Janine Thüngen-Reichenbach, nata a Monaco nel 1964 e residente a Roma dal 2000, realizza sculture, soprattutto in bronzo. La sua produzione artistica è varia e in continua evoluzione, spaziando da piccole sculture a opere monumentali, includendo installazioni sonore e di land art. Utilizzando materiali come bronzo, carta washi, argilla, vetro e piante, Thüngen-Reichenbach crea opere che sono un’interazione di forme concave e convesse, di vuoto e pienezza.
Nel suo processo creativo, l’artista si ispira alle antiche catacombe romane di Domitilla e San Callisto. Thüngen-Reichenbach cattura le impronte di silicone dalle pareti delle catacombe, creando matrici che utilizza per le fusioni in bronzo o per opere in carta washi.
Seguendo l’approccio di Medardo Rosso, l’artista cerca di smaterializzare la scultura rendendola effimera servendosi dei mutevoli effetti della luce, creando distorsioni e movimenti inaspettati. Al centro della sua ricerca è il concetto di vuoto che racchiude al suo interno infinite possibilità. Questa ricerca è evidente in particolare nelle serie Vessels e Vuoto è pieno. Qui, Thüngen-Reichenbach abbraccia i principi della filosofia taoista, dove lo spazio vuoto è fondamentale per l’esistenza della materia.
Con una carriera che comprende collaborazioni con marchi di moda come Karl Lagerfeld e principali teatri d’opera europei, Thüngen-Reichenbach si è dedicata esclusivamente alla scultura e all’arte partecipativa dal 2000. Ha ottenuto riconoscimenti internazionali, esponendo le sue opere in musei, istituzioni, mostre d’arte e alla Biennale d’Arte di Venezia. Le opere esposte al KALPA sono parte di Eternity, un’installazione di land art in bronzo presentata nella storica villa La Malcontenta durante la Biennale di Venezia del 2017.
Thüngen-Reichenbach è anche un’attivista e cofondatrice dell’organizzazione umanitaria no-profit Beawarenow, che sensibilizza sul traffico di esseri umani e sulla violenza di genere.