ERAVAMO ALBERI: LA MOSTRA DI MANUELA CARRANO TRA VISIONE E METAMORFOSI

Un viaggio onirico tra le radici del tempo e le possibilitร  di una rinascita: Eravamo Alberi, la nuova mostra di Manuela Carrano, curata da Shirin Chehayed e Alberto Navilli, invita il pubblico a immergersi in un universo sospeso tra natura, memoria e trasformazione. Lโ€™esposizione, ospitata presso La fabbrica dellโ€™animazione di Milano, si sviluppa come un racconto visivo e sensoriale che intreccia arte, scienza e filosofia, grazie anche alla partecipazione di Vitia Dโ€™Eva, Sara Mantero, Koji Ogawa, Claudio Cojaniz, Cristina Ruffoni e Guido Locati.

Immaginate un mondo in cui la civiltร  รจ scomparsa e la natura si ritrova avvolta in una solitudine inquietante. Eravamo Alberi esplora proprio questo scenario, interrogandosi sulle possibilitร  di trasformazione dellโ€™umanitร  e sulla relazione profonda tra la vastitร  del cosmo e la densitร  della terra.

Il percorso espositivo conduce lo spettatore in unโ€™immersione nellโ€™immaginario dellโ€™artista, tra visioni fiabesche e territori sconosciuti, dove le interconnessioni sotterranee, le ramificazioni e le tracce del tempo diventano elementi chiave di una narrazione visiva potente ed evocativa.

I disegni a matita bianca e le sagome dorate di Carrano si animano in un video che dialoga con letture e suoni, intrecciando linguaggi differenti in una sintesi poetica e multisensoriale. Il passato, come linfa vitale, nutre il futuro, tracciando un sentiero verso una nuova consapevolezza. La mostra diventa cosรฌ unโ€™esperienza immersiva che suggerisce unโ€™identitร  dalle molteplici radici, evocando la speranza di una rinascita in armonia con il mondo naturale.

Unโ€™occasione per lasciarsi trasportare in un universo artistico in cui il tempo si fa materia e la natura diventa memoria vivente.

La mostra si articola in tre serate dal 1 al 3 aprile con letture che si terranno alle 18.30.

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