Giunti alla fine dell’anno è quasi impossibile sfuggire dall’usuale bilancio che sancisce la positività o meno dell’anno trascorso. Sicuramente per arte e cultura, il 2024 è stato un anno significativo che ha sancito il costituirsi nascente di nuovi spazi e progetti, arricchendo il vasto panorama museale nazionale e internazionale.
FAMM, Femmes Artistes du Musée de Mougins, Francia
Inaugurato il 21 giugno scorso a Mougins, in Francia, il museo costituisce la prima realtà espositiva privata in Europa a presentarsi come spazio dedicato esclusivamente alle artiste. I quattro piani dell’ex Musée d’Art Classique de Mougins, di proprietà del collezionista Christian Levett, sono stati designati come spazio espositivo che ospita circa cento opere provenienti da 90 artiste mondiali. Scultura, pittura, fotografia, realismo, iperrealismo, astrattismo, impressionismo, l’interdisciplinarietà e la pluralità dei linguaggi costituiscono la polifonia delle artiste in mostra. È un museo della memoria collettiva che, collocandosi nel presente, tenta di valorizzare e tutelare la memoria sbadita de «l’altra metà» dell’arte – per citare Lea Vergine – lungamente marginalizzata dalla Storia. Tra i nomi che FAMM espone: Berthe Morisot, Mary Cassatt, Louise Nevelson, Frida Kahlo, Leonor Fini, Dorothea Tanning, Leonora Carrington, Alma Thomas, Marina Abramović, Nan Goldin, Shirin Neshat, Jenny Saville, Alice Neel insieme ad artiste attive nella scena contemporanea.
Museo Reinhard Ernst, Germania
Inaugurato il 23 giugno a Wiesbaden, il museo dedicato alla collezione di Reinhard Ernst è l’ultimo capolavoro realizzato dall’archistar Fumihiko Maki. Lo spazio espositivo ospita circa 60 opere – selezionate su quasi mille opere collezionate – di proprietà dell’imprenditore Ernst. Opere d’arte astratta, dipinti e sculture di autori quali Helen Frankenthaler, Tony Cragg, Damien Hirst, Morris Louis, Judith Reigl, Toko Shinoda, Frank Stella, Wolfgang Tillmans, Katharina Grosse.
Il nuovo Museo archeologico di Capri, Italia
Inaugurato il 26 luglio a Capri alla Certosa di San Giacomo, il Nuovo Museo archeologico di Capri. L’isola dei Cesari. Capri da Augusto a Tiberio narra la storia dell’isola all’epoca degli imperatori attraverso una ricca e variegata esposizione di manufatti artistici e utensili. In otto sale si snoda l’esposizione dei reperti rinvenuti sull’isola, antecedentemente conservati presso i depositi del Museo archeologico nazionale di Napoli e della Certosa di San Giacomo. Un museo archeologico dedicato allo splendore raggiunto da Capri durante l’epoca giulio-claudia, che sancì la centralità dell’isola per l’Impero Romano.
QueerMuzeum, Polonia
A Varsavia in via Marszałkowska 83 si inaugura il primo museo LGBTQ+ della Polonia – il terzo Queer Museum in Europa e il quinto al mondo – aperto grazie al sostegno dell’Associazione Lambda Warszawa, nota come la più antica organizzazione polacca LGBTQ+.
Il museo nasce dalla collezione d’archivio Lambda Warszawa, associazione fondata dal 1997 dagli attivisti del Ośrodek Rainbow mirante alla costruzione di un’identità positiva gay e lesbica di modo da creare tolleranza e inclusività in un contesto politico apertamente orientato al conservatorismo e al tradizionalismo. Il QueerMuzeum diviene simbolo di resilienza e riscatto dopo quasi un decennio di governo del partito Diritto e Giustizia (PiS) di destra nazional-conservatore e tradizionalista, la cui politica durante il mandato è stata diretta contro le minoranze, alimentando l’ostilità contro la comunità LGBTQ+.
LETS, Museo Letterario di Trieste, Italia
Inaugurato a settembre scorso in piazza Hortis al piano terra di Palazzo Biserini il Museo LETS – Letteratura Trieste. Si tratta di un museo la cui finalità è la costituzione di un “contenitore culturale dove la multimedialità sposa la materialità dei libri e dei documenti”. L’obiettivo è la valorizzazione della cultura letteraria triestina, celebrandone i grandi autori che vi vissero. Joyce, Svevo, Saba, Susanna Tamaro, Fulvio Tomizza, Giorgio Voghera, Rainer Maria Rilke sono alcuni degli autori e delle autrici che “dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri hanno fatto e fanno di Trieste una capitale della letteratura europea modernista”.
Aderendo perfettamente alla definizione di museo data da ICOM nel 2022 che li definisce come “un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi […] [che] promuovono la diversità e la sostenibilità”, i musei qui elencati, si offrono come spazi attivi di conservazione, valorizzazione e produzione della memoria e della cultura, passata e presente.