Tra i progetti speciali che la fiera Artissima ha presentato in questa edizione 2024 appena conclusa, MADE IN, realizzata con il supporto della Camera di commercio di Torino, ha mostrato l’esito del progetto di residenza d’artista presso le aziende del territorio. Il format curata da Sonia Belfiore, founder di Ultravioletto Arte + Impresa, mette in relazione due realtà professionali, offrendo l’opportunità di dialogo tra imprese radicate nel tessuto locale, e gli artisti selezionati. L’obiettivo è da un lato sostenere la produzione dei giovani, permettendo di vivere un’esperienza altamente significativa all’interno di contesti specializzati con professionisti, competenze tecniche e tecnologiche, e risorse. Dall’altro lo scambio diventa duplice, consentendo alle stesse aziende, la ridefinizione dei valori e del proprio ruolo, all’interno di un contesto culturale e imprenditoriale.
Per l’edizione 2024 sono stati ospitati Lorena Bucur (1996, vive e lavora a Bologna), Christian Offman (Rwanda 1993), Jacopo Naccarato (Arezzo 1995), e Giulia Poppi (vive tra Francoforte e Bologna). Le opere sono state prodotte con l’aiuto e il supporto sia delle gallerie madrine Luce Gallery, Mazzoleni, Franco Noero e Simóndi Gallery, sia delle imprese associate a ognuno di loro. Kristina Ti azienda manifatturiera, la cioccolateria artigianale Guido Gobino, Dott.Gallina e Pininfarina Architecture specializzate nella produzione industriale.
All’interno degli spazi della fiera una sorta di nido-stand ha accolto la ragnatela metallica di Giulia Poppi e l’istallazione abitabile di Jacopo Naccarato, la leggerezza nelle trasparenze di Lorena Bucur e i ritratti scultorei di Christian Offman. La produzione scultorea di Offman indaga le questioni identitarie tra culture. L’artista sostenuto da Luce Gallery, come galleria madrina, è stato ospitato presso Guido Gobino, per cui ha realizzato tre opere raffiguranti le generazioni della famiglia: Giuseppe (che dopo una lunga esperienza acquisisce la proprietà nel 1980), Guido (che dagli anni successivi ha apportato una serie di innovazioni) e il figlio Pietro (l’ultima generazione). Materiali diversi sia per le sculture che per i plinti su cui sono state appoggiate, danno forma ai ritratti di famiglia Cronache Sabaudade, con un’estetica che richiama la tradizione culturale dell’artista, ma che ingloba al suo interno elementi caratteristici dell’azienda. Alimenti come il burro di cacao, il cacao e le perline di zucchero bianco miscelate rispettivamente con il cemento, la ceramica smaltata e il gesso bianco, interpretano la storia e la memoria familiare e imprenditoriale, che incontra quella personale di Offman.
. L’identità umana e quella degli spazi sono stati indagati dall’opera di Jacopo Naccarato. Porzioni di corpi e identità frammentate quelle proposte, che hanno accolto lo spettatore nel ventre della sua installazione, Un percorso perfettamente attraversabile, che all’apparenza si reggeva su una fragilità compositiva di tubi, e sculture sospese in policarbonato. Il materiale prodotto dall’azienda Dott.Gallina è stato utilizzato da Naccarato per ricreare un ambiente disseminato da calchi di corpi, o protesi di un umano futuribile. Ma che in fondo è già in corso? Individualità ostili, il titolo dell’opera, realizzata con la galleria madrina Simóndi Gallery, è costituita da forme dalle sembianze umane, in un gioco di riconoscimenti e disconoscimenti. Elementi per certi versi respingenti, per via della presenza di spuntoni, piuttosto che per il loro posizionamento lungo il percorso, che diventava via via più impervio
La trasparenza della vetroresina di Naccarrato che divideva l’ambiente, si incrociava con quella dei tessuti utilizzati da Lorena Bucur per Kristina Ti, con la galleria madrina Franco Noero. Una stratificazione di stoffe leggere le opere untitled (1) e untitled (2), che si muovevano sinuose, sostenute dai rotoli di stoffa e di storie. Le storie sono quelle che documentano il lavoro all’interno dell’azienda. Le stoffe sono trasparenti come la seta, il tulle e il TNT (tessuto non tessuto), impreziositi da piccole decorazioni e dalle stampe delle immagini fotografiche realizzate all’interno della fabbrica. La pratica dell’artista è incentrata sull’uso della fotografia, che dilata la sua dimensione, poiché è trattata come fosse materiale plastico. L’opera presentata è un racconto delicato che scivola sulla stoffa, come sembrava scivolare sull’acqua Zaratan, l’armatura sospesa di Giulia Poppi.
L’artista attinge direttamente nell’immaginario iconografico e narrativo delle leggende sul mostro marino, che culture e epoche diverse, tra testimonianze storiche e presunte presenze, descrivono in un bestiario non umano di avvistamenti. Mostri, balene-isola in mezzo all’acqua e tartarughe giganti, che i naviganti incrociavano lungo i propri viaggi, e che Poppi ha restituito attraverso la sua visione, guardando anche ai dettagli delle decorazioni dei rilievi di Wiligelmo per il Duomo di Modena. Con il sostegno della galleria madrina Mazzoleni e l’esperienza di Pininfarina Architecture ha immaginato di riproporre quelle suggestioni nel corpo galleggiante costituito da singoli moduli assemblati, che questa volta però, resta sospeso da terra. Forse come un’onda che avvolge lo spettatore?
Gli artisti a loro modo hanno condotto il pubblico all’interno di un viaggio tra passato, tradizione, artigianalità e innovazioni futuristiche. La relazione tra arte e impresa resta un modello vincente, che dovrebbe diventare una “forma di investimento” culturale e economico più strutturato e diffuso a tutti i livelli di governance. Soprattutto in un contesto culturale come il nostro, in cui le istituzioni pubbliche hanno delle evidenti difficoltà di visione e gestione, e in cui il ruolo del privato dimostra di essere sempre più fondamentale. Intanto la fiera conferma il supporto di Azimut Yachts, Manifattura Tessile DINOLE®, Sabelt e Xerjoff, per il progetto di residenza della prossima edizione 2025.