Tra i booth più interessanti di questa Arte Fiera 2025, c’è quello proposto da C+N Gallery CANEPANERI, una galleria con due sedi, a Milano e a Genova, fondata dieci anni fa da Marco Canepa e Paolo Neri, ai quali si è poi aggiunto Marco Neri. La galleria è ora gestita da Tatiana Martyanova, che ci ha guidato nella visita di un progetto che rivela l’attitudine a essere in prima linea nello scouting e nella promozione di giovani talenti nel campo dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Quello presentato a Bologna, è uno “show al femminile”, un tris di artiste molto diverse per provenienza e stili, ma accumunate dal desiderio di battere nuove strade: Deng Shiqing, Gillian Brett e Hannah Rowan.
![Screenshot 2025-02-05 alle 173418 - Artuu Magazine](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-05-alle-173418.png)
Colpiscono, per i colori accessi e vivaci e per le situazioni surreali, le opere dipinte da Deng Shiqing, che ha 33 anni, è nata in Cina e si è formata all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino. “In patria Deng Shiqing ha vinto numerosi premi, ma poi ha deciso di fare un master in America, all’Accademia di Belle Arti di New York, ed è rimasta lì a vivere. L’abbiamo scoperta quasi per caso durante uno studio visit e siamo rimasti molto colpiti dal suo modo di lavorare, dalla cura maniacale che mette nel disegno e dalle situazioni che riproduce“, ci spiega Martyanova. Il risultato finale sono opere iperrealistiche, eccentriche, spesso di denuncia nei confronti di una società che ha perso i suoi punti di riferimento. I colori vivaci e la capacità pittorica di Deng Shiqing hanno catturato l’interesse dei visitatori.
![Screenshot 2025-02-05 alle 174403 - Artuu Magazine](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-05-alle-174403-1024x767.png)
Affascinante anche la pratica artistica di Gillian Brett, 36 anni, parigina: ha appena esposto nel prestigioso Spazio KW di Berlino e da sempre si dedica all’analisi del rapporto tra l’essere umano e la tecnologia, riflettendo sui modi e i processi con cui la tecnologia influenza il mondo circostante. Le sue opere sono realizzate con elementi di scarto derivati da dispositivi tecnologici ed elettronici: una sorta di archeologia post-industriale di grande impatto emotivo che ci porta a riconsiderare la materialità fisica dei digital device. La tecnologia delle connessioni è fatta anche di oggetti materiali con cui dovremo imparare a convivere: che cosa resterà dei loro scarti?
![Screenshot 2025-02-05 alle 174917 - Artuu Magazine](https://www.artuu.it/wp-content/uploads/2025/02/Screenshot-2025-02-05-alle-174917-896x1024.png)
Nel booth spiccano poi i lavori della 35enne inglese Hannah Rowan: “Il suo lavoro esplora le sfuggenti complessità dell’acqua che mette insieme una relazione liquida tra il corpo umano e i sistemi geologici ed ecologici”, ci spiega Martyanova mentre osserviamole fotografie di performance passate, una scultura e una installazione. Il mare e i suoi elementi compaiono in diversi lavori, tutti molto poetici. Originali anche i cianotipi che ha realizzato nella sua casa di Creta, dove vive per lunghi periodi dell’anno: su alcuni dei lavori, tutti sul tipico colore blu della cianotipia, compaiono anche tracce e segni dei suoi capelli, per un risultato di grande forza poetica.
La selezione delle artiste è stata fatta pensando anche al pubblico dei collezionisti e appassionati d’arte che gravitano in questi giorni intorno a Bologna: in primavera la galleria, che nella sua scuderia annovera artisti mid-career come Alberto Garutti, presenterà invece a MiArt un dual show.