Il primo di settembre ha riaperto le sue porte l’habitat di uno dei centri culturali più interessanti del panorama artistico torinese.
Flashback tutta l’arte è contemporanea, così si legge nello slogan con cui si presenta al pubblico. Nata nel 2013 per iniziativa di Stefania Poddighe e Ginevra Pucci sotto la direzione artistica di Alessandro Bulgini. Posizionandosi nel panorama urbano con il tentativo di mettere sullo stesso piano arte moderna e contemporanea, nel 2022 si stanzia in Corso Giovanni Lanza 75 nella vecchia sede della Provincia di Torino.
Il manifesto rivolge l’attenzione alla parola flashback, che letteralmente è il ritorno indietro, al passato che fa riferimento all’idea di come, in ogni momento, qualsiasi forma d’arte si possa rileggere e considerare contemporanea e così può avvenire anche per un luogo trascurato.
Parte da qui l’obiettivo principale e il forte intento di voler (ri)dare voce a ciò che da tempo era stato dismesso o che non si era più preso in considerazione. Nasce così il loro habitat voluto e pensato per dare una sede fisica alla fucina creativa che, già da tempo, rappresentava il movimento Flashback.
Immersa in un parco secolare della precollina torinese la villa e gli edifici annessi collegati tra loro da una serie di passerelle offrono uno spunto di riflessione su ciò che significa riappropriazione degli spazi. A lungo inutilizzati e lasciati al loro destino, questi edifici della Provincia hanno una storia nel recente passato della città. L’ultimo impiego, prima dell’abbandono definitivo negli anni Ottanta, è stato quello di Brefotrofio: luogo in cui giovani donne andavano per ricevere assistenza e cure, dove potevano partorire e lasciare che i loro figli venissero accolti nella struttura e allevati dalle infermiere prima di essere dati in adozione.
Sotto la curatela di Alessandro Bulgini questi spazi vengono riabitati nella mostra: “Una vita migliore. Frammenti di storia dell’istituto Provinciale per l’Infanzia della Provincia di Torino” (prorogata fino al 21 ottobre) proprio da alcuni tra quei bambini che parlano della loro esperienza in Corso Giovanni Lanza 75 tramite gli audio-video che danno loro voce nelle interviste.
In ogni stanza si trovano dei riferimenti di come si presentava la struttura negli anni, grazie ai vari documenti degli archivi che permettono al visitatore di farsi un’idea più concreta dalla miriade di fotografie degli ospiti o “nativi”, come vengono chiamati, da lettere e articoli di giornale che ci portano indietro, nell’atmosfera del tempo.
In periodo autunnale lo spazio offre i suoi spazi espositivi, studiati ad hoc, per la “Flashback Art Fair” accogliendo le gallerie di tutta Italia e dando voce ad artisti contemporanei che operano sul territorio torinese, contribuendo così a nutrire la coesistenza di tante personalità artistiche differenti che creano quell’habitat culturale.
Una particolare attenzione merita l’idea di inserire all’interno dell’offerta culturale diverse esperienze sensoriali, non da ultime le performance organizzate nella “Jam session” (fino al 1 ottobre) che offrono la possibilità di usufruire anche del parco, polmone vitale dell’habitat, ibridando l’esperienza musicale a quella del gusto e avendo la possibilità di fruirne durante un aperitivo offerto dal Circolino Bistrot, oltre che proporre Talk, Vernissage, Incontri, Workshop e momenti aggregativi.
In questo modo si posiziona Flashback all’interno di un contesto urbano, che per natura accoglie input e contaminazioni del tutto nuove ma, che pone la sua più delicata attenzione a tutto ciò che è altro, passato o dimenticato a modo di tutela e inclusione ricordando a tutti che: Tutta l’arte è Contemporanea!