La materia è eterna, ma il modo in cui la percepiamo è in continua evoluzione. Per Andrea Valsecchi, il marmo non è solo una tradizione familiare che attraversa cinque generazioni, ma una tela su cui reinterpretare il passato con una sensibilità contemporanea. Cresciuto tra blocchi di pietra e sculture in lavorazione, ha respirato sin da bambino l’essenza di un mestiere antico, trasformandola in un linguaggio estetico innovativo.
Dalla storica impresa di famiglia alla sua linea indipendente, Andrea ha seguito un percorso che mescola artigianalità, design e un raffinato senso del bello. Con la Home Collection ha dato al marmo una nuova funzione nel mondo dell’arredo, mentre con le Marble Bags ha rivoluzionato il concetto stesso di scultura, trasformando accessori di lusso come le iconiche borse in opere d’arte eterne.
In questa intervista ci racconta come la tradizione si intreccia con l’innovazione, il suo processo creativo e la sfida di scolpire la leggerezza nella pietra. Un viaggio tra savoir-faire artigianale, ironia pop e il desiderio di rendere immortale ciò che è destinato a mutare.

Andrea, cominciamo delle origini. Tu provieni da una famiglia che da oltre un secolo lavora il marmo. Qual è stato il contributo più importante della tradizione familiare nello sviluppo del tuo approccio artistico, e quando hai deciso di creare la tua linea indipendente?
La mia famiglia lavora il marmo dal 1920, da ben cinque generazioni, per un totale di 105 anni di storia. Fu il mio bisnonno Martino a fondare l’azienda, in un periodo in cui molti ticinesi emigravano in California, incluso suo fratello. Lui, invece, scelse di restare e avviare una piccola impresa dedicata alla lavorazione delle pietre locali per i tetti delle case, aprendo anche una cava di granito. Grazie all’ambizione, al duro lavoro e alla tenacia, l’azienda familiare è cresciuta fino a diventare un punto di riferimento nel settore.
Con il passare delle generazioni, l’attività si è evoluta grazie a importanti innovazioni tecnologiche. Mio nonno ha introdotto l’importazione di materiali da tutto il mondo, mentre mio padre ha rivoluzionato la produzione con l’adozione di macchinari a controllo numerico, in un’epoca in cui tutto veniva ancora realizzato a mano.
Nel 2019, un secolo dopo la fondazione, sono entrato anch’io nell’azienda di famiglia. La mia passione per il marmo, ma soprattutto grazie al mio spiccato senso estetico e all’attenzione per i dettagli, si è sviluppata naturalmente nel corso degli anni: essendo cresciuto in una famiglia di marmisti, il contatto con questo mondo è stato costante fin dall’infanzia. A Locarno (in Svizzera), dove avevamo la produzione, gli uffici e anche la nostra casa, passavo molto tempo in azienda, tra mio padre, che la gestiva, mia madre, che si occupava della contabilità, mio zio Mino e mio nonno, tutti immersi nella lavorazione del marmo. Già allora l’azienda contava una cinquantina di artigiani. Fin da bambino conoscevo i nomi dei materiali, ognuno con la sua origine e le sue peculiarità, e mi affascinava l’infinita varietà di pietre provenienti da ogni parte del mondo.
Negli anni, ho approfondito il mio senso estetico studiando moda a Milano e lavorando per architetti internazionali dove iniziai a farmi conoscere come Interior Designer. Essendo una persona estremamente attenta al bello, nel tempo ho sentito l’esigenza di reinterpretare la tradizione familiare in chiave contemporanea. Così, ho creato la mia prima collezione indipendente: la Home Collection, una linea di mobili e accessori per la casa interamente realizzati in marmo. Le forme moderne e l’uso di materiali dai colori vibranti hanno riscosso grande successo, portandoci ordini da tutto il mondo e collaborazioni con brand prestigiosi come Westwing.
Da sempre, ho sentito il bisogno di esplorare nuove possibilità espressive per il marmo. Non solo bagni, pavimenti e piscine, ma perché non anche mobili, accessori per la casa… o borse/sculture? Negli anni tutto è cambiato, tranne una cosa: la passione e l’amore per il nostro mestiere. Il nostro tesoro più prezioso è il savoir-faire tramandato di generazione in generazione, un patrimonio che nessuno potrà mai sottrarci.
Oggi, ciò che fa davvero la differenza è l’alto artigianato e il vero “fatto a mano”, ancora molto apprezzato a livello internazionale. Una volta che possiedi questo know-how, puoi declinarlo in infinite forme, sia che si tratti di scolpire una statua rinascimentale che di creare una Marble Bag.
