Nicola Lattanzi: “Vi racconto CREARTIVA PIETRASANTA, motore di innovazione per il futuro dei piccoli centri”

A Pietrasanta, dal 22 al 24 novembre, si terrà la prima edizione della manifestazione Creartiva Pietrasanta, ideata e diretta da Nicola Lattanzi. L’evento mira a unire arte, tecnologia ed economia per rilanciare i piccoli centri italiani come “città intelligenti,” mantenendo il legame con le loro radici ma investendo in innovazione, creatività e crescita consapevole. Pietrasanta diventerà un vero e proprio laboratorio di idee, esplorando temi come l’intelligenza artificiale, la sostenibilità e l’arte come strumento di cambiamento sociale. Il progetto ambisce a creare un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo, valorizzando le tradizioni locali e promuovendo nuove prospettive economiche e culturali per il futuro.

Abbiamo incontrato Nicola Lattanzi per farci raccontare come si svolgerà la manifestazione, quali saranno i principali temi su cui verteranno gli incontri e che sviluppi si prevedono per il futuro.

Nicola Lattanzi

CREARTIVA PIETRASANTA sta scaldando i motori, dal 22 al 24 novembre la città diventerà un laboratorio di riflessione e di confronto per discutere sul futuro dell’arte e dell’economia delle piccole città, considerate come incubatori di creatività e innovazione. Molti gli incontri, con protagonisti di grande lavatura su temi quali la sostenibilità, l’integrazione tra tradizione e tecnologia, l’arte come strumento di innovazione sociale ed economica. Ci vuoi raccontare qual è l’obiettivo principale di questi incontri e come si svilupperanno?

CREARTIVA PIETRASANTA nasce dalla volontà di fare di Pietrasanta non solo uno scenario temporaneo per mostre o eventi, ma un vero e proprio laboratorio creativo dove idee, innovazioni e dialogo sul futuro dell’arte e dell’economia possano trovare un loro punto di convergenza. L’obiettivo è riflettere su come le piccole città, pur conservando la loro identità storica, possano affrontare le sfide globali, come la sostenibilità, la transizione digitale e il cambiamento climatico. L’idea è quella di raccogliere spunti, opinioni e riflessioni attraverso una nutrita serie di incontri tematici (vedi programma completo nell’articolo “CREARTIVA PIETRASANTA” un dialogo sul futuro dell’arte, dell’economia e delle piccole città). Vogliamo discutere di economia, di sistemi integrati, e di come provare a pensare e re-inventare un futuro per i piccoli centri, utilizzando l’arte come elemento distintivo, proprio a partire da quell’incubatore di creatività e di vocazione al contemporaneo che da molti anni è diventata la città di Pietrasanta. Ma non ci limiteremo all’arte che viene proposta ed esposta, soprattutto d’estate, nelle gallerie: vogliamo parlare per esempio dell’arte come motore produttivo e di sviluppo, con tutto il suo background di competenze e di ampio indotto culturale e produttivo, come ad esempio nel caso della lavorazione del marmo con i suoi laboratori, frequentati dai più grandi artisti internazionali, e del bronzo, con le fonderie storiche, che sono ancora elementi distintivi per l’identità della città.

Quindi anche l’artigianato tradizionale avrà un ruolo importante nella manifestazione?

Assolutamente. La presenza delle fonderie, ad esempio, è essenziale. Se dovessero sparire, con esse verrebbe meno gran parte del tessuto artistico che ruota attorno alla lavorazione del bronzo. Stesso discorso si può fare per i laboratori del marmo. Inoltre, il valore della manualità è ancora molto alto: certe lavorazioni non possono essere fatte solo con macchine.

Come sta cambiando il ruolo dell’artigiano in questo nuovo contesto produttivo?

L’artigiano ha dovuto evolversi e imparare a usare nuovi strumenti, non solo macchinari, ma anche nuove competenze digitali. È una modernizzazione che richiede conoscenza e capacità di adattarsi a tecnologie avanzate, come l’intelligenza artificiale, mantenendo però il valore della tradizione. Per esempio, nella lavorazione del marmo, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale e dei robot, la tecnologia ha portato a risultati straordinari, ma per uno sviluppo virtuoso è necessario che si uniscano in maniera armonica tre elementi distinti: la creatività artistica che sta sempre alla base di ogni lavoro, le competenze dell’artigianato tradizionale e le sfide che i nuovi macchinari digitali possono fornire.

È interessante questo collegamento tra tradizione e innovazione. Ma quale saranno gli spunti che CREARTIVA PIETRASANTA offre per ragionare su questi nuovi modelli?

Abbiamo un programma ricco di dibattiti e incontri con esperti di arte, economia, scienza e nuove tecnologie, tutti mirati a esplorare le nuove prospettive del lavoro e della produzione artistica. Ad esempio, ragioniamo sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’arte, analizzando come questa può influenzare il processo creativo e velocizzare il processo produttivo, ma anche della sostenibilità, interrogandoci su come preservare il patrimonio culturale dei piccoli centri come Pietrasanta in un contesto in sempre più rapida evoluzione. Sarà uno spazio di dialogo e di commistione tra competenze, idee e professionalità diverse e distinte, che proveranno a dialogare per trovare soluzioni comuni.

Si tratterà qui di un evento che ha alla base un grande obiettivo di riflessione su macro temi che, partendo dalla città di Pietrasanta, arrivano però, in prospettiva, a coinvolgere il futuro di tutte le piccole città italiane. Come intendete sviluppare il progetto da questo punto di vista?

