Fino al 30 marzo la Fondazione Ferrero di Alba ospita la mostra del fotografo Jaques Henri Lartigue con oltre 120 scatti, a cura di Denis Curti, Charles – Antoine Revlon e Marion Perceval.
LARTIGUE, FOTOGRAFO DELLA BELLE EPOQUE
Jaques Henri Lartigue nasce il 13 giugno 1894 a Courbevoie (Francia) da una famiglia facoltosa. Presto si trasferiscono a Parigi, città ricca di novità e all’avanguardia: sarà in questo clima che Lartigue crescerà e riceverà la sua prima macchina fotografica proprio dal padre, amante della tecnologia. L’artista, all’età di 7 anni, comincia a sperimentare fotografando il mondo che gli sta attorno: parenti, amici, ambienti casalinghi. A partire dal 1904 inizia con degli esperimenti fotografici tramite la sovrapposizione di immagini, creando degli pseudo – fantasmi. Per tutta la sua vita, ha utilizzato sia il mezzo della fotografia, della pittura e degli scritti contenuti nel suo personale diario. Dedicando la sua intera vita all’arte, sarà solo nel 1963, all’età di quasi 70 anni, che il direttore del reparto di fotografia Jhon Szarkowski espone i suoi lavori al MoMA di New York, facendolo di fatto conoscere al mondo intero.
IL LEGAME CON IL PIEMONTE
All’origine della mostra c’è la volontà di valorizzare e raccontare il rapporto dell’artista con il Piemonte. Fu proprio alla terza moglie e musa Florette Ormea Lartigue, italiana di origine, che si deve la nascita di una relazione di Lartigue con il territorio piemontese e la conseguente nascita di una serie fotografica ambientata a Piozzo, serie di scatti presentati proprio in questo contesto espositivo.
LA MOSTRA ALLA FONDAZIONE FERRERO
La grande retrospettiva L’invenzione della felicità curata da Denis Curti, Charles – Antoine Revlon e Marion Perceval e realizzata in collaborazione con la Casa dei Tre Oci di Venezia e la Donation Jaques Henri Lartigue di Parigi, sarà visitabile presso la Fondazione Ferrero ad Alba fino al 30 marzo 2023.
Il percorso espositivo racconta per immagini la storia di una vita costellata da curiosità ed occhio artistico verso una quotidianità borghese alla quale Lartigue era famigliare: attraverso il suo punto di vista entriamo nella sua intimità famigliare, dove i ritratti delle mogli, degli amici e degli eventi sociali ci restituiscono una visione umana ed estremamente moderna di un’epoca ormai sfumata.
La mostra ripercorre la produzione artistica di Lartigue dagli esordi fino all’età matura, raccontando la storia di un’artista sperimentatore ed espressivo che non aveva paura di giocare con le immagini e costruire scenari: troviamo scatti in cui si sperimenta con le forme, scatti in bianco e nero e a colori, fotografie di moda ma anche di momenti intimi di vita privata. Il fil rouge è la ricerca di quella felicità che, a volte, si trova sfuggente in piccoli fotogrammi di vita.
Immagine di copertina: Grand Prix de l’Automobile Club de France dite aussi “L’automobile déformée”, 1913 mais datée et diffusée par Lartigue de 1912. Photograph by Jacques Henri Lartigue © Ministère de la Culture (France), MAP-AAJHL