“Un “kolossal” operistico: Don Carlo di Giuseppe Verdi, nella versione in quattro atti e in un nuovo allestimento del giovane e premiato regista Andrea Bernard che farà il suo debutto in OperaLombardia dopo aver firmato importanti allestimenti in Italia e all’estero. Alla guida dei Pomeriggi Musicali farà ritorno il M° Jacopo Brusa, che dopo il successo de Il trovatore del 2021, torna sul podio con un altro importante titolo verdiano”
“Don Carlo” di Giuseppe Verdi è un’opera in quattro atti del 1867, basata sulla tragedia di Friedrich von Schiller. Ambientata tra Francia e Spagna nel 1560, la trama segue Don Carlo, principe ereditario di Spagna, innamorato di Elisabetta di Valois, principessa di Francia, promessa in sposa per la pace tra le nazioni. Tuttavia, Elisabetta deve sposare il re di Spagna, Filippo II, per il bene del suo paese. Don Carlo, disperato, si unisce a una rivolta nelle Fiandre.
Incontri segreti tra Carlo ed Elisabetta suscitano sospetti in Filippo II, alimentati dalla principessa di Eboli, innamorata di Carlo. Durante una festa in maschera, scambi d’identità portano a equivoci e minacce di vendetta. In un confronto pubblico, Carlo viene respinto dal padre, ma Rodrigo lo calma. Filippo II sospetta tradimenti politici ed amorosi, imprigionando e condannando a morte Don Carlo.
Rodrigo muore cercando di liberare Carlo, che accusa il padre. Una rivolta popolare ritarda l’esecuzione, ma alla fine, Carlo e Elisabetta vengono sorpresi dal re e dal Grande Inquisitore. Tuttavia, l’apparizione del nonno di Carlo, Carlo V, salva il principe portandolo via con sé.
Com’è chiaro dalla trama, “Don Carlo” è un’opera complessa, che affronta molte grandi tematiche, tra cui il conflitto Stato-Chiesa e quello genitoriale, nonché la lotta politica per la libertà dall’oppressore, sempre cara a Verdi. Tutto ciò è espresso in un impianto musicale colossale e complicatissimo, che rende cauti anche i più grandi direttori d’orchestra e che Jacopo Brusa, direttore quarantenne, quindi giovane, gestisce in modo solido e personale, coadiuvato da un’ottima prova dell’orchestra e del coro, nonostante la posizione in secondo piano riservatagli dalla regia.
La vicenda dell’opera è ambientata nel primo Novecento, sembra, in quella che le scene suggeriscono essere una società totalitaria che ricorda “1984” di George Orwell, in cui la libertà è severamente limitata e controllata e il potere è espresso tramite la propaganda e la violenza. Sembra di trovarsi all’interno dell’aula di un tribunale, le scene sono cupe e soffocanti e la luce cade dall’alto, come se giudicasse i protagonisti e gli eventi, invece di dar loro spazio d’azione e risalto.
Il tutto rende perfettamente l’idea di oppressione in cui le vicende di “Don Carlo” si svolgono, anche se la tendenza a contestualizzare le opere liriche in un’epoca contemporanea o comunque successiva all’ambientazione classica toglie sempre un po’ di allure alla storia.
Gli interpreti sono attori di una bellissima prova, a cominciare da Mattia Denti/Grande Inquisitore, con una splendida forza espressiva e un’interpretazione vocale di grande livello, e da Carlo Lepore/Filippo II, con toni bassi profondi e dotati di sfumature.
Più che Clarissa Costanzo con la sua Elisabetta, che probabilmente la regia stessa ha voluto statica e poco attiva, risalta la Principessa di Eboli di Laura Varrecchia, dotata di mille sfumature, perfette per un personaggio complicato, che non è solo antagonista minore della vicenda, ma anche complice e presenza salvatrice.
Anche Paride Cataldo, nel ruolo non semplice di don Carlo, propone una resa del personaggio convincente e sicura, con un bel timbro e una presenza scenica positiva.
Fonti e crediti fotografici
Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona
OPERA IN 4 ATTI
Libretto di Joseph Méry e Camille du Locle
Traduzione italiana di Achille De Lauzières e Angelo Zanardini
Musica di Giuseppe Verdi
Don Carlo, Infante di Spagna Paride Cataldo
Filippo II, Re di Spagna Carlo Lepore
Rodrigo, Marchese di Posa Angelo Veccia
Elisabetta di Valois Clarissa Costanzo
La Principessa d’Eboli Laura Verrecchia
Il Grande Inquisitore Mattia Denti
Tebaldo, paggio di Elisabetta Sabrina Sanza
Un Frate Graziano Dallavalle
Una voce dal cielo Erika Tanaka
Il conte di Lerma / Un araldo Raffaele Feo
direzione musicale Jacopo Brusa
regia Andrea Bernard
Scene Alberto Beltrame
costumi Elena Beccaro
luci Marco Alba
assistente alla Regia Tecla Gucci Ludolf
Maestro del coro Massimo Fiocchi Malaspina
Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano
Nuovo allestimento in coproduzione con i Teatri di OperaLombardia.
Teatro Ponchielli di Cremona, 24 – 26 novembre 2023
durata: 3 ore 35 minuti