Il nostro obiettivo a lungo termine è la creazione di un City Lab, un luogo di incontro per raccogliere idee che potranno poi essere sviluppate e implementate per poterle poi esportare ad altre realtà. Pietrasanta ha il potenziale per diventare un modello prototipale per altre città, dimostrando come un piccolo centro con una forte identità artistica possa svilupparsi in modo sostenibile. Infatti, abbiamo scelto il periodo di novembre per il nostro evento, un periodo tranquillo a Pietrasanta, con l’obiettivo, tutt’altro che secondario, di cercare di destagionalizzare l’offerta culturale.

In molti eventi di questo tipo, c’è infatti il rischio che le piccole città diventino solo un palcoscenico temporaneo, legato soprattutto alla stagione estiva, senza un vero impatto duraturo sul territorio…

Sì, questa per noi è una questione centrale. Vogliamo che CREARTIVA PIETRASANTA lasci un’impronta, un’eredità di idee e progetti concreti che possano contribuire alla crescita culturale ed economica della città e, in prospettiva, per tutte le piccole città con vocazione artistica. Pietrasanta deve in questo senso diventare un avamposto per progetti innovativi, coinvolgendo la comunità locale e creando collaborazioni a lungo termine, perché l’arte e la creatività abbiano un impatto duraturo, proficuo e virtuoso dal punto di vista economico e da quello dell’offerta e della crescita culturale, e, cosa non secondaria, sostenibile. Fondamentale è stato, in questo senso, l’appoggio dell’Amministrazione pubblica, che dopo 18 mesi di dialogo costante e di approfondimenti sui diversi temi, ha fatto suo con entusiasmo questo progetto, grazie anche al sostegno di privati come quello di Intesa San Paolo e di altri sponsor istituzionali, appoggiando l’idea di realizzarlo in un mese solitamente poco attivo come quello tardoautunnale. L’arte non deve essere solo un intrattenimento estivo, ma un motore di sviluppo economico e culturale che possa durare tutto l’anno. Le gallerie d’arte sono importantissime, ma dietro di loro c’è tutto un lavoro, creativo, artigianale e produttivo che dura tutto l’anno e che merita di essere valorizzato e sostenuto.

Uno dei temi importanti trattati è quello dell’intelligenza artificiale. Come si inserisce questa nuova realtà nel contesto artistico?

L’intelligenza artificiale cambierà il nostro modo di vivere e lavorare, anche nell’arte. Il grande interrogativo è capire se ci renderà tutti uguali o ci darà nuove opportunità di connessione con la nostra parte più profonda, quella spirituale. È una questione molto personale, ma credo che la tecnologia debba essere usata per connetterci meglio a noi stessi e non solo tra di noi. Le connessioni autentiche, non solo i collegamenti superficiali, sono quelle che generano valore.

Quale impatto speri che CREARTIVA PIETRASANTA abbia sui partecipanti e sulla comunità locale?

Mi piacerebbe che CREARTIVA PIETRASANTA ispirasse un cambiamento di prospettiva, portando i partecipanti a immaginare un futuro in cui le piccole città non solo si adattino alle trasformazioni globali, ma le guidino, proponendo soluzioni che bilancino tradizione e innovazione. Spero che questo evento possa favorire l’emergere di idee nuove e progetti che migliorino il territorio e la vita delle persone, contribuendo a creare un modello replicabile anche altrove. In sostanza, vogliamo riflettere su come Pietrasanta possa valorizzare la sua identità artistica e artigianale e diventare un modello di sviluppo per il futuro.

Quali saranno i momenti clou della manifestazione?

Ogni sessione e ogni dibattito sono pensati per offrire spunti di grande interesse sui diversi aspetti su cui è declinata la manifestazione. Senz’altro rivestono grande importanza i dibattiti sull’intelligenza artificiale nell’arte e l’intersezione tra creatività e neuroscienze, così come le sessioni sulla sostenibilità e il ruolo delle piccole città nel futuro. Ma potrei dire che ogni intervento sia una finestra aperta su specifici aspetti della crescita di una piccola città che sull’arte ha creato il suo indotto e la sua identità. Anche il dialogo tra Michele Marcucci, titolare della storica enoteca, e Tiziano Lera, architetto toscano noto per il suo approccio innovativo all’architettura biosistemica, offrirà interessanti spunti sul non facile rapporto tra tradizioni locali, globalizzazione e futuro sostenibile.

Pensi che questo potrebbe diventare un appuntamento annuale?

Assolutamente. L’idea è che questa iniziativa possa diventare un appuntamento fisso, un punto di riferimento non solo per Pietrasanta ma anche per altre realtà. Creare un brand come “Creartiva Pietrasanta” potrebbe attrarre sempre più persone e aziende interessate a questo modello di sviluppo artistico e culturale.

Per concludere, c’è un messaggio in particolare che vorresti lasciare come viatico per questa manifestazione?

Che non esistono città intelligenti senza abitanti intelligenti. La consapevolezza dei cittadini è ciò che fa la differenza. Se riusciamo a connettere le radici locali con una visione globale, consapevole e innovativa del futuro, potremo dire di aver dato un contributo importante allo sviluppo del nostro Paese. È questo il percorso che vorremmo intraprendere con CREARTIVA PIETRASANTA. E il fatto l’arte divenga in questo modo il veicolo di altri significati. Sarà interessante capire che cosa succederà dopo l’evento, e magari poterne parlare fra un anno!

Grazie! Buon lavoro e buona Creartiva Pietrasanta!

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