Il co-fondatore di Netflix apre un museo d’arte all’aperto…sciabile

Reed Hastings, co-founder di Netflix e filantropo americano appassionato di alta montagna e sport, ha investito 100 milioni di dollari in un resort in fallimento nel nord dello Utah: l’area di Powder Mountain.

Ma perché un magnate della tecnologia, abituato a innovare nel campo dello streaming e dell’intelligenza artificiale, ha deciso di investire in una stazione sciistica? La risposta potrebbe sembrare semplice: diversificare i propri investimenti. Tuttavia, per Hastings, sembra esserci qualcosa di più profondo dietro questa scelta.

Reed Hastings ph Alex Goodlet

Powder Mountain non è una località turistica come le altre. Situata a circa un’ora di macchina da Salt Lake City, è la stazione sciistica più grande degli Stati Uniti, con oltre 8.400 acri di terreno sciabile. Nonostante la sua grandezza, è conosciuta per il suo approccio “slow”, che favorisce un’esperienza più intima e meno commerciale. Hastings, che ha sempre privilegiato l’innovazione e l’approccio fuori dagli schemi, ha visto in Powder Mountain un’opportunità unica per creare qualcosa di diverso, un luogo dove la creatività e la connessione umana possano fiorire in un contesto naturale.

L’acquisto di Powder Mountain, per Hastings, non si riduce a una mera operazione finanziaria. Secondo fonti vicine all’imprenditore, la sua visione è quella di trasformare la stazione sciistica in un punto di incontro per imprenditori, creativi, artisti e pensatori di tutto il mondo. Un luogo dove si possa non solo sciare, ma anche riflettere, discutere e innovare lontano dal caos delle grandi città.

“Voglio creare una comunità che valorizzi le idee e l’avventura” avrebbe dichiarato Hastings in una recente intervista. L’idea è quella di offrire un’alternativa alle mete più frequentate, sviluppando un progetto che rispetti l’ambiente e che, allo stesso tempo, favorisca un approccio sostenibile al turismo di montagna.

Il progetto di Hastings prevede lo sviluppo di strutture ricettive e spazi comuni che incoraggino l’incontro e lo scambio di idee. In cantiere ci sono piani per costruire nuove baite ecologiche, spazi per il co-working, e aree destinate a eventi culturali e conferenze. Hastings sembra voler sfruttare la sua esperienza nel mondo tecnologico per portare innovazione anche in questo settore, esplorando, ad esempio, l’uso di tecnologie digitali per migliorare l’esperienza degli ospiti, ma senza compromettere l’integrità e la bellezza naturale della montagna.

All’interno del progetto di riqualificazione di Powder Mountain l’arte svolge un ruolo significativo per la valorizzazione del patrimonio naturale: l’organizzazione non profit Powder Art Foundation ha ideato un museo a cielo aperto che si estende per 12000 acri ospitando installazioni e sculture quali espressione della creatività dei maggiori esponenti dell’arte contemporanea internazionale. 

Il programma artistico, curato da Matthew Thompson, Alex Zhang, e Diana Nawi prevede nuove acquisizioni e commissioni che sfoceranno in esposizioni, performance e esperienze per riscoprire e celebrare la topografia della montagna attraverso nuovi linguaggi e strumenti. 

Gerard and Kelly Relay Powder Mountain 2024 courtesy Powder Art Foundation

L’apertura è prevista per l’autunno 2026, ma sono già state annunciate le prime opere che saranno esposte: Griffin Loop, Susan Phillipsz e il duo artistico a Gerard and Kelly sono gli artisti che inaugureranno il parco sculture con tre installazioni site-specific posizionate strategicamente all’interno dei percorsi visitabili liberamente dal pubblico e oggetto di tour organizzati appositamente per i residenti che potranno apprezzare le creazioni in un’atmosfera esclusiva e magica. 

Griffin Loop Launch Intention 2024 courtesy Powder Art Foundation

Paper Airplane, esemplare della serie Launch Intention di Griffin Loop, celebra l’immaginario del volo ispirandosi all’arte infantile degli aeroplani di carta, trasformati dall’artista in colossali velivoli in metallo interattivo e praticabili. L’opera attualizza un modello di ingegneria secolare, che da Leonardo Da Vinci alle moderne tecnologie ispira da sempre l’uomo ad avvicinarsi al volo e all’infinito; tra l’ebbrezza del gioco e la precisione della scienza, la superficie dell’opera invita i visitatori a interagire con essa durante i tour in bicicletta o le camminate per apprezzarne le variazioni a seconda del clima e del paesaggio circostante

Il rapporto tra suono e udito è al centro della produzione dell’artista scozzese Susan Phillipsz We’ll All Go Together, un’installazione che gioca sulle sensazioni provocate dall’incontro tra la voce umana e il silenzio della natura, un binomio che evoca intimità in contrasto con l’immensità dello spazio pubblico in cui si inserisce. Tra i pini innevati sono distribuiti altoparlanti che trasmettono il pezzo folk Am I Born to Die, una riflessione in musica della vita dopo la morte, o di quello che ci aspettiamo dopo essa, che attira i passanti e li porta a interrogarsi sulla questione circondati dalla calma e dalla magia della foresta.

Phillipsz contestualizza una voce famigliare in luoghi atipici: in un supermercato, in una piazza gremita o sulle rive di un lago, il suo canto crudo e ruvido mette in contatto l’artista e l’uditore, creando una connessione  emozionale che indaga rapporti sociali e modalità comunicative. 

Gerard and Kelly firmano Relay (Powder Mountain), un tunnel caleidoscopisco che definisce nuovi confini del collegamento ski-lift sulle piste: considerabile come una vera e propria performance, Relay funge da incubatore di due energie sincroniche, quella del movimento degli sportivi che lo percorrono e quella dell’ambiente in cui si collocano.  

James Turrell Ganzfield Apani 2011 courtesy Powder Art Foundation ph Florian Holzherr

La superficie trasparente del tubo è solcata da striature arcobaleno in vinile, che accolgono il pubblico come un osservatorio mutevole collocato in uno spazio e in un tempo definiti dagli umori del sole e delle stelle. 

Tra i prossimi ospiti James Turrell, Nancy Holt, Jenny Holzer, EJ Hill, Arthur Jafa e molte altre acquisizioni che verranno esposte all’inaugurazione e saranno al centro della programmazione artistica ancora in via di definizione e sviluppo. 

Un resort, un complesso sportivo e un centro culturale, Powder Mountain ha l’ambizione e gli strumenti per rivitalizzare una location unica e consegnare al futuro l’eredità della Land Art. 

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