Cresce la consapevolezza dell’importanza della Street Art come forma d’espressione attraverso cui veicolare messaggi di unione e rigenerazione, fondamentali per una maggiore condivisione dello spazio urbano. Esistono innumerevoli esempi positivi di riqualificazione ed ideazione di spazi accessibili aperti allo scambio e all’incontro promossi dai progetti d’arte urbana presenti sul territorio italiano. Iniziative che si sono dimostrate motore del dibattito artistico-culturale diventando parte del cuore dei nostri centri urbani, ne è un esempio il progetto The Wallà, a cura del Collettivo BocaVerta APS di Treviso, cresciuto al punto da attirare autori di fama internazionale.
L’iniziativa di rigenerazione urbana partecipata originaria di Vallà, piccolo centro veneto da cui prende il nome, nasce da un gruppo di persone che intendono riappropriarsi dei loro paesaggi urbani immergendoli nell’arte e nella bellezza. The Wallà riempie di colore la quotidianità dei suoi fondatori trasformando in tele da dipingere i muri della propria cittadina, dipinti da numerosi street artist invitati a prendere parte alla manifestazione. L’intento è quello di avviare esperienze collettive che partono dal basso per accendere nuove identità, confrontandosi con l’energia creativa.
D’altronde, questa forma d’arte democratizza l’accesso alla cultura oltrepassando numerose barriere fisiche, cognitive ed economiche, per stimolare il dialogo e la riflessione sulla società, i centri urbani e i problemi ad essi connessi. Inoltre, la Street Art può rinvigorire le aree urbane, fungendo da polo di attrazione per visitatori ed investimenti installando un forte senso di orgoglio e appartenenza alla comunità cittadina.
Per prendersi cura di queste opere d’arte che hanno letteralmente rivoluzionato dei luoghi bisogna pensare non solo alla loro valorizzazione, ma anche alla loro conservazione; da questa consapevolezza nasce la partnership che coinvolgerà l’Università Ca’ Foscari di Venezia nella manutenzione dei murales.
Le opere realizzate grazie a “The Wallà” rischiano di deteriorarsi a causa del tempo e degli agenti atmosferici e necessitano quindi dell’intervento di figure specializzate nella scienza della conservazione del patrimonio artistico. Il tema controverso del restauro della Street Art, emerso per la prima volta in Italia a causa del deperimento delle opere di Keith Haring, restaurate da un team di scienziati dell’Università di Pisa, dove il writer realizzò “Tuttomondo”, divide il sistema delle arti in due tra chi ritiene sia assolutamente necessario e chi pensa vada a snaturare l’anima della corrente artistica. Tuttavia, non possiamo ignorare il contesto di creazione delle opere e la loro funzione urbana che determinano l’urgenza di un intervento. Nel caso specifico di The Wallà perdere un tale contributo andrebbe ad indebolire il lavoro condotto sinora dal collettivo screditando la sua portata culturale, restaurare questi murales diventa quindi un’azione doverosa a protezione del patrimonio artistico dell’area.
Da oltre un decennio, l’Università Ca’ Foscari promuove la ricerca sui materiali utilizzati nella Street Art per comprendere il loro comportamento nel tempo e arginare il loro deterioramento. I dipinti murali contemporanei sono realizzati all’aperto e composti da materiali di origine sintetica e commerciale, scelti per motivazioni stilistiche ed economiche e non certo per la loro durata. Processo di realizzazione che comporta indubbie problematiche conservative, come ad esempio distacco della pittura, variazioni delle tonalità cromatiche ed esposizione alle intemperie. Attualmente non esiste un vero e proprio protocollo di conservazione di queste produzioni artistiche, procedura che dovrà essere ideata dagli esperti della Ca’ Foscari in seguito ad un’analisi chimica della composizione dei materiali.
Le ricerche in questo ambito sono guidate dalla Dott.ssa Francesca Izzo, membro del gruppo “Scienze per la Conservazione del Patrimonio Culturale” che, con l’apertura della quarta edizione del progetto The Wallà, prende parte alle attività legate al protocollo di intesa stipulato tra l’associazione Collettivo Bocaverta APS e il Comune di Riese Pio X e Ca’ Foscari.
“Nell’ambito della collaborazione con The Wallà e il Comune di Riese Pio X eseguiremo delle campagne diagnostiche, coinvolgendo anche studenti in formazione. Studieremo i materiali usati dagli artisti e valuteremo le strategie di conservazione e manutenzione, che spesso sono anche utili dal punto di vista economico: costa meno difendere l’arte che non restaurarla quando fortemente degradata. Salvaguardare i murales sarà sempre più necessario nel futuro, vogliamo formare la generazione di conservation scientist che salverà la street art dall’oblio del tempo” (Francesca Izzo)
Il protocollo prevede la costituzione di un team di professionisti del restauro incaricati di assistere all’esecuzione dei prossimi murales, i quali avranno l’opportunità di osservare in tempo reale la procedura adoperata per la realizzazione delle opere da numerosi artisti tra cui: Tellas, Pixel Pancho, Franco Fasoli, Joys e Orion. Difatti, la campagna di ricerc si basa sull’instaurazione di un rapporto collaborativo con gli street artists presenti, che parteciperanno al programma di quest’estate fornendo dei reali casi di studio rafforzati dalla possibilità di dialogare direttamente con gli autori chiamati in causa.
Il luogo deputato allo svolgimento del progetto sarà il cantiere a cielo aperto di Vallà, frazione di Riese Pio X, dove negli ultimi quattro anni sono apparsi 17 murales diventati un’attrazione capace di attirare migliaia di turisti e, allo stesso tempo, di connettere gli abitanti del borgo. Popolarità dovuta alla presenza dei lavori di artisti del calibro di EricailCane, Stenlex, Millo e Agostino Iacurci.
Attraverso questa partnership The Wallà raggiunge una nuova tappa e “diventa così un progetto pilota non solo per la rigenerazione urbana, ma anche nell’ambito della conservazione delle opere murali all’aperto”, come chiarisce Samuele Stocco, segretario del Collettivo Bocaverta APS. “Stiamo sperimentando quanto il tempo e le condizioni ambientali deteriorano la street art, per questo l’attuazione di buone pratiche conservative risulta necessaria ai fini del mantenimento dei murales realizzati”.
Quest’operazione culturale unica nel suo genere non sarebbe stata possibile senza la solidarietà del Comune di Riese Pio X, che ha sostenuto la progettualità di The Wallà fin dal principio favorendo un progressivo avvicinamento delle istituzioni. La convenzione con Ca’ Foscari è un’occasione per accrescere la consapevolezza del valore aggiunto apportato dall’arte urbana e sottolineare l’importanza di investire nella cultura, con evidenti ricadute sociali ed economiche positive.