L’artista Casper Faassen lancia a Arte Fiera Bologna 2025, insieme alla MC2 GALLERY la nuova serie con Madoka Kariya ballerina del Netherlands Dance Theater, la più grande compagnia di danza contemporanea olandese. La danza è un tema costante nel suo percorso artistico e in una chiacchierata con Artuu Magazine ha confessato di voler lavorare con gli Étoile del Teatro alla Scala, Roberto Bolle e Nicoletta Manni.
Il linguaggio visivo di Casper Faassen ha molti riferimenti all’oriente. La sua tecnica unisce elementi della pittura tradizionale alla fotografia contemporanea, il tema della danza esplora il movimento nello spazio mentre il messaggio che ci arriva racconta della fragilità della bellezza e della transitorietà della vita. La novità di questa serie è la presenza di tre strati di fotografia. Madoka sembra muoversi con eleganza tra nuvole bianche le quali invece, sono catturate in uno scatto fotografico diverso e impresse in primo piano su un supporto trasparente, seguito da uno strato dalla grana bianca che non permette quasi di vedere attraverso. Sullo sfondo, separata da uno spazio, l’immagine della ballerina in cui Faassen ha congelato nel tempo un suo movimento. In questo “vuoto” tra le fotografie l’artista usa l’effetto di densità diverso delle nuvole per giocare tra vicino e lontano; rispetto alle prime opere, quindi, non scatta più le sue fotografie attraverso un supporto opaco e trasparente.
![courtesy Casper Faassen ritratto - Artuu Magazine](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2025/02/courtesy-Casper-Faassen-ritratto-768x1024.jpg)
“Nel mio lavoro il visibile e il non visibile sono molto importanti. Amo lavorare con i ballerini. Insieme, attraverso i loro movimenti che si avvicinano e si allontanano dall’obiettivo, cerchiamo di definire il vuoto. In Giappone ci sono molte filosofie che ruotano intorno al concetto di vuoto. C’è il MA, che è lo spazio tra due spazi o il momento tra due momenti, e c’è lo spazio vuoto inteso come quinto elemento dal buddismo giapponese.” Casper Faassen, Leiden.
“MA” 間 è un concetto della filosofia giapponese che si ritrova in moltissimi aspetti dalle arti (architettura, pittura, musica, poesia, calligrafia) alla vita quotidiana e riguarda la relazione tra spazi/tempi pieni e vuoti. Letteralmente significa spazio o pausa tra due elementi, la sua accezione è totalmente positiva. È uno spazio/tempo “pieno” di bellezza e possibilità, ha una forte valenza estetica e accompagna la meditazione. Il concetto di vuoto della filosofia giapponese, quindi, identifica uno spazio infinito pieno di energia ed è così importante da essere considerato come uno degli elementi – “KŪ”, spazio – insieme a terra, acqua, fuoco e aria nel buddismo giapponese.
![Madoka XXIV 2024 pittura ad olio su setasand stampa UV 5 courtesy of mc2gallery - Artuu Magazine](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2025/02/Madoka-XXIV-2024-pittura-ad-olio-su-setasand-stampa-UV-5-courtesy-of-mc2gallery-874x1024.jpg)
Nell’estetica di queste opere si inserisce anche il concetto del tempo nella sua accezione orientale di impermanenza, trasformazione, fine. La bellezza immortalata nella fotografia sullo sfondo, quindi, si contrappone ad un’impressione di decadenza in primo piano, dove la velatura finale ad olio ci racconta del passare del tempo. L’uso della tecnica del crackle, termine di origine francese (la craquelure o il craquelé), sulla fotografia è la firma dell’artista. La pittura stesa in due strati che asciugano in tempi diversi, uno ad olio ed uno trasparente ad acrilico, crea delle spaccature e rende ogni opera unica.
Questa tecnica in realtà imita l’effetto del passare del tempo sui dipinti ad olio ed è proprio al concetto del trascorrere del tempo che l’artista vuole fare riferimento. Qui si inserisce l’ultima invenzione nella sua tecnica e, ancora una volta, un riferimento alla cultura giapponese. Faassen reinterpreta l’arte del kintsugi dipingendo gli spazi vuoti lasciati dal crackle con un pigmento dorato, anziché marrone come in precedenza. L’arte giapponese del kintsugi consiste nell’aggiustare ciò che è rotto, dandogli così una nuova vita. La crepa, il vuoto, viene riempita con un elemento molto prezioso: l’oro. Quanto noi occidentali considereremmo un difetto, acquista valore e diventa bello.
![Matchima IV 2024 pittura ad olio su setasand photo UV courtesy of mc2gallery - Artuu Magazine](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2025/02/Matchima-IV-2024-pittura-ad-olio-su-setasand-photo-UV-courtesy-of-mc2gallery-877x1024.jpg)
La tecnica di Casper Faassen, pur restando riconoscibile ed emotivamente potente, si trasforma e così la sua visione estetica e gli stimoli che lo portano ad affrontare nuovi temi, come lui stesso afferma: “All’interno di questo linguaggio visivo con cui mi sono trovato così a mio agio, amo esplorare temi diversi”.
Rispetto ai suoi lavori del 2018 si è concentrato molto sulle nature morte, che lui chiama “ricordi”, della sua serie Recollections, che è cresciuta abbracciando più temi. Ha iniziato rendendo omaggio a Giorgio Morandi con una serie che rappresentava gli oggetti presenti nei suoi dipinti, allargando poi la sua ricerca ai manufatti di cui si circondavano artisti come Rembrandt van Rijn o Jan Steen. Nelle sue parole la ragione “Attraverso questo tema riporto all’attenzione dei contemporanei gli oggetti che gli artisti collezionavano un tempo, ma anche oggetti che si trovano in collezioni museali. Non potrei mai averli senza commettere reato ma in questo modo, fotografandoli ed incorniciandoli, entrano a fare parte in un certo senso della mia collezione.” In questo grande progetto, Faassen ha incluso anche le opere d’arte acquisite o portate via in circostanze controverse dai loro paesi d’origine e ora esposte nei più grandi musei europei, come i marmi del Partenone al British Museum di Londra.
L’immaginario di Faassen attraversa diversi temi, quindi, ma anche diversi media:
“I progetti a cui sto lavorando nell’ultimo anno con i ballerini riguardano sia le immagini statiche della fotografia, che le immagini in movimento. Ho iniziato, infatti, a sperimentare anche con il cinema. Sono tornato a dipingere, cosa che non facevo da molti anni. Mi mancavano le sensazioni che provavo stando nel mio studio e i tempi della pittura. É un processo più lento, ma da cui attingo molto per le mie fotografie. I soggetti che dipingo sono diversi e più tradizionali; ci sono paesaggi urbani e paesaggi naturalistici, nature morte ma anche ritratti maschili. Il modo in cui reinterpreto e realizzo tutti questi soggetti, tipici della pittura olandese del XVII secolo, è più importante del soggetto.”
Casper Faassen esporrà a Marzo con una piccola mostra monografica presso la Galleria d’arte contemporanea Martch Art Project di Istanbul e dal 23 al 27 April 2025 all’AIPAD Photography Show di New York, organizzato dall’Associazione Internazionale dei rivenditori di fotografia d’arte.