Lo spirito imprenditoriale fa parte del mio DNA e il passo verso la mia linea indipendente è avvenuto in modo del tutto naturale. Dopo la Home Collection, ho deciso di unire le mie due grandi passioni: moda e marmo. Tutto è iniziato quasi per gioco, una successione naturale, con alcuni pezzi decorativi per la mia casa, ma presto le mie amiche sono diventate le mie prime clienti, chiedendomi di realizzarne anche per loro. Da lì, sono arrivate le prime gallerie d’arte e i primi collezionisti. E così è nata la mia visione artistica, un ponte tra tradizione e innovazione, tra artigianato e design. Oggi siamo presenti a livello internazionale nelle gallerie di New York, Bangkok, Monte Carlo, Zurigo ecc..

La realizzazione di ogni Marble Bag richiede mesi di ricerca e lavorazione artigianale. Puoi raccontarci qual è la fase più delicata del processo produttivo e qual è stata la sfida più impegnativa che hai affrontato nella lavorazione di queste sculture?
Solo chi conosce a fondo sia la tecnica di lavorazione – interamente eseguita a mano, senza l’ausilio di macchinari – sia il valore iconico e la passione per queste borse, può trasformarle in sculture, riproducendone ogni dettaglio con assoluta precisione. Il mio è un omaggio a queste icone della storia della moda, proprio perché le trovo fantastiche nella loro classicità ed eleganza. Non a caso, il mio motto è: ‘L’attenzione al dettaglio non è un dettaglio!’
Il processo inizia con uno studio approfondito del modello originale in pelle: è fondamentale memorizzare le pieghe, le cuciture, la morbidezza del materiale e tutti i dettagli che ne definiscono l’essenza. Solo grazie alla padronanza della tecnica è possibile scolpire il blocco di marmo e tradurre queste caratteristiche in una versione scultorea. Ogni Marble Bag viene scolpita da un unico blocco, compresi i manici, senza alcuna aggiunta successiva. Questo significa che, se durante la lavorazione qualcosa dovesse rompersi, sarebbe necessario ricominciare da capo.
Oltre alla tecnica, è essenziale selezionare con cura il materiale più adatto. La natura ci offre un’infinita varietà di marmi, onici, graniti, quarzi e pietre semipreziose provenienti da ogni angolo del mondo, tutti di color differente, ma non tutte le tipologie sono idonee alla lavorazione. Una delle sfide più complesse è proprio la ricerca del blocco perfetto: occorre individuare quello con il colore desiderato dal cliente e verificare che sia privo di crepe o malformazioni, caratteristiche che, trattandosi di materiali naturali, possono essere frequenti. Questa sensibilità nella selezione si acquisisce solo con l’esperienza diretta, toccando e lavorando le pietre nel tempo.
Una volta trovato il blocco ideale, la scultura prende vita. Ogni Marble Bag richiede circa tre mesi di lavorazione interamente manuale e viene prodotta in edizione limitata: solo dieci esemplari per tipologia, numerati e firmati. Per alcuni clienti speciali, abbiamo realizzato pezzi ‘one-of-a-kind’ con il loro nome inciso sul retro, sotto la firma dell’artista.
Ogni scultura presenta le sue sfide, ma personalmente ritengo che la più impegnativa sia la realizzazione dei manici della ‘B Bag’. Essendo sottili, perfettamente levigati e rifiniti con cuciture su tutti i bordi, basta una pressione leggermente eccessiva per rischiare di spezzarli. È un lavoro di estrema precisione, che richiede esperienza, pazienza e un controllo assoluto del gesto.

Il tuo lavoro fonde tradizione artigianale e linguaggi pop contemporanei. Qual è stata la sfida più grande nel reinterpretare un oggetto iconico e quotidiano come la borsa di lusso in un materiale eterno e pesante come il marmo?
Senza dubbio, la sfida più grande – ma anche la più stimolante – è stata riuscire a dare leggerezza alla scultura, nonostante il marmo sia un materiale eterno e pesante. Attraverso il gioco delle pieghe, il movimento armonioso delle forme e l’estrema cura per i dettagli, le Marble Bags ingannano l’occhio: chi le osserva per la prima volta fatica a credere che siano realmente di marmo, perché sembrano leggere… e invece pesano diversi chili. Sono vere e proprie opere d’arte trompe-l’œil.
A primo sguardo, grazie ai dettagli metallici o ai foulard twilly avvolti sui manici, le sculture sembrano autentiche borse in pelle, soprattutto quando vengono esposte su un piedistallo o posizionate su un tavolino, proprio come si farebbe con una borsa di lusso. Solo con un’osservazione più attenta si iniziano a notare le venature del marmo, e in quel momento si svela il paradosso: non è pelle, ma pietra!
