L’8 agosto alle ore 20 a Roma, presso la tenuta Tor Marancia di l.go Piero Bargellini andrà in scena “Il Piccolo Principe: Un Viaggio Musicale tra le Stelle”.
Il sipario si alza su un cielo stellato che brilla con una dolcezza onirica, segnando l’inizio di “Il Piccolo Principe: Un Viaggio Musicale tra le Stelle”, uno spettacolo nato da un’idea del Maestro Alessandro Meacci, ispirato al celebre racconto di Antoine de Saint-Exupéry. Il pubblico viene immediatamente trasportato in un universo magico dove le note musicali e le parole poetiche si intrecciano.
La storia del Piccolo Principe, un giovane viaggiatore proveniente da un piccolo asteroide, è narrata grazie ad una combinazione di dialoghi, canzoni emozionanti e brani suggestivi. Ogni scena è un quadro vivente, ricco di colori e simbolismo, che fa emergere l’essenza del viaggio interiore e fisico del protagonista. La musica, composta per la stagione estiva 2023/24 di Roma Tre Orchestra dal M° Alessandro Meacci, si inserisce in uno stile narrativo che affonda le sue radici nel teatro di Fiorenzo Carpi e nei compositori italiani del teatro di prosa. Meacci alterna momenti maestosi a delicate melodie fiabesche affidate al canto e alla parola del M° Federica Raja, al violino del M° Hinako Kawasaki e al pianoforte del M° Jacopo Feresin, creando un’atmosfera che varia dall’epico al nostalgico.
Il viaggio del Piccolo Principe lo porta a incontrare una serie di personaggi indimenticabili: il vanitoso Re, l’avido Uomo d’affari, l’ubriaco in cerca di oblio e la tenera e fragile Rosa. Ogni incontro è accompagnato da un brano che riflette la personalità e le motivazioni del personaggio, creando un dialogo musicale che arricchisce la narrazione. Un momento particolarmente toccante è l’incontro con la Volpe, il cui duetto con il Piccolo Principe diventa un inno all’amicizia e alla scoperta del vero valore delle cose. La loro danza, delicata e intima, sottolinea l’importanza dei legami che creiamo e di come questi ci trasformino.
Il finale dello spettacolo è un crescendo che culmina in un messaggio di speranza e continuità. Le ultime note risuonano nello spazio scenico, lasciando il pubblico con una sensazione di sospensione e una profonda riflessione sulla fragilità della vita.