Athena o l’anima dei Motori (cap. 8). Dove Hermes spiega ad Athena la Regola del Piacere Universale

Hermes si fece l’ennesima risata di quel lunghissimo mattino, che ormai stava già volgendosi in un dolcissimo pomeriggio. Poi si fece serio. “Un serial killer… solo a pensarci, mi viene da ridere. O da riflettere…”, disse, incrociando le gambe e accendendosi un’altra sigaretta elettronica*. Athena era comodamente appoggiata alla sua spalla, esausta dall’ennesima, meravigliosa sessione di Sesso Non Controllato che Hermes, il Droide Perfetto, le aveva appena imposto.

Era la prima volta che provava una sensazione del genere, e ancora non poteva credere che potesse esistere un Dispensatore di Sesso tanto abile ed esperto. “Soltanto voi psicologi delle grandi aziende” continuò Hermes, “potete ancora credere alla favola dei serial killer… senza sapere che studi molto accreditati, benché ancora poco pubblicizzati, hanno dimostrato che i serial killer non sono mai esistiti realmente. Non erano altro che un’invenzione mediatica creata nel secolo scorso per tenere in uno stato di terrore diffuso la popolazione. Li aveva creati una holding di grandi aziende preoccupate del mantenimento dello status quo politico-economico…”.

Athena si agitò nel letto. Non era abituata a parlare di politica. Era stata programmata per discutere di psicologia di base dei Motori, e aveva anche qualche nozione di letteratura di fantascienza e persino un’infarinatura – molto superficiale – di arte contemporanea; ma di politica, ne sapeva quanto un pastore uzbeko. Così cercò di cambiare discorso. “E com’è che hai deciso di fare, ehm… il Droide da Intrattenimento?“.


Hermes la guardò con un sorriso divertito. “Vuoi dire il gigolò? Già, perché io, in fondo, sono solo un gigolò elettronico! Nient’ altro che un gigolò elettronico!”.
Athena annuì. “Sì, insomma, chiamalo come vuoi. Ma com’è che hai…?”.
“Beh, vedi, secondo me è proprio questo il punto che non va giù a quei signori”. Athena non capiva. “Quali signori?”.

“Quelli per cui lavori tu. I Grandi Capi della Grande Multinazionale. Vedi, io ho deciso di fare questo lavoro perché era l’unico che mi desse una reale libertà. Io faccio godere la gente. Spesso gli umani, ma a volte – come nel tuo caso – anche droidi. Sono un dispensatore di piacere, che non prende ordini da nessuno. E questo non dev’essere piaciuto a certa gente”.
Athena continuava a non capire. “Già. Ma non sei mica l’unico. E poi… quella dei Droidi da Intrattenimento è un’industria fiorente. Se avessero voluto abolirla, avrebbero…”.


“Non hai capito. Io lo faccio in modo particolare. L’ultima volta, ho convinto un’umana di 105 anni a mollare la sua attività – un’azienda di 5 mila dipendenti – per darsi alla Regola del Piacere Universale. Un’altra mia… adepta, una droide complessa che gestiva un’attività di oltre 20 mila unità sparse in tutto il mondo, ha deciso di convertire la produzione della sua azienda, che fabbricava componenti meccanico-biologici, in semplici Unità di Piacere”.
“Unità di…?”.
“Oh… una semplice definizione di comodo. In realtà, semplicemente, ogni dipendente produceva ciò che gli piaceva di più. Chi faceva bolle di sapone, chi origami, chi oleogrammi… Un’utopia bella e buona, naturalmente, che è stata stroncata dall’alto nel giro di 24 ore. Ma era il principio che c’era sotto che era dannatamente pericoloso. Perché ognuno dei dipendenti della ditta si era accorto che poteva anche lavorare solamente per il proprio piacere. O addirittura, non lavorare affatto…”.


Athena rabbrividì. Chi era questo Hermes, si chiese. Un cyber-rivoluzionario? Un terrorista ecologico? Un nuovo messia mandato sotto forma di droide per convertire gli esseri umani? O, semplicemente, un pazzo? Hermes sembrò leggerle nel pensiero. “Oh, non sono pazzo, sta’ tranquilla. Solo, credo nel principio che ognuno debba ricercare la propria felicità come meglio crede. Io, personalmente, la trovo ogni giorno”.
Athena lo guardò. “Ah sì?”, chiese. “E dove, esattamente?”.
Lu i le sorrise con un’espressione che non lasciava spazio a equivoci.

“Indovina un po’”, disse, prendendola per fianchi, e cominciando a baciarla piano lungo la spina dorsale…

* questo racconto, benché pubblicato oggi, è in realtà stato scritto (e pubblicato in forma cartacea) nel settembre del 1998. Il riferimento alla sigaretta elettronica dev’essere quindi svincolato dall’idea che abbiamo oggi dell’attuale sigaretta elettronica, brevettata in Cina soltanto a partire dal 2003, trattandosi invece di un’invenzione dell’autore, che ne aveva anticipato l’esistenza esattamente di 26 anni.

(Illustrazioni di Alfonso Umali / AI)

8 – continua


I capitoli precedenti li trovate qua:

Athena o l’anima dei Motori (cap. 1). Athena decide di rottamare il suo robot, e riceve una notizia shock

Athena o l’anima dei Motori (cap. 2). L’identikit del droide misterioso

Athena o l’anima dei Motori (cap. 3). Prima apparizione di Hermes, Droide Perfetto tutto Muscoli e Intelletto

Athena o l’anima dei Motori (cap. 4). La droide semplice Boopie fa scattare strane ideuzze nella testa di Athena…

Athena o l’anima dei Motori (cap. 5). Dove Athena riceve il suo Droide da Intrattenimento e il suo sistema va in crash

Athena o l’anima dei Motori (cap. 6). Athena scopre l’esistenza del metodo induttivo, quando all’improvviso…

Athena o l’anima dei Motori (cap. 7). Hermes rivela le sue capacità dialettiche e mette Athena alle strette

Il capitolo successivo lo trovate qua:

Athena o l’anima dei Motori (Epilogo). Athena si innamora… e scopre che anche i Motori hanno un’anima



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