Grazie al suo stile inconfondibile, il regista giapponese è riuscito a conquistare il cuore di numerosi spettatori di tutto il mondo.
Nato a Tokyo nel 1941, Hayao Miyazaki è uno dei registi di pellicole d’animazione più conosciuti e apprezzati dal pubblico.
Il suo nome viene spesso associato allo Studio Ghibli, realtà da lui fondata a Tokyo nel 1985 insieme a Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma. I film da loro realizzati sono tra i più visti nella storia del Giappone e sono ampiamente acclamati anche dalla critica occidentale.
Simbolo dello Studio è Totoro, grosso animale protagonista dell’omonimo film di successo del 1988, talmente apprezzato dal pubblico che Toshio Suzuki, uno dei membri del team, confessò che non sarebbe stato possibile creare un personaggio capace di superarne la popolarità.
Allo Studio è dedicato anche un museo che si trova a Mitaka (sobborgo a ovest di Tokyo), voluto dallo stesso Miyazaki. Aperto al pubblico nel 2001, è incentrato in particolare sulle opere cinematografiche e sull’immaginario ad esse collegato.
Narratore visionario con più di 50 di carriera nel campo dell’animazione, nel 2003 Miyazaki ha vinto l’Oscar al miglior film d’animazione con La città Incantata, diventando a tutti gli effetti il primo regista di anime a ricevere questo importante riconoscimento.
Protagonista del film è Chihiro, una bambina di 10 anni che, con l’aiuto di un giovane ragazzo di nome Haku e diversi amici, dovrà affrontare numerose avventure per salvare i suoi genitori dagli effetti di un incantesimo scagliato dalla potente strega di nome Yubaba.
Il successo di Miyazaki – paragonato a Walt Disney per importanza e qualità dei contributi apportati nel settore dell’animazione – è conseguenza diretta della sua grande abilità nel creare mondi magnetici, quasi sempre a metà tra il reale e l’immaginario, popolati da personaggi peculiari e figure provenienti dalla tradizione shintoista (come i kodama, gli spiriti degli alberi che appaiono in Principessa Mononoke).
E’ infatti attraverso le loro vicende che Miyazaki rappresenta le sfumature di un’esistenza vissuta con il tipico stupore della fanciullezza, senza però dimenticare i conflitti che animano da sempre la storia dell’essere umano.
Testimone dei bombardamenti su Tokyo e poi della tragedia di Hiroshima e Nagasaki, Miyazaki rimarrà profondamente influenzato dal tema della guerra – ben visibile in Porco Rosso -, tanto che in una delle rare interviste dichiarerà “Ero troppo piccolo per capire. Ricordo la nostra fuga da casa, a Utsunomiya, un centinaio di chilometri a nord di Tokyo, la notte in cui è stata bombardata: ho visto i miei ammucchiare di corsa pentole e vestiti in una carriola mentre mio padre mi caricava sulla schiena. Ma per me, allora, è stata la festa del cielo: non ero impaurito, ma stupito, incantato, davanti a quella notte improvvisamente spalancata dalle luci. Un’impressione visiva fortissima, che conservo ancora“.
Tra i numerosi capolavori realizzati dal regista e dallo Studio Ghibli va citato Il Castello Errante di Howl, proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia in anteprima mondiale e vincitore dell’Osella per il Miglior Contributo Tecnico.
La storia, tratta da un romanzo scritto nel 1986 da Diana Wynne Jones, presenta numerose caratteristiche tipiche dei film di Miyazaki: una protagonista dotata di forza e carisma, un conflitto militare, la presenza della magia e ambientazioni delicate e sognanti.
Si tratta di elementi familiari, che si rifanno ad antichi archetipi che riguardano ognuno di noi. Forse è proprio questa la vera chiave del successo di Miyazaki: l’abilità di rendere visibile ai nostri occhi la semplicità altrimenti nascosta sotto una fitta coltre di quotidiana e complessa frenesia.
Cover Photo Credits: La Città Incantata, Courtesy Studio Ghibli Italia