Elisabeth Peyton, artista americana nota per i suoi ritratti, ha realizzato un’opera originale ispirata al nuovo film di Luca Guadagnino “Bones and All”.

Questa รจ una storia di occhi che si incontrano allโinizio solo attraverso schermi e tele, una storia di sguardi che fanno nascere arte, tra set cinematografici e studi dโartista, tra inquadrature e pennelli. ร la storia di un incontro tra il registra italiano Luca Guadagnino e la pittrice americana Elizabeth Peyton.
Qualche inverno fa il regista Luca Guadagnino, in viaggio a Londra, va a vedere la mostra di Elizabeth Peyton alla National Portrait Gallery e rimane colpito nel vedere un dipinto datato 2018 dal titolo eloquente Elio, Oliver (Call me by Your Name).

Per chi avesse visto il film โChiamami con il tuo nomeโ, candidato nel 2017 a quattro premi Oscar e vincitore della statuetta per la categoria miglior sceneggiatura non originale, sarร facile intravedere nel dipinto i profili tratteggiati degli attori Timothรฉe Chalamet e Armie Hammer, protagonisti dellโintensa storia di scoperta dellโamore, che si sfiorano grazie alle pennellate di Elizabeth Peyton.
LA NASCITA DELLA LOCANDINA DI BONES AND ALL
Nellโera degli screenshot, dei meme, dellโalta definizione, del 4k chissร cosa avrร provato Luca Guadagnino nel vedere, in un museo, unโopera dโarte ispirata ad un suo lavoro cinematografico. Un dipinto dai tratti marcati, che delineano delicatamente richiamando lโatmosfera del film.
Quello che sappiamo di sicuro รจ che da questo incontro, tra gli occhi di Guadagnino e il dipinto della Peyton, รจ nata qualche anno dopo la locandina dโartista dellโultimo film del regista palermitano presentato lo scorso settembre alla Mostra del Cinema di Venezia.

LA TRAMA DEL FILM
Ilย film รจ tratto da un romanzo della scrittrice Camille De Angelis, che racconta la storia di due adolescenti, cresciuti ai margini della societร nell’America di Reagan, che si innamorano e intraprendono un viaggio on the road scappando entrambi dai propri demoni. Il film culmina in una scena ai confini dell’horror nella quale i protagonisti affrontano il tema del cannibalismo.
Lโamore, che condanna i due protagonisti al cannibalismo, รจ quello stesso sentimento che potrebbe salvarli dalla distruzione. ร una metafora estrema che Luca Guadagnino ha portato sullo schermo dove anche le creature mostruose sanno cosa รจ lโamore, nonostante siano stati privati di qualcosa. E i corpi, le loro labbra, i loro sguardi svelano la loro natura.
L’OPERA DI ELIZABET PEYTON
Proprio come nei dipinti di Elizabet Peyton, che ha regalato al film una locandina dโarte intensa e struggente. Lโopera si chiama Kiss (Bones and All) e, coinvolge subito lo spettatore che dapprima si perde tra le pennellate e poi cerca di individuare nella tela qualcosa o qualcuno in cui riconoscersi: i profili umani, occhi chiusi e due le labbra che si cercano, si mordono, si baciano, si mangiano. Un bacio fino allโosso.
Questa รจ una storia in cui un film ispira un dipinto, un regista e una pittrice e la loro energia creativa si incontrano per continuare a parlarci di vita, morte e amore con metafore, con pennellate sinuose che si ispirano alla vita senza imitarla.
Durante la mostra dedicata a Elizabeth Payne, quella che sorprese Guadagnino a Londra nel 2019, su un display si poteva leggere il sonetto 55 di Shakespeare, un sonetto molto caro alla pittrice.
โQuando la distruttiva guerra travolgerร le statue / e ogni opera dโarte sarร rasa al suolo da sommosse / nรฉ la spada di Marte, nรฉ il suo divampante fuoco / cancelleranno il ricordo eterno della tua memoria. / Contro la morte ed ogni forza ostile dellโoblio / tu vivrai ancora: la tua gloria troverร sempre asilo / proprio negli occhi di ogni etร futura / che trascinerร questo mondo alla condanna estrema. / Cosรฌ, sino al giudizio che ti farร risorgere, / vivrai in questi versi e dimorerai in occhi amantiโ.
Arte, poesia, occhi, memoria, condanna, amantiโฆ alla fine anche di un amore cannibale resterร solo lโamore e il cerchio si chiude.