Le Marble Bags sono vere opere d’arte pop. Trasformando queste icone della moda in pietra, ne rendiamo eterna la bellezza, fissando nel tempo il fascino e l’emozione che si prova nel possedere una borsa iconica. Sono sculture che catturano e cristallizzano l’attimo esatto in cui una cliente ha acquistato la sua prima borsa di lusso: la gioia, l’attrazione irresistibile, quel senso di esclusività che solo un accessorio iconico sa trasmettere, grazie al suo storytelling e alle celebrity che lo hanno reso leggenda.
Queste sculture evocano la stessa emozione che si prova quando, da piccoli, si riceve un oggetto speciale dalla nonna, o quando si acquista la prima borsa iconica, un accessorio intriso di magia e fascino. Il marmo, da sempre simbolo di eternità, è il materiale perfetto per immortalare tutto questo, per raccontare attraverso l’arte la nostra società contemporanea – proprio come fece Andy Warhol.

Nelle tue “Marble Bags” c’è una forte componente ironica e provocatoria, che riflette la società consumistica attraverso il concetto di vanitas contemporanea. Qual è stata la reazione più significativa o sorprendente del pubblico davanti a queste opere che sembrano vere borse, ma che sono invece sculture in pietra?
Proprio come Andy Warhol negli anni ’60, ho preso un oggetto di uso quotidiano – simbolo della nostra società consumistica e dei suoi status symbol – e l’ho elevato a opera d’arte pop, con un messaggio profondo: l’ordinario può essere straordinario. Le Marble Bags sono un’ironia sulla società contemporanea, ma al tempo stesso esprimono un altissimo livello di artigianalità. Sono opere provocatorie e surreali che, a primo impatto, non rivelano immediatamente la loro vera natura: sembrano borse, ma in realtà sono scolpite nella pietra.
Il concetto di vanitas e memento mori si manifesta nella reinterpretazione del lusso: queste sculture alludono alla ricerca della bellezza e della perfezione, ma anche alla fugacità della condizione umana e all’effimerità degli oggetti di lusso – tanto desiderati e venerati, ma che, in fondo, rimangono semplici oggetti. La vera passione spesso risiede più nell’attesa e nel desiderio che nel possesso stesso, perché è l’immaginazione a regalare il piacere più intenso.
Le Marble Bags rappresentano la caducità della vita e il desiderio umano di possesso, creando un raffinato gioco di percezioni tra realtà e immaginazione. Dalla scultura rinascimentale alla Pop Art, queste opere esplorano, con eleganza e ironia, il significato del lusso nella nostra società. Il contrasto tra un materiale eterno e il concetto di un bene effimero dà vita a un’esperienza visiva unica: l’emozione, per sua natura fugace, viene cristallizzata e resa eterna attraverso la scultura.
Ovviamente, non tutto ciò che realizzo può piacere a tutti: i gusti sono soggettivi, e l’arte non è come una torta al cioccolato che mette d’accordo chiunque. Ma ciò che mi riempie di gioia è il riconoscimento universale dell’alta qualità artigianale e del valore del fatto a mano. La reazione che più mi gratifica è vedere le persone convinte che si tratti di vere borse in pelle: significa che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Più di una volta, qualcuno ci ha chiesto se fossero borse in pelle dipinte con un effetto marmorizzato, segno di quanto sia potente l’illusione visiva del trompe-l’œil.

Ogni tua opera è unica e personalizzabile, coinvolgendo anche i clienti nel processo creativo, dalla selezione del marmo fino alla finitura. Puoi raccontarci l’aneddoto più memorabile legato a una richiesta o una collaborazione particolarmente insolita con un cliente?
Esatto, ogni scultura può essere completamente personalizzata: dal modello di borsa al colore del materiale, dalla dimensione alla finitura dell’hardware metallico. Offriamo diverse tipologie di finiture – lucide, opache, effetto pelle – e persino una straordinaria texture coccodrillo, incredibilmente complessa da scolpire ma di grande impatto visivo, tanto da non sembrare affatto pietra. Ovviamente, tutto viene eseguito interamente a mano.
Tra le richieste più particolari che ho ricevuto, una delle più memorabili è arrivata da una cliente del Qatar, che mi ha chiesto di realizzare l’hardware della sua B Bag con veri diamanti. Amo quando i clienti si appassionano al processo creativo: per questo li coinvolgo attivamente nella produzione, inviando loro aggiornamenti fotografici e, quando possibile, accompagnandoli direttamente in cava a scegliere il blocco perfetto. Vedere con i propri occhi il materiale grezzo e seguirne l’intero percorso di trasformazione fa comprendere l’incredibile lavoro artigianale che c’è dietro ogni pezzo.
