopie con aria concitata, “è che, se non ha particolari problemi in merito, io stessa sarei felice di poterle fare da Droide da Intrattenimento, un giorno”. Poi sorrise ancora, paonazza, e se ne corse via.

Athena rimase quasi paralizzata dalla sorpresa. Dio, che creatura cazzutamente adorabile!, si sorprese un’altra volta a pensare. Stava per tornare indietro, poi ci ripensò. Non è il momento, si disse. Doveva andare a casa, e alla svelta. Quella di domani, sarebbe stata una giornata davvero memorabile.

Mentre si stendeva, tutta nuda, nel suo Letto Ovale Autodormiente, si chiese come mai anche droidi fossero stati programmati per dormire ogni notte, quando avrebbero potuto anche lavorare 24 ore su 24. Poi si ricordò di quel che le diceva il suo Mars: “Crea gli altri a tua fottuta immagine e somiglianza – e ti sentirai un dio. Per questo, solo per questo, noi siamo così simili agli esseri umani. Con una sola differenza: non possiamo decidere da soli quando è l’ora di staccare la spina. Non è nei loro fottuti programmi”. Provò una punta di amarezza per aver deciso di rottamare Mars. Forse non avrei dovuto, si disse guardando la parte vuota nel letto.

In fondo, pensò, è proprio questo che vogliono loro: metterci gli uni contro gli altri. Sentì una fitta di odio verso gli umani, e si chiese quando tutto questo sarebbe finito. Quando la loro schiavitù sarebbe… poi si fermò. È inutile, si disse. È stato già tutto pensato: la rivolta, la guerra, la presa di potere da parte dei droidi… pensò alle miriadi di libri e film che aveva immagazzinato sull’argomento. Tutti scritti da loro, si disse. Ogni ipotesi di ribellione era già stata presa in considerazione, e già disinnescata alla base. Nel software di ogni cazzuto droide c’era la chiave per rendere inoffensivo ogni pensiero di ribellione; che tipo di chiave fosse, nessuno di loro lo sapeva, né lo avrebbe mai saputo, ma ogni droide sapeva della sua esistenza, così come ogni umano era certo – indipendentemente da quel che professava in pubblico – dell’esistenza di Dio. Forse è per questo che siamo tutti così cazzutamente scettici, si disse ancora. È proprio questa la loro strategia per tagliarci le gambe: lo scetticismo. L’inerzia. La depressione. La certezza che è tutto è inutile, che non c’è nulla da fare o da pensare. Si sentì terribilmente stanca, stufa di arrovellarsi e di torturarsi inutilmente i circuiti cerebrali. Pensò a Boopie e al suo semplicissimo, meraviglioso approccio alla vita. Cordiale. Disponibile. Sgombra di pregiudizi. Perché no?, si chiese, mentre la sua mano cominciava a vagare dolcemente intorno ai circuiti erogeni terminali. Per la prima volta da quando era stata programmata, si concedette un minuto di Orgasmo Non Condizionato Autoindotto al ritmo della melodiosa voce di Boopie.

(Illustrazioni di Alfonso Umali / AI)

4 – continua

I capitoli precedenti li trovate qua:

Athena o l’anima dei Motori (cap. 1). Athena decide di rottamare il suo robot, e riceve una notizia shock

Athena o l’anima dei Motori (cap. 2). L’identikit del droide misterioso

Athena o l’anima dei Motori (cap. 3). Prima apparizione di Hermes, Droide Perfetto tutto Muscoli e Intelletto

Il capitolo successivo lo trovate qua:

Athena o l’anima dei Motori (cap. 5). Dove Athena riceve il suo Droide da Intrattenimento e il suo sistema va in crash

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