La Collectors Night torna a Pietrasanta: ecco le gallerie che partecipano (pt1)

Pietrasanta torna ad essere catalizzatore di innumerevoli eventi durante la stagione estiva, anche con l’arte contemporanea. Conosciuta in tutto il mondo per essere uno dei centri più importanti per la lavorazione del marmo e del bronzo, la piccola cittadina toscana torna a proporre la “Collectors Night”, per la sua nona edizione, con mostre aperte dal tardo pomeriggio alla notte.

Promossa da nove gallerie d’eccellenza nel panorama italiano, la “Collectors Nights” ha la mission di offrire a collezionisti, appassionati d’arte e operatori di settore un’ampia panoramica sulle ricerche del presente, attraverso opere selezionate di autori italiani ed internazionali, grandi fotografi, e giovani artisti in dialogo con maestri storicizzati. 

Ecco le prime cinque delle nove gallerie partecipanti alla Collectors Night 9.

Galleria SECCI

La Galleria SECCI partecipa a questa nona edizione, con ben due esposizioni. Nella sua sede di Pietrasanta, in Via Giuseppe Garibaldi, 10, sarà in mostra Chris Soal con la personale Vestige a cura di Chiara Guidi, che sarà visitabile fino al 14, e al Battistero del Duomo di Pietrasanta con il progetto Segni Elementari, nato da un’idea del curatore Enrico Mattei, in mostra sino all’8 settembre.

Installation wiew, Chris Soal, Vestige, foto Stefano Maniero, courtesu the Artist and Secci Gallery

Chris Soal, utilizza per i suoi lavori  oggetti trovati non convenzionali, come stuzzicadenti e tappi di bottiglia, in combinazione con cemento e altri materiali industriali. Le sue opere si riferiscono al contesto sociopolitico in cui sono state realizzate, evidenziando le storie racchiuse nel materiale trovato e utilizzandole in un modo che sfida i presupposti di valore della società. In Vestige l’indagine di Soal lo ha spinto ad una ricerca del territorio che lo ha portato fino al momento estrattivo del marmo di Carrara, attività che ha modificato nel corso del tempo lo skyline delle Alpi Apuane, andando a scoprire che il marmo più pregiato,  non viene più estratto poiché quasi esaurito. L’artista  ha realizzato, quindi,  un ciclo di opere site-specific legate al territorio e alle problematiche del climate change.

Insallation wiew, Gio’ Pomodoro, courtesy Secci Gallery

Il progetto espositivo, curato da Enrico Mattei al Battistero del Duomo di Pietrasanta Segni Elementari è un progetto sulle sperimentazioni di Gio’ Pomodoro. La mostra vuole mettere in connessione le opere dell’artista e il contesto sacro del battistero, invitando a una riflessione filologica, storica e filosofica.

Le opere scelte Figlia del Sole, Folla e Tensione Verticale, sono rappresentative delle sculture di Pomodoro. Il materiale delle opere, il bronzo lucidato aiuta molto le forme scolpite e risalta la luce nello spazio del Battistero denso di marmi colorati. L’opera Figlia del sole è un omaggio alla Madonna del Sole, di cui il popolo di Pietrasanta è devoto. La mostra si concluderà proprio l’8 settembre giorno in cui si festeggia l’Immacolata.

Galleria Poggiali

Alla Galleria Poggiali la mostra SONGS FROM THE FOUNDRY presenta un coro di voci differenti per età, tecnica e temi, che invadono le due sedi di Pietrasanta. La mostra è aperta al pubblico per tutta la stagione estiva nello spazio centrale di via Garibaldi 8 e nella suggestiva sede dell’ex fonderia di via Marconi 48.

Galleria Poggiali, ex Fonderia, courtesy Galleria Poggiali

Tra gli artisti Luca Pignatelli, in mostra con le “Afroditi” e le “Muse”, volti mutuati da sculture classiche, dipinti su teloni utilizzati nei magazzini ferroviari. L’arte classica ritorna anche nell’opera Fabio Viale, capace di “trasformare” il marmo in polistirolo, carta e popcorn, fondere e confondere le linee del tempo con busti classici realizzati recentemente e talvolta tatuati.

Amy Bravo, la più giovane degli artisti in mostra, presenta nuovi  lavori realizzati nel suo studio a New York, integrando oggetti del corredo familiare al fine di costruire e rivendicare la propria identità.

Fabio Viale, Head 2024, courtesy Galleria Poggiali

Approccio simile anche per le italiane Goldschmied & Chiari, la cui produzione è ormai nota per giocare al limite tra l’estrema estetizzazione e l’utilizzo di strumenti di rivendicazione politica, come lo sono i fumogeni.

La mostra include anche opere di colonne portanti della storia dell’arte come Arnulf Rainer, Enzo Cucchi, Eliseo Mattiacci e Gilberto Zorio, il cui lavoro dialoga con quello dell’americano Esteban Ramon Perez.

Altre opere in mostra includono le giocose composizioni umane di Roberto Barni, le grandi tele a tema naturale di Giovanni Frangi, le opere tessili di Basil Kincaid e le buffe sculture di Erwin Wurm.

Galleria Deodato Arte

In occasione della Collectors Night di Pietrasanta, la Galleria Deodato Arte presenta RICHARD ORLINSKI, una selezione delle opere più iconiche dell’artista francese. 