Alcune esperienze sono diventate veri momenti indimenticabili, come le cene a lume di candela in cava che abbiamo organizzato per alcune clienti: tavole imbandite con tovaglie bianche e candelabri, pesce fresco, musica classica… un’atmosfera magica e fuori dal tempo. Perché le Marble Bags non sono semplici sculture in pietra, ma autentiche opere d’arte, e tutto ciò che ruota attorno a esse è parte di un’esperienza unica.
Mi piace realizzare i sogni dei clienti, anche quelli più audaci. Una cliente di Monte Carlo, ad esempio, desiderava una versione So Black – ispirata alla celebre edizione limitata – completamente nera. Così, abbiamo scelto il Nero Marquina, un marmo proveniente dal Brasile, con una finitura opaca effetto pelle satinata e hardware nero. Ma la sua richiesta più particolare è stata quella di lasciare volutamente aperte le impurità e le venature naturali della pietra, per esaltarne l’origine materica: una borsa-scultura che sembrava letteralmente emergere dal sasso. Il risultato finale è stato incredibile, e senza la sua visione così particolare non avrei mai pensato a un effetto simile.
Un’altra cliente, invece, si è innamorata della mia scultura Luigi Trunk – ispirata ai classici bauli da viaggio porta gioielli – e mi ha commissionato due esemplari in formato XXL, da utilizzare come tavolini da caffè. Questo è il bello della creatività: non ci sono limiti, se non quelli che scegliamo di imporci. Ogni progetto è una nuova sfida e un’opportunità per superare i confini dell’arte e dell’artigianato.
Tu definisci le tue sculture come un omaggio all’alto artigianato e alla bellezza eterna. In che modo pensi che l’arte possa trasformare oggetti apparentemente ordinari, come una borsa, in simboli duraturi del nostro tempo e della nostra cultura?
L’arte ha il potere straordinario di elevare l’ordinario allo straordinario. Un oggetto di uso quotidiano, come una borsa, può diventare un’icona culturale se racchiude in sé un significato più profondo, un simbolismo che va oltre la sua funzione originale. Le Marble Bags nascono proprio da questa riflessione: trasformano accessori effimeri in sculture eterne, scolpite nella pietra, immortalando non solo la loro bellezza, ma anche il valore che la nostra società attribuisce a questi oggetti.
L’artigianato gioca un ruolo fondamentale in questo processo: le mie sculture sono un omaggio alla maestria artigianale, perché ogni dettaglio – dalle cuciture ai manici – viene scolpito interamente a mano, senza l’ausilio di macchinari. Questo non è solo un esercizio tecnico, ma una celebrazione della tradizione e della manualità, elementi che rendono un’opera d’arte senza tempo.
Allo stesso tempo, c’è una componente concettuale e pop: proprio come Andy Warhol ha reso iconici i prodotti di consumo di massa, le mie sculture trasformano le borse di lusso in simboli della nostra epoca. Rappresentano il desiderio, lo status, il sogno del possesso, ma allo stesso tempo giocano con la loro stessa caducità: mentre una borsa in pelle può rovinarsi o passare di moda, una Marble Bag rimane immutabile, quasi un memento mori contemporaneo che riflette sulla natura del lusso e sulla sua percezione nel tempo.
L’arte, in questo senso, ha il potere di cristallizzare un’epoca e raccontarne la storia attraverso oggetti che diventano testimonianze culturali. E proprio come è successo con i grandi capolavori del passato, anche un oggetto apparentemente semplice può diventare un simbolo eterno della nostra società.
Pensi che in futuro la tua produzione si possa aprire ad altri tipi di oggetti?
Assolutamente sì! Ho soltanto 32 anni e sono in continua evoluzione. La creatività non è mai statica, è un flusso ininterrotto che si nutre di esperienze, incontri e suggestioni. Ogni giorno osservo il mondo con curiosità: un viaggio, un museo, un dettaglio su un vestito possono accendere un’idea, che poi prendo e rielaboro attraverso il mio linguaggio artistico.
Il mio percorso è già stato un’evoluzione naturale. Ho iniziato con progetti di arredo, poi ho ampliato la mia visione con una collezione di design, fino ad arrivare alle Marble Bags, che oggi rappresentano una sintesi perfetta tra arte, lusso e artigianato. Eppure, so che questo è solo l’inizio. Chissà quale sarà la prossima idea?
L’unica certezza è il materiale: il marmo. È la mia firma, la mia essenza, il mezzo attraverso cui do forma alle mie visioni. È eterno, potente, elegante, e continua a offrirmi infinite possibilità di sperimentazione. Potrei esplorare nuove tipologie di oggetti, giocare con altre forme e funzioni, magari reinterpretare altri simboli iconici della nostra società contemporanea. Ciò che conta è mantenere sempre vivo lo spirito di ricerca e innovazione, senza mai smettere di sorprendere.”
fantastiche!!!!
bell’idea! complimenti