Il dipinto perduto di Artemisia Gentileschi in mostra al Windsor Castle

Era una tela tra le tante, coperta dalla polvere, accatastata in una sala nei depositi dell’Hampton Court Palace, parte della British Royal Collection, senza essere sfiorata da più di 100 anni. 

Cinque anni fa, grazie all’estenuante lavoro di ricerca dello storico dell’arte Niko Munz e al Team dei Curatori della Collezione Reale, il dipinto “Susanna e i Vecchioni” del 1638 di Artemisia Gentileschi è stato ritrovato, anche se non era mai andato perso, bensì incredibilmente dimenticato.

Niko e il suo team erano infatti alla ricerca di alcune opere storicamente documentate ma da tempo scomparse, quando vedendo la tela sono stati colti da un emozione indescrivibile: nel retro, Duante il lunghissimo restauro, hanno trovato l’iscrizione CR, ovvero “Carolus Rex”, che lascia pochi dubbi sull’attribuzione.

Artemisia infatti, nel 1638 era approdata alla corte di Carlo I a Londra insieme al padre Orazio per realizzare, si pensa, 7 opere, tra cui questa versione di Susanna e i Vecchioni, un soggetto su cui l’artista tornerà più volte nel corso della sua carriera.

L’immagine raffigura la storia biblica di Susanna, che viene colta di sorpresa da due uomini mentre fa il bagno nel suo giardino. Quando rifiuta le loro avance lascive, viene falsamente accusata di infedeltà, un crimine punibile con la morte, prima che venga dimostrata innocente. Artemisa evidenzia nel dipinto la vulnerabilità e il disagio di Susanna, che si allontana dai due vecchi, così come la stessa artista si è dovuta difendere dalla violenza perpetrata da Agostino Tassi.

L’opera, inizialmente appartenente alla principessa Henrietta Maria, dal 1660 era esposto nella Somerset House fino al 1819 quando un acquerello di Richard Cattermole lo mostra appoggiato a un muro nella camera da letto della regina a Kensington Palace. A quel tempo, la reputazione di Artemisia era scemata e l’opera fu infine trasferita a Hampton Court Palace. Dalle ultime notizie risulta che subì un restauro nel 1862, che all’epoca comportò una pesante ridipintura, prima di cadere nell’oblio più totale.

Oggi, dopo 5 anni di intensi restauri, il dipinto torna in pubblico, in esposizione permanente al Castello di Windsor, quasi a preparare il terreno per la grande retrospettiva che si terrà a novembre al Palazzo Ducale di Genova.

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