Diabolik in mostra al Museo Nazionale del Cinema di Torino

La Mole Antonelliana ospita fino al 14 febbraio una mostra dedicata all’acclamato “Re del terrore”.

Dal 16 dicembre 2021 fino al 14 febbraio 2022 sarà possibile visitare negli spazi del Museo Nazionale del Cinema di Torino la mostra dedicata a Diabolik, celebre personaggio dei fumetti ideato nel 1962 dalle sorelle Giussani.

A cura di Luca Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni, Diabolik alla Mole anticipa le celebrazioni dei 70 anni del “Re del terrore” e affianca l’uscita dell’attesissimo film Diabolik dei Manetti Bros. con Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, prodotto da Mompracem con Rai Cinema e distribuito nelle sale da 01 Distribution

Si tratta di una mostra-evento, un concetto visivo attorno a cui si aggrega ovviamente il cinema, con foto e materiali di scena del nuovo film, ad esempio la ghigliottina apparsa nell’albo numero 3 del fumetto, che ispira la vicenda narrata dai Manetti Bros., e poi materiali inediti della versione diretta da Mario Bava nel 1968 e di quella mai realizzata nel 1965 da Seth Holt con l’attore francese Jean Sorel.

Foto di scena Film Diabolik Courtesy Museo Nazionale del Cinema Torino

Ma c’è dell’altro. La cura di Eva Kant per il design, specchio dello stile di vita moderno nei primi anni ’60, così come la passione per l’arte (Diabolik rubò un quadro per lei, giurandole amore), hanno stimolato il progetto di allestimento, un vero e proprio viaggio dentro le oscurità dei rifugi sotterranei della coppia diabolica con mobili e arredi del tempo, tra cui la lampada Taccia dei Castiglioni e la chaise long Le Corbusier, e opere d’arte dal gusto pop ripensate come un omaggio all’inafferrabile criminale e alla sua complice. Inoltre – accanto a fumetti, tavole e disegni originali, e rarità provenienti dall’archivio della casa editrice Astorina e da collezionisti privati – attraverso le immagini dell’Archivio Publifoto di Intesa Sanpaolo, si ricostruisce il clima da cronaca nera delle metropoli del Nord Italia, in quella linea criminale che unisce Torino e Milano attraverso le “imprese” della malavita in quei coloratissimi e “neri” anni Sessanta.

Cover Photo Credits: Courtesy Museo Nazionale del Cinema, Torino

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