La mostra Depotenziare di Roger Hiorns, visitabile dal 14 novembre 2024 al 14 gennaio 2025 presso C+N Gallery CANEPANERI di Milano, presenta un variegato corpus di opere: tele, oggetti e un film restituiscono lโapproccio multiforme e multimediale dellโartista, variamente volto โ come afferma il curatore Tom Morton โ a esplorare le modalitร con cui il potere agisce โsu e attraverso i corpi, le tecnologie e i sistemi di pensiero, e come possa essere neutralizzatoโ.
Alle pareti della galleria sono esposte le ultime opere realizzate da Hiorns, che saltano allโocchio per il blu acceso delle cristallizzazioni di solfato di rame caratteristiche dellโartista. Tale insieme di tele, accomunato dalle tinte azzurre, bianche e rosa, รจ stato riunito dallโartista sotto lโetichetta di โtrans paintingsโ, per i richiami ai colori della bandiera transgender e per la volontร di andare โoltreโ una serie di canoni e norme. In seguito alla prima personale dellโartista, tenutasi nel 2018 sempre presso C+N Gallery CANEPANERI, lโartista sosteneva di voler lavorare su โsesso e sessualitร [โฆ]. Specialmente la sessualitร gay non รจ proposta in maniera contemporanea, ma anzi, spesso segue dei clichรฉโ. Nella mostra ora in corso, Hiorns presenta gli esiti di tale processo: tele intime e descrittive su cui trovano spazio figure provenienti tanto dal mondo umano quanto da quello animale, se non addirittura macchinico, ibridi che compiono atti istintivi, solo parzialmente celati dalle cristallizzazioni.ย

Su altre tele, come Pathway (2024) e Clearing (2024), lโartista ha lavorato con il recupero di immagini e la stratificazione di senso e di materiale. La cristallizzazione interessa a Hiorns in quanto processo vitale che avviene in maniera spontanea, del tutto naturale e universale, privo di controllo alcuno: unโantitesi rispetto al controllo piรน generale a cui siamo soggetti e a cui cerchiamo di sottoporre anche la natura; unโanarchica rottura anche del controllo dei corpi, a cui rimanda la foto dei fondamentalisti religiosi fuori da una clinica che pratica aborti nellโopera Pathway.

Quello di Hiorns รจ un lavoro di stratificazione e di addizione, come dimostra anche la scultura Depression (2024), composta da due scatole in polistirolo cave, il cui interno รจ stato trattato con un sottile strato di un fluido marroncino, materia cerebrale bovina fluidificata, i resti di una misteriosa liquefazione del pensiero e della coscienza. Osservate cosรฌ, le due casse sembrano due are contemporanee, due sarcofagi che ci parlano di unโepoca consumistica e di un โsistema di potere onnipervasivo e apparentemente invulnerabileโ che degrada la mente umana. E allora Depression fa riferimento sรฌ, allo stato depressivo โ che, come sostenuto da Mark Fisher e Oliver James, รจ strettamente correlato al sistema economico e politico capitalista e neoliberale โ, ma anche a un avvallamento del terreno, uno spazio vuoto da riempire e da cui avviare una rigenerazione.

Nellโultima opera in mostra, A Clearing (2016-in corso), si assiste a un seppellimento in un avvallamento di un aereo da guerra in disuso. Lโazione al centro del video รจ stata definita dal curatore Alessandro Rabottini, nel testo Logistica estrema della scomparsa, โun raro esempio di scultura ottenuta attraverso lโeliminazione di una cosa โ una cosa vera, un oggetto funzionale โ del mondoโ, un tornare a una creazione scultorea che avviene per riduzione, come nella statuaria greca, e non per addizione. O meglio, nella continua aggiunta di terra sopra allโaereo, si realizza unโopera scultorea eliminata dal mondo, celata, โuna scultura classica per unโepoca di sorveglianza ormai fuori controlloโ.
Il video, i cui toni sono stati invertiti secondo lโeffetto Sabatier, gioca con il ribaltamento tra toni chiari e toni scuri, terra e cielo, interno ed esterno; contribuisce a ciรฒ, il requiem che accompagna il seppellimento di questo strumento del potere, consistente nellโalternarsi di rumori metallici di macchinari e del gorgoglรฌo del sistema digestivo umano. ร questa, una โscultura realizzata per uno spazio interno e infinitoโ, un oggetto al contempo โinerte e attivoโ, riprendendo le parole utilizzate dal critico JJ Charlesworth per definire i lavori dellโartista britannico.
Hiorns conclude cosรฌ questa esposizione composta da lavori โvisceraliโ, che stabiliscono una stretta corrispondenza tra lโintimo e lโesterno, tra come accadono le cose nel mondo e come ci relazioniamo con esse. Nel percorso espositivo e nei testi curatoriali, emerge come per lโartista risulti fondamentale una โpolitica dellโessere nel mondoโ, un interrogare una realtร che รจ sempre piรน complessa, per mettere in discussione sistemi di potere consolidati. In un mondo in cui la potenza viene considerata una virtรน, che si esplicita nellโesercizio del controllo e nel continuo accumulo, parlare di depotenziamento puรฒ essere un modo per elaborare nuove forme di vita e di libertร .