L’artista finlandese Anni Puolakka parla di sessualità, dolore e desiderio di libertà senza limiti, accettando la sua natura animale
Anni Puolakka è un’artista finlandese che vive e lavora a Helsinki.
Il suo processo creativo prevede la sperimentazione con diversi mezzi espressivi come performance, video, installazioni, disegni e testi. La sua caratteristica distintiva è la combinazione nella produzione dei suoi filmati di uno stile documentaristico con elementi fantastici .
Il focus ricorrente dell’arte di Anni Puolakka è l’esplorazione dei limiti dell’essere umano che viene liberato dai suoi costrutti sociali per poter vivere se stesso con la stessa intensità e coraggio di un animale.
Le opere di Puolakka sanno essere estremamente intime e aperte nel trattare temi personali come la sessualità, il dolore e il desiderio di libertà.
La combinazione di formati nelle sue esibizioni dà l’idea della complessità del pensiero dell’artista.
Per comprendere meglio il lavoro di Anni Puolakka, esploriamo due delle sue opere più recenti, al momento esposte al museo Kiasma di Helsinki.
Oestrus (2020)
“Oestrus” è un’esibizione composta da sculture, video, dipinti e performance.
Il punto di partenza concettuale è l’identità infantile dell’artista che si definisce una “horse-girl”, ossia una ragazzina estremamente appassionata di cavalli ed equitazione.
L’incontro infantile con il cavallo e l’evoluzione del rapporto nel tempo è un riflesso metaforico della crescita dell’artista alla scoperta di se stessa.
Nell’infanzia Puolakka ama il suo cavallo, ma nel volerlo cavalcare e accudire si cela la vera natura di questo amore, il desiderio di possesso.
Ce lo racconta la stessa artista nel video che accompagna la mostra: quando un giorno il cavallo la colpisce in un moto di libertà guidato dal calore, Puolakka si rende conto di comprendere quel desiderio di evasione che appartiene anche a lei e la sua visione dell’amore cambia.
Da quel giorno l’artista non vorrà più cavalcare un cavallo perché in lei è avvenuta una trasformazione.
“Oestrus” è la documentazione metaforica di questa identificazione con il cavallo come mezzo di accettazione della propria natura animale.
Nella fusione tra identità animali emerge anche la messa in discussione della superiorità della specie umana sulle altre specie animali, tema che negli ultimi anni ha offerto molti spunti interessanti nell’arte contemporanea.
Sydämestä (From the Heart, 2021)
L’opera “Sydämestä” è la perfetta rappresentazione dello stile registico di Anni Puolakka che fonde il documentario e la performance teatrale.
In questa video-performance il protagonista è il Toxoplasma Gondii, un parassita trasmesso da felini e altri animali.
Il video segue il viaggio dell’organismo attraverso il corpo di una donna che, ignara della sua presenza, sogna il futuro del bambino che ha in grembo non sapendo che il parassita se lo porterà via.
“Sydämestä” tratta il tema dell’aborto con la complessità che merita.
ùL’aspetto puramente naturale del ciclo della vita e della morte viene reso con l’umanizzazione di un organismo parassita che segue il suo istinto per la vita.
Alla donna viene restituita la natura di animale inconsapevole del suo destino.
Questa video-performance è un dono catartico di empatia per chi affronta queste circostanze.