La Galleria delle Arti di Città di Castello ospita, dal 7 dicembre 2024 al 7 febbraio 2025, la mostra personale di Omar Galliani, Di Segno in Segno. L’esposizione, curata da Lorenzo Fiorucci, presenta un corpus completo di opere grafiche dell’artista, realizzate dagli anni Settanta ai Duemila, esplorando il rapporto di Galliani con le tecniche incisorie come la litografia e l’acquatinta. Questo evento, patrocinato dal Comune di Città di Castello, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello e dal Rotary Club locale, mette in luce un lato meno conosciuto del lavoro di Galliani, collocandolo in dialogo con la storica tradizione grafica della città.
Galliani si è avvicinato alle tecniche incisorie durante la sua docenza all’Accademia di Belle Arti di Urbino tra il 1979 e il 1980, un’esperienza che gli ha permesso di entrare in contatto con un contesto artistico intriso di eccellenza nella stampa d’arte. Questo percorso trova un parallelo ideale a Città di Castello, nota per la sua lunga tradizione legata alla stampa e all’editoria artistica, celebrata anche attraverso figure come Alberto Burri e Celestino Celestini. La Galleria delle Arti, fondata nel 1976 da Luigi Amadei, ha promosso questa eredità, ospitando grafica d’eccellenza con artisti come Picasso, Morandi, Bacon e lo stesso Burri.
La mostra include circa quindici opere, alcune delle quali in grandi formati, un tratto distintivo e insolito nell’ambito dell’incisione. Tra i lavori spiccano esemplari unici che combinano la precisione della litografia su pietra con interventi manuali, come tempera, pastelli e applicazioni di marmo di Carrara, dimostrando la capacità di Galliani di integrare materiali e tecniche diverse in un linguaggio coeso e suggestivo.
Lorenzo Fiorucci, nel testo critico che accompagna l’esposizione, scrive: “Nelle litografie di Galliani si intravedono le tracce di un segno grafico che, nel suo fluire sulla pietra, diventa specchio rovesciato e metafora di una ricerca ininterrotta. Attraverso citazioni storiche, evocazioni arcaiche e una prospettiva universale, Galliani riesce a rinnovare l’idea stessa di figura, immergendola in un immaginario che oscilla tra Oriente e Occidente, tra evocazioni metafisiche e richiami simbolisti. Le sue acquatinte, invece, si contraddistinguono per la tonalità cromatica sofisticata, una costruzione onirica che evoca universi cosmici surreali.”
La capacità di Galliani di sperimentare e innovare, senza mai perdere il legame con la tradizione del disegno, emerge in modo potente in questa esposizione. Le sue litografie si caratterizzano per un segno deciso, capace di raccontare mondi complessi e stratificati, mentre le sue acquatinte evocano atmosfere oniriche e simboliche, grazie a un uso sapiente del colore e della tonalità. Questo dualismo tra luce e ombra, tra figura e astrazione, tra tecnica e poesia, è ciò che rende il lavoro di Galliani così affascinante e coinvolgente.
Una delle caratteristiche distintive del suo approccio è la commistione tra tradizione e innovazione. L’artista utilizza tecniche classiche come la litografia e l’acquatinta per esplorare temi universali, intrecciando influenze che spaziano dall’arte classica alla cultura orientale, fino a suggestioni contemporanee. Le sue opere invitano l’osservatore a un viaggio emotivo e intellettuale, in cui ogni segno diventa un ponte tra passato e presente, tra visibile e invisibile.
Le parole dello stesso Omar Galliani, scritte durante un viaggio a Praga nel 1991, descrivono con straordinaria poesia la sua pratica incisoria: “Tutte le volte che graffi una lastra ti accorgi del fondo di luce che avanza o indietreggia e il riflesso si impunta e suona con poche note sorde e lineari. […] Notte di pallidi segni inchiostrati di nero o di rosso. Mestica oleosa dei solchi baciati da carte umide e pesanti. Deposito di sali, evaporare leggero d’acqua e d’inchiostro.”
Queste parole riflettono il processo creativo profondamente tattile e meditativo che caratterizza il suo lavoro. Ogni opera di Galliani non è solo un oggetto visivo, ma anche una esperienza sensoriale, che si estende al tatto e al suono, rivelando la fisicità e la ritualità del suo processo artistico.
L’inaugurazione, prevista per il 7 dicembre alle ore 18, sarà un’occasione unica per immergersi nell’universo creativo di Galliani e scoprire il suo dialogo con la tradizione incisoria e con la storia della Galleria delle Arti. Di Segno in Segno non è solo una mostra, ma un omaggio alla forza espressiva del disegno e un invito a riscoprire il valore dell’arte come mezzo di esplorazione e connessione.