L’era del “vietato toccare” dell’arte è finalmente finita e il merito è dei palloncini. È infatti il Balloon Museum ad abolire il secolare divieto, permettendo a grandi e piccoli di interagire con vere e proprie opere d’arte gonfiabili. Con la mostra Euphoяia – Art is in the Air, ospitata a Roma dalla Nuvola di Fuksas, il format dell’inflatable per eccellenza si addentra per la prima volta nel mondo dell’arte contemporanea, coinvolgendo grandi nomi internazionali.
Venti installazioni monumentali occupano settemila metri quadri del Centro Congressi dell’EUR, a partire dall’entrata, dove l’iconica e inconfondibile aragosta pop di Philip Colbert dà il benvenuto nella sua nuova veste gonfiabile. Scopo del nuovo progetto non è solo rendere il visitatore l’attore protagonista dell’esperienza, ma soprattutto avvicinare il pubblico all’arte contemporanea attraverso l’elemento coinvolgente del gonfiabile e non solo.
Euforia dal greco euphoría, significa letteralmente “che si sostiene facilmente”; è una sensazione di grande benessere, eccitazione e intensa felicità, assimilabile all’immagine di un palloncino gonfio di elio. Quando si è euforici il cuore aumenta i suoi battiti, l’energia pervade il corpo, pronto all’azione, il respiro si fa più rapido e profondo.
È questo quello che si prova tuffandosi nel mare di palline rosse di Hyperlove e nel vortice di palloncini brillanti dell’Invisible Ballet del collettivo Hyperstudio, o quando si perde l’orientamento attraversando la serra di Martin Creed; e ancora quando ci si immerge nell’oscurità di A Quiet Storm del collettivo Quiet Ensemble, circondati da decine di bolle di sapone e fumo, muovendosi al ritmo dello Swing di MOTOREFISICO, oppure osservando il canto d’amore crescere dolcemente, respirando dentro The Me That Becomes Through You di Alex Schweder.
L’intera mostra “è un invito a riflettere sulla potenza trasformativa dell’arte, – afferma il curatore Valentino Catricalà – celebrando la leggerezza, l’interazione e il potere comunicativo del gonfiabile. Una nuova visione dell’arte e del mondo che ci circonda, dove ogni opera invita a un dialogo che trascende il materiale stesso e si fa veicolo di riflessione e cambiamento”.
La componente inflatable viene quindi rivisitata dagli artisti, fino a scomparire completamente in alcune installazioni, lasciando il posto alla luce con i suoi effetti visivi e a molto altro ancora. Ecco che possiamo ammirare lo spettacolo delle sfere di luce che rievocano la Notte di San Lorenzo dondolando su un’altalena, per poi rimanere abbagliati dalle luci psichedeliche di Carsten Höller; vedere i battiti del nostro cuore illuminare centinaia di lampadine nella Pulse Topology di Rafael Lozano-Hemmer o lasciare un segno con il carboncino sulle pareti grazie a ADA di Karina Smigla-Bobinski.
Oltre le apparenze, ogni installazione si fa portatrice delle sensazioni emotive che pervadono la nostra epoca: una perfetta e profonda analisi dell’odierna società che riflette sui suoi grandi e continui cambiamenti. Sala dopo sala, le opere si fanno carico di tutti quei pesi di cui ci dobbiamo liberare, accompagnandoci gradualmente in un viaggio indietro nel tempo. Ora più leggeri, possiamo ritornare alla felice spensieratezza, alla grande sorpresa per le piccole cose e alla voglia matta di correre, ballare, saltare, gridare e non fermarsi mai. Ma attenzione: qualche palloncino potrebbe scoppiare!