A Bruxelles l’arte viene prescritta come cura

La ricetta del medico recita “una visita al museo” per combattere lo stress post-pandemia

Che l’arte sia per alcuni una cura per l’anima non è un segreto. Adesso però una visita a un museo può finalmente essere prescritta da un medico.

Sotto ogni punto di vista, il periodo di pandemia di COVID-19 appena trascorso non è stato facile per nessuno. In diverse misure: le patologie, il burnout e lo stress che ne sono derivati hanno colpito ognuno di noi. 

Tra i mille modi esistenti per salvaguardare la salute mentale, i medici di Bruxelles hanno individuato nell’arte una valida alternativa clinica

Per aiutare coloro che hanno sofferto maggiormente lo stress post-pandemia, i medici dell’ospedale di Brugmann, uno dei maggiori della capitale belga, hanno avviato una sperimentazione di tre mesi che offre la possibilità di visitare gratuitamente cinque istituzioni pubbliche della città.

Tra i musei che hanno aderito al progetto pilota i musei pubblici della Grand Place, il Fashion & Lace Museum sulla Rue de la Violette, il Sewer Museum, il Garde Robe Manneken Pis e il Centrale for contemporary art

L’assessore alla cultura di Bruxelles Delphine Houba confida nell’aggiunta di altri musei e luoghi dell’arte alla lista.

Houba ha affermato inoltre di aver strutturato l’esperimento su modello del progetto avviato nel 2018 nel Quebec, in Canada: un’iniziativa del Comitato per l’Arte e la Salute del Museo di Belle Arti di Montreal per studiare gli effetti dell’arte su pazienti affetti da disturbi alimentari, malattie mentali, cancro al seno e morbo di Alzheimer. La prescrizione, ovvero la visita al museo, era offerta ai pazienti, ai familiari e agli operatori sanitari.

Nel 2019, anche il Rijksmuseum di Amsterdam ha riscontrato un effettivo collegamento tra l’arte e la terapia. In occasione della grande mostra su Rembrandt, numerosi malati terminali confinati in ospedale hanno richiesto all’organizzazione benefica Ambulance Wish Foundation di poterla visitare per guardare le opere del maestro olandese.

Nonostante i risultati della sperimentazione trimestrale effettuata a Bruxelles saranno resi pubblici nel 2022, numerosi studi hanno confermato gli effettivi benefici dell’arte e della cultura sul morale dei pazienti, come quello dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che gestisce un programma dedicato allo studio sull’apporto positivo delle arti al benessere fisico e mentale.

Non ci resta quindi che visitare un museo o una mostra per immergerci a capofitto nell’arte! 

Cover photo credits: Un malato terminale visita “Late Rembrandt” al Rijksmuseum nel 2015, courtesy of Ambulance Wish Foundation.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

La Musa surreale, Alessandra Redaelli racconta Gala Dalì in prima persona nel suo nuovo libro

Nel libro La musa surreale, Alessandra Redaelli ripercorre, attraverso la voce della stessa protagonista, la vita della musa di Salvador Dalì, non solo come compagna del celebre pittore, ma come una figura indipendente, capace di determinare il proprio destino.

Artuu Newsletter

Scelti per te

Seguici su Instagram ogni giorno