Presso gli spazi del Foro Boario di Oristano, fino al 30 settembre sarà possibile visitare la mostra “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato“, curata da Chiara Schirru e Ivo Serafino Fenu. Questo evento è parte integrante della ventiseiesima edizione del festival Dromos, dedicato al tema del cambiamento. La mostra, fedele alla tradizione del festival, arricchisce e completa l’offerta culturale e musicale del Dromos, proponendo un dialogo critico e provocatorio.
L’inaugurazione ha presentato oltre settanta opere di trentadue artisti internazionali tra cui Damien Hirst, John Baldessari, Doze Green, Nan Goldin, Hermann Nitsch, Peter Belyi, Marina Abramović, Weng Fen e vari artisti italiani e sardi come Matteo Basilè, Roberto Pugliese, Dario Ghibaudo, Pastorello, Giuliano Sale, Silvia Mei, Gianni Nieddu, Silvia Argiolas, Josephine Sassu, Tonino Mattu, Roberto Chessa, Mattia Enna e Riccardo Camboni.
La mostra, dal titolo provocatorio “F**KING CHANGE così giusto, così sbagliato”, si distingue per l’approccio critico e sfuggente al confronto con la realtà.Il cambiamento viene presentato come un fenomeno inevitabile e inarrestabile, che può essere ostacolato o percepito come un alleato, dotato di una straordinaria forza propulsiva. Gli artisti, in questo contesto, diventano “agenti e catalizzatori di cambiamento”, sfidando pregiudizi e stereotipi, e portando alla luce ciò che spesso rimane non detto.
L’esposizione, aperta fino a tutto settembre, include opere pittoriche, plastiche, multimediali, fotografiche, performative e installative. Ogni artista si confronta con la realtà quotidiana senza perdere di vista la specificità che separa l’arte dalla vita, evitando di trasformarla in sociologia spicciola o semplice documentazione dell’esistente. Non si tratta di una mera mimesi dei fatti, ma di una narrazione delle zone d’ombra presenti sia nella quotidianità che nell’opera artistica.