Richard Orlinski, courtesy Galleria Deodato Arte

Le sculture di Orlinski, omaggio alla potenza e alla forza animale, portano in Versilia una giungla pop popolata da gorilla, orsi, coccodrilli e pantere.

Richard Orlinski ha creato il suo universo con gli animali che lo affascinavano: coccodrilli, pantere, lupi, orsi e kong fanno parte del suo concetto chiamato “Born Wild”. L’artista crea opere legate al mondo della fauna selvatica e della moda (paia di jeans, giacche di pelle e tacchi a spillo). Gioca con le forme, le cambia, secondo la sua visione. Usa diversi materiali come l’alluminio, la resina, il vetro e il bronzo; al suo bestiario si sono aggiunte sculture pop e opere d’arte ricoperte di graffiti, opere uniche ispirate allo spirito dell’arte di strada.

Richard Orlinski, Installation wiew, courtesy Galleria Deodato Arte

Abbiamo chiesto a Deodato Salafia, perché ha deciso di partecipare a questa iniziativa e perché proprio con  una personale di Orlinski?

“La galleria è presente a Pietrasanta, ormai da qualche anno. Riteniamo Pietrasanta una città che più di altre è attenta all’arte e soprattutto a quella contemporanea, con una lunga tradizione e storia legata anche alla scultura. La cosa  interessante di questa iniziativa non è tanto l’offerta artistica, che comunque chiaramente è di grande spessore, ma il fatto che le gallerie fanno sistema, e questo permette in un contesto cittadino, e non necessariamente chiuso all’interno di una fiera d’arte, di poter fruire di un’offerta plurale, diversificata. E quindi si instaura un bel dialogo dentro l’arte stessa. Abbiamo scelto di portare Orlinski perché è uno scultore, che abbraccia il taglio della Galleria che è quello Pop, contaminiamo Pietrasanta con il suo pensiero artistico”.

Galleria Barbara Paci

Alla galleria Barbara Paci prosegue l’esposizione di sculture, dipinti e fotografie dei suoi artisti, tra i quali: e Fernando Botero, Javier Marin, Massimiliano Pelletti, Andrea Collesano, Janice Mehlman.

Fernando Botero ha vissuto con continuità a Pietrasanta dal 1983, qui ha  realizzato numerose opere nelle fonderie artistiche e nei laboratori.

Fernando Botero, Gli Acrobati, 2008, courtesy Galleria Barbara Paci

Javier Marín noto per le sue sculture complesse, maestose, di acuta tensione emotiva, spesso di grandi dimensioni che, nell’apparente dissonanza delle forme, trovano un legame con lo spazio espositivo. Una grammatica scultorea che ci parla della natura, corporea e spirituale, dell’essere umano.

Massimiliano Pelletti, Lagoon, courtesy Galleria Barbara Paci

Massimiliano Pelletti è un’artista toscano classe 1975  lavora  reinterpretando i modelli classici, con temi e immagini tratti dalla storia e dalla mitologia. Le sue  opere se a primo impatto sono riconoscibili come figure ricorrenti nella storia dell’arte, vengono fatte, poi dallo scultore, oggetto di trasformazioni, in un continuo rimando tra passato e futuro.

Andrea Collesano rivolge particolare attenzione al mondo animale. I suoi soggetti spaziano dalle piccole miniature rappresentati minuscoli insetti a opere di grandi dimensioni dove regnano protagoniste balene e altre misteriose creature degli abissi. Ama disegnare a china su carta che lui stesso prepara donando al materiale un sapore di tempi antichi e una sensazione di malinconica serenità.

Janice Mehlman fotografa di New York ha  realizzato immagini che trattano di luce e ombra, astrazione, mistero e illusione.

MARCOROSSI artecontemporanea

MARCOROSSI artecontemporanea esporrà in occasione di Collectors Night, e sino al 25 luglio, la personale di Medhat Shafik dal titolo Sahara. Le opere sono centrate sull’immagine del deserto inteso come allegoria del mondo globalizzato e della fragilità dell’uomo moderno, sempre più distante dalle sue radici e dalla memoria.

Medhat Shafik, Guardiano della torre, courtesy MARCOROSSI artecontemporanea

Shafik unisce le evocazioni e i colori dell’arte orientale con le tecniche compositive più avanzate delle avanguardie occidentali. La mostra include tele, carte intelate e grandi pannelli scultorei su carta cotone realizzata a mano, che enfatizzano la complessa stratificazione delle civiltà e il colore come elemento fondamentale della vita. Shafik rende omaggio al più grande deserto del mondo, il Sahara, affondando nelle sue radici, ma con uno sguardo verso il futuro. Con un sempre rinnovato desiderio di conoscenza e di scoperta dell’altro e dell’altrove.

Medhat Shafik, I luogji dell’acqua, courtesy MARCOROSSI artecontemporanea

Il direttore della galleria Maurizio Trinci ci racconta: “ l’iniziativa è rivolta alle gallerie iscritte all’ANGAMC (Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna) è già questo è sinonimo di qualità, la nostra galleria è stata tra le prime ad aderire a questa bella iniziativa, già dalle prime edizioni. Abbiamo scelto di partecipare con una personale di Shafik, in quanto nostro artista di punta per l’anno in corso, poi l’ultima sua mostra a Pietrasanta risale a circa sette anni fa e quindi era il momento giusto per esporlo qui dopo Milano, Torino e Verona”.

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