Il gotha del motorsport sceglie Louis Vuitton per inaugurare la nuova stagione

Lo sport più temerario si sposa con il monogramma più famoso della moda, nella nuova partnership tra Formula1® e Louis Vuitton, avviata in occasione dell’inaugurazione del primo Grand Prix il 16 marzo.

Melbourne sarà il palco del FORMULA 1 LOUIS VUITTON AUSTRALIAN GRAND PRIX 2025 di cui il brand di moda sarà title partner: con Louis Vuitton anche Moët & Chandon e Tag Heuer, due altri prestigiosi marchi del gruppo LVMH, saranno sponsor dell’evento a chiudere una formazione di lusso e eleganza. La collaborazione sarà all’insegna della vittoria e del duro lavoro per raggiungerla: seppur in discipline differenti, le due aziende sono portatrici di valori similari, come afferma il CEO della Formula1 Stefano Domenicali «due icone globali, accomunate dalla passione per innovazione, eccellenza e creatività».

Fin dal 1837 l’allora sedicenne Louis si approccia all’arte dei bauli giá durante l’apprendistato da Monsieur Maréchal: un’intuizione che all’epoca valse molta fortuna al giovane, visti i considerevoli disagi di trasporto dei bagagli su carrozze instabili e trasporti esposti a frequenti rapine. Per 17 anni Vuitton si dedica all’attività per poi fondare il primo atelier in Rue Neuve-des-Capucine affiancato dal laboratorio e casa di famiglia di Asnières; il segreto della sua fortuna è l’inconfondibile chiusura a tamburo, la Tumbler Lock, che oltre ad essere infallibile viene resa unica grazie al monogramma creato ad hoc e diventato oggi iconico. Un abile strategia di marketing valorizza la casa di moda francese, che fino ad oggi si era limitata a confezionare il trofeo del Gran Premio di Monaco nell’iconico Vuitton Trophy Trunk; dal Roland Garros al Pallone d’Oro dello scorso anno, il confezionamento delle coppe piú bramate del mondo sportivo sono da anni protette e messe in risalto da confezioni di eccelsa artigianalità e creatività e quest’anno F1 entra a far parte di quest’Olimpo. 

La prestigiosa partnership verrà annunciata all’apertura della gara inaugurale, ma entrerà a far parte di un accordo decennale tra i due colossi: dai paddock alle piste, il logo accompagnerà gli atleti nelle gare affermando corsa dopo corsa la propria presenza dando vita a un duo inedito. L’investimento punta ad ampliare gli interessi commerciali per entrambe le attività: la regina del motorsport festeggia cosí i suoi 75 anni, alla luce di altre indimenticabili collaborazioni come l’antesignana con Benetton nel 1989, fino alle piú recenti ship che vedono il sette volte campione Louis Hamilton diventare volto delle campagne di Valentino o un estemporaneo stilista per una nuova capsule di Dior.

Moda e motori è da sempre un binomio che trova le radici negli anni ’20, quando il pensiero fordista mette in primo piano la produzione industriale, la meccanizzazione e la morbosa ripetizione: motivi geometrici in serie caratterizzano anche i tessuti dei cappotti o delle gonne che appaiono sulle riviste patinate dell’epoca e le auto diventano una presenza emblematica nei servizi fotografici, quasi a corredo della figura femminile, che per le limitazioni in vigore poteva giusto osservare e apprezzare la loro estetica.

L’evolversi della società ha condotto le donne a bordo delle auto da corsa, come la prima pilota Maria Teresa de Filippis che da scherzose gare con i suoi fratelli arriva a correre la Formula1 nel 1958 a bordo di una Maserati 250F. Dopo di lei altre donne leggendarie indossano il casco sulle piste della F1, come Lella Lombardi, che vince il primo mezzo punto nel mondiale spagnolo del 1975, l’ex sciatrice Divina Galica e ancora Giovanna Amati, che segna l’ultima partecipazione femminile ai mondiali. 

Il gusto e l’estetica rimangono tutt’ora elementi fondamentali per valorizzare il design ricercato delle auto in corsa, anch’esso figlio di una ricerca minuziosa e artigianale della perfezione. Come afferma Pietro Beccari, presidente della maison, “la sintonia tra questi due mondi trova eco nel savoir-faire degli atelier e nei garage, celebrando le straordinarie prestazioni dei piloti che intraprendono un viaggio di eccellenza a ogni gara”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Artuu Newsletter

Scelti per te

Lo Storyboard come medium nella nuova mostra alla Fondazione Prada

Fondazione Prada lo racconta con la mostra “A Kind of Language” portando lo spettatore dietro le quinte di un viaggio che percorre la storia del cinema, dalla fine degli anni Venti ad oggi, dalle origini dello storyboard

Seguici su Instagram ogni giorno