The Living Observatory è il titolo dell’installazione in mostra a Daejon nello spazio culturale The Art Space 193.
Olafur Eliasson, famoso artista danese-islandese che crea installazioni low tech utilizzando materiali in armonia con l’ambiente, ha recentemente presentato una nuova installazione a Daejon, in Corea, esposta nello spazio culturale The Art Space 193.
Intitolata The Living Observatory, l’opera fa parte di una serie di sculture, film e installazioni che raccontano le tematiche mondiali attuali più calde, come la condizione dei rifugiati e la crisi climatica.
L’opera, caratterizzata da 6 interventi attraversabili, è stata realizzata da Eliasson con l’obiettivo di coinvolgere lo spettatore, facendogli vivere un vero e proprio viaggio tra forme, colori, e avvicinandolo a quella che è la pratica stessa dell’artista.
Passaggi e tunnel geometrici sorprendono il visitatore con infinite illusioni ottiche, e lo trasportano in una dimensione altra, grazie a quello che l’artista definisce un “co-prodotto dell’esperienza fisica del fruitore”.
Sono quattro i colori scelti dall’artista per The Living Observatory, tutti appartenenti allo schema dei colori primari CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, BlacK); ognuno di essi corrisponde a un punto cardinale: il nero corrisponde al nord, il giallo al sud, il ciano all’est e il magenta all’ovest.
Molto interessante è il rapporto che si viene a creare tra l’opera e lo spazio espositivo, ma anche con la città che ospita l’installazione, secondo Eliasson una vera propria «esperienza di consapevolezza superiore non solo del lavoro, ma anche della nostra posizione in relazione all’istituzione».
Cover Photo Credits: ‘Model of invisible futures’, 2021, part of the larger installation ‘The living observatory’, now open at The Art Space 193, a new cultural space in Daejeon, Korea. Photo: kdkkdk atelier, Courtesy Olafur Eliasson