Andrea Concas presenta un Pablo Picasso inedito nel suo nuovo libro chatbot per scoprire il grande artista in 100 domande e 150 risposte
Da quando è iniziata la guerra di Putin contro Kiev, non c’è stato giorno che le città come Mariupol e Severodonetsk non siano state definite “martiri” e non venissero associate alla città di Guernica.
L’orrore del bombardamento della città spagnola avvenuto nel 1937, in cui morirono 1654 civili e 889 rimasero feriti, è stato reso eterno da Pablo Picasso che ha trasformato la sua opera in un monito sulla barbarie della guerra.
Nessuna fotografia può competere con il dipinto esposto oggi al Museo Reina Sofia di Madrid, che rimane a tutti gli effetti “il simbolo di ribellione verso le atrocità di tutte le guerre” come scrive Andrea Concas nel suo ultimo libro dedicato a Picasso e appena pubblicato da Mondadori Electa.
Gli aneddoti che si possono raccontare sul dipinto Guernica sono innumerevoli.
Emblematico, anche se forse non veritiero, e riportato da Concas è quello sulla visita all’atelier di Picasso da parte dell’ambasciatore tedesco Otto Abetz.
A quanto pare fu l’artista stesso a riferire che l’ambasciatore guardando una fotografia del dipinto Guernica chiese: ‘È opera vostra?’, a cui seguì la risposta tranchant di Pablo Picasso: ‘No, è opera vostra!’.
Non è l’unica curiosità che si può leggere nel libro di Andrea Concas, che rappresenta un modo originale di introdurre un artista già famoso ad un pubblico ancora più vasto.
Il libro chatbot su Pablo Picasso
Attraverso 100 domande e 150 risposte – 100 presenti sul libro e 50 reperibili con i QR code sfogliando le pagine – si viene invitati ad approfondire la figura di Pablo Picasso anche con video, link, notizie poco conosciute e contenuti interattivi.
Dopo le uscite dedicate a Leonardo, Banksy e Frida Kahlo, ora con Picasso i libri chatbot si confermano efficaci per raccontare l’arte con spunti e rimandi che prescindono dalla lettura del cartaceo tout court.
Il libro analizza, idealmente, Picasso da tre prospettive: quella dedicata alla vita dell’artista, la seconda incentrata sulla produzione artistica e alla fine si raccontano i non facili rapporti di Picasso con il mondo dell’arte, tra storie sul mercato e sui collezionisti.
A proposito, si potranno leggere le parole con cui veniva definito Picasso agli inizi della carriera da critici e giornalisti: “Disegnare qualche triangolo e segmento di cerchio, applicarvi dei colori crudi, appiccicare qualche spruzzo di cemento e di sabbia e chiamare il tutto ‘Natura morta’ sa di idiozia” o i titoli sarcastici “SCARABOCCHI A 700 STERLINE, IL RE DEI CUBISTI A LONDRA”.
Il libro chatbot dedicato all’artista spagnolo ci regala un’altra informazione poco conosciuta.
Dopo la sua morte nel 1973 “il Guinness World Record ha definito Picasso il pittore più prolifico di tutti i tempi. (…) In oltre settantacinque anni di carriera è stato stimato che Picasso abbia realizzato quasi 14.000 dipinti, 100.000 stampe, 34.000 illustrazioni, 300 sculture e un gran numero di opere di ceramica”.
Il libro di Andrea Concas non basterà ad approfondire tutta la produzione artistica di Pablo Picasso, ma è sicuramente un buon inizio.