Il grande murale fa parte del progetto “Spazi Capaci/ Comunità Capaci” contro la mafia.
L’artista palermitano Andrea Buglisi ha realizzato a Palermo, sulla parete di un edificio all’angolo di via Duca della Verdura, un grande ritratto del giudice Giovanni Falcone.
Il murale sorge in un luogo emblematico della città: qui si trova l’aula Bunker del carcere dell’Ucciardone, teatro della più grande vittoria dello Stato italiano contro Cosa Nostra: il maxiprocesso.
L’opera raffigura Falcone che guarda la sua città dall’alto: il suo viso dall’aspetto malinconico, ma rassicurante, è diviso da una linea bianca che taglia l’immagine in due parti, una dipinta sulle tonalità del marrone e l’altra di un verde chiaro.
A questo murale se ne aggiungerà un secondo in estate dedicato al magistrato Paolo Borsellino, amico di Falcone e suo compagno nella lotta contro la mafia e la criminalità organizzata. Collocato su un palazzo della vicina via Sanpolo, farà parte di una sorta di dittico di street art che prenderà il nome di “La porta dei Giganti” in omaggio a queste due figure chiave della storia italiana contemporanea.
A Palermo l’Arte diventa linguaggio per ricordare quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare: “La porta dei Giganti” è infatti solamente il primo gradino di un progetto di design sociale molto più ampio dal nome “Spazi Capaci/Comunità Capaci” curato da Alessandro Lisi con la Fondazione Falcone e il Ministero dell’Istruzione, che ha come scopo la riappropriazione degli spazi pubblici sottratti alla mafia. Un progetto sperimentale che, partendo inizialmente dai luoghi di Palermo simbolo della lotta civile contro Cosa Nostra, compirà un viaggio attraverso tutto il Paese. Un cammino lungo tre anni che culminerà nel 2023, anno che segna il trentesimo anniversario delle stragi di Firenze, Roma e Milano e dell’omicidio di Don Pino Puglisi.
Oltre al lavoro di Andrea Buglisi, il progetto prevede altri tre interventi in particolari luoghi della memoria: sotto l’Albero Falcone verrà collocata la scultura “L’attesa” dell’artista trentino Peter Demetz, mentre il cortile dell’Aula Bunker dell’Ucciardone ospiterà una grande installazione di Velasco Vitali intitolata “Branco”. Composta da 54 cani a grandezza naturale realizzati in ferro, lamiere e cemento quest’opera simboleggerà la fame di potere e di abuso da parte delle organizzazioni criminali, ma anche la trasformazione della società civile da vittima a sentinella capace di proteggere la verità. Un cane d’oro, infatti, veglierà il caveau dove è custodita l’istruttoria del primo storico maxiprocesso contro Cosa Nostra
Infine, nella piazza Anita Garibaldi a Brancaccio, quartiere periferico per anni feudo dei clan, sorgerà un monumentale polittico urbano dal titolo “Roveto Ardente” di Igor Scalisi Palminteri dedicato a Don Pino Puglisi che combatté in prima linea per i giovani contro la mafia, in linea con la convinzione che la battaglia alla criminalità dovesse partire proprio dall’educazione dei ragazzi. Il percorso sarà inaugurato il 23 maggio, anniversario della strage di Capaci, alla presenza del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e delle massime autorità dello Stato.
Cover Photo Credits: Andrea Buglisi, La porta dei Giganti, ritratto di Giovanni Falcone, Palermo.