La XV edizione di Next, rassegna ideata dall’Associazione Amici dei Musei Siciliani, accoglie l’intervento di Michelangelo Pistoletto, uno degli artisti italiani più influenti del XX e XXI secolo. Con un’opera inedita, Pistoletto reinterpreta il tema della Natività, in memoria del celebre dipinto di Caravaggio trafugato dall’Oratorio di San Lorenzo a Palermo nel 1969 e mai più ritrovato. L’opera sarà presentata al pubblico la notte del 24 dicembre 2024 e rimarrà esposta fino al 17 ottobre 2025, data che coincide con l’anniversario del furto.
L’iniziativa Next, avviata nel 2010 su idea di Bernardo Tortorici di Raffadali, si pone l’obiettivo di elaborare il lutto per la perdita della Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi attraverso l’arte contemporanea. Ogni anno un artista viene chiamato a realizzare un’opera che rispetti le dimensioni dell’originale (268×197 cm) e che affronti il tema della Natività, mantenendo un legame simbolico con il dipinto perduto. Nel tempo, il progetto ha accolto artisti di fama internazionale, trasformando la rassegna in un appuntamento significativo per la memoria e l’arte contemporanea.
Michelangelo Pistoletto affronta questa sfida con un’opera appartenente alla sua iconica serie dei quadri specchianti, avviata negli anni Sessanta. La superficie riflettente del nuovo dipinto evoca la composizione della Natività di Caravaggio, conservandone l’angelo, ma introduce una rilettura significativa: al posto del cartiglio originale compare il Terzo Paradiso, simbolo ideato dallo stesso Pistoletto. Il segno, una riconfigurazione del simbolo dell’infinito, rappresenta un equilibrio ideale tra natura e artificio, suggerendo una riflessione sull’umanità e sul suo rapporto con l’ambiente e la tecnologia. Attraverso questo intervento, Pistoletto non si limita a rievocare l’opera trafugata, ma ne fa un punto di partenza per affrontare temi di grande rilevanza contemporanea.
L’opera specchiante interagisce con l’ambiente circostante, tipico dei lavori di Pistoletto, coinvolgendo lo spettatore che vi si riflette e rendendolo parte attiva della composizione. All’interno dell’Oratorio di San Lorenzo, questa dinamica si intensifica grazie al dialogo visivo con il Martirio di San Lorenzo collocato sulla controfacciata. La combinazione di riflessi crea un effetto immersivo che arricchisce l’esperienza dello spazio, sottolineando il legame tra la memoria storica e l’interpretazione contemporanea.
Il valore di questa operazione risiede nella capacità di coniugare rispetto per il passato e innovazione artistica. La scelta di Pistoletto di includere il simbolo del Terzo Paradiso suggerisce un atto di trasformazione: dal dolore per la perdita del Caravaggio si passa a una visione propositiva, che guarda al futuro con speranza. L’artista stesso sottolinea il significato del suo intervento: “Mantenendo una parte dell’antico dipinto, l’angelo porta l’Annunciazione del Terzo Paradiso come simbolo di un equilibrio possibile tra natura e artificio.”
Il furto della Natività di Caravaggio, avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 ottobre 1969, resta uno dei crimini contro l’arte più gravi della storia. Il dipinto, che si trovava sull’altare dell’Oratorio di San Lorenzo, non è mai stato recuperato, nonostante le numerose indagini e le dichiarazioni di pentiti di mafia. Attualmente è inserito nella Top Ten Art Crimes dell’FBI, testimonianza dell’impatto globale della sua scomparsa. In questo contesto, Next non solo tiene viva la memoria dell’opera perduta, ma trasforma una ferita culturale in un’opportunità per la creazione artistica e per la riflessione.
La nuova Natività di Michelangelo Pistoletto si colloca in continuità con gli obiettivi della rassegna, offrendo una prospettiva che va oltre la commemorazione. Non si tratta semplicemente di colmare un vuoto, ma di trasformarlo in un terreno per nuove connessioni e significati. Grazie alla partecipazione di un artista della sua statura, l’operazione assume un respiro internazionale, ribadendo come l’arte contemporanea possa essere uno strumento di riparazione etica e culturale, oltre che un mezzo per affrontare questioni universali.