Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024: un recap degli eventi passati e in corso

É l’abbraccio ospitale di “Segno aperto” il grande arco di acciaio di Mauro Staccioli ead accogliere chi arriva a Pesaro percorrendo l’autostrada. Capitale Italiana della Cultura 2024, Pesaro ha dato i natali a Gioachino Rossini e con lui l’opera lirica non fu più la stessa, con la sua rivoluzione ritmo e bel canto obbediranno a regole nuove.

Pesaro, la città che ha ereditato i beni del celebre maestro Rossini e ospita un prestigioso conservatorio musicale, accoglie oggi studenti da tutto il mondo. La città è nota per la casa natale di Rossini, il teatro a lui dedicato e il Rossini Opera Festival (ROF), che attira appassionati di musica ogni agosto.

I Musei Civici di Pesaro espongono opere importanti, tra cui la grande Pala di Giovanni Bellini, realizzata intorno al 1470, che rappresenta l’”Incoronazione della Vergine” mentre la collezione permanente include opere come “La caduta dei giganti” di Guido Reni e una “Madonna Addolorata” del Sassoferrato, oltre a una ricca raccolta di ceramiche donate dalla nobildonna Vittoria Mosca.

La Sfera Grande di Arnoldo Pomodoro a Pesaro

Il tema di Pesaro Capitale della Cultura è “La natura della cultura”, un titolo che mette in risalto la connessione fra natura e cultura e guarda alla tecnologia come nuova frontiera dell’umano. Pesaro è la città delle sfere a partire dalla “Sfera Grande” di Arnaldo Pomodoro che nasce a Morciano di Romagna nel 1926 a pochi km da Pesaro e la sfera, tema caro al maestro, come rimando alla terra, energia del mondo, imponente forma perfetta che il celebre scultore scalfisce mostrandoci l’interno con inaspettate lacerazioni. Simbolo identitario, luogo di ritrovo per eccellenza, la Sfera Grande, che a Pesaro chiamano Palla, è installata in un grande vasca d’acqua circolare che riflette la luce del sole e il riverbero del mare.

Sferica è la forma di una installazione scultoreo – digitale di 4 metri di diametro e oltre 2 milioni di Led, la “Biosfera” collