La superstar di Hollywood Jim Carrey odia il presidente e lo sbatte in faccia al mondo con la sue nuove opere anti Trump.
Che Jim Carrey sia una delle personalità più poliedriche di Hollywood non è certo una novità. Il protagonista di Ace Ventura: l’Acchiappanimali, Scemo+Scemo e The Mask, è noto al grande pubblico per essere comico, attore e da qualche anno anche artista. L’attore di capolavori come The Truman Show e Eternal Sunshine of the Spotless Mind ha trovato ora un’altra vocazione vestendo i panni d’artista e fumettista politico. Di Carrey artista avevamo già parlato quando, nell’agosto 2017, ha pubblicato un cortometraggio documentario dal titolo ” I Needed Colour “. Per sei anni si è chiuso in un studio a dipingere e scolpire, concependo l’arte come un modo per esorcizzare la separazione dall’attrice Jenny McCarthy nel 2010.
“Tutto il dolore diventa arte. Questa è la regola “, spiegò Carrey, “Quando succede qualcosa di brutto nella mia vita finisco nel mio studio e mi rifugio nell’arte”
Dunque se inizialmente ha ispirato lo spumeggiante Jim un dolore privato e amoroso, ora è un dolore sociale e politico che influenza la sua arte. Ed ecco l’avvento delle sue ultime opere anti Trump. Inoltre, dalla pittura Jim Carrey ha deciso di sperimentare il fumetto facendo oggetto della sua satira l’amministrazione dell’attuale Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Per due anni i fumetti politici contro il presidente degli Stati Uniti e le opere anti Trump e il suo governo sono comparsi sull’account Twitter di Carrey che conta più di 18,2 milioni di followers. Dal 23 ottobre al 10 novembre le opere saranno esposte alla galleria Maccarone di Los Angeles, durante una mostra dal titolo ” IndigNation: Political Cartoons di Jim Carrey, 2016-2018 “. La personale sarà caratterizzata da circa 80 schizzi e un singolo dipinto; la data della mostra non è casuale: infatti, coincide esattamente con le elezioni di metà mandato del 6 novembre.
Tra i “cartoni politici” pubblicati da Carrey troviamo Trump in camicia di forza, appeso a testa in giù sopra le strade della città con la bandiera americana e un uccellino azzurro che ride. Jim ha commentato questo pezzo dicendo che mostra “the escape artist that is Donald Trump, being mocked by the Twitter bird, using the American flag as a prop, and losing what little hair he has left.” Un’altra opera mostra invece Sarah Huckabee Sanders, portavoce della Casa Bianca, ritratta in sembianze orribili e terrificanti. A chi l’ha criticato per aver ritratto la donna in quel modo, Carrey ha risposto: ‘Ugly is on the inside, man. And, yes, in some people, you know, it manifests outwardly.’
Sul suo disegno di Trump in accappatoio pronto a strafogarsi di gelato ha detto: “Ho sperato che potesse diventare il suo ritratto ufficiale, ma per ora non è stato preso in considerazione”. Anche se alcuni hanno incoraggiato Carrey a incanalare il suo scontento politico in una corsa per la Casa Bianca, l’attore/artista ha scartato questa opzione dicendo: “Sono un creativo: non riuscirei a non dipingere e a non creare. Devo muovermi, non posso sedermi dietro una scrivania; in più non sarei mai in grado di imbrogliare la gente tutto il tempo, a essere disonesto. ” Carrey non è il solo ad aver preso una posizione ostile nei confronti di Trump. Nel mondo dell’arte ricordiamo Barbara Kruger,Dread Scott, Olafur Eliasson, Patricia Cronin, Shinique Smith, Jonathan Horowitz, Marilyn Minter, giusto per citarne alcuni – gli altri potete trovarli qui!
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Fonti
https://news.artnet.com/art-world/jim-carrey-new-yorker-festival-1367398
https://news.artnet.com/art-world/jim-carrey-maccarone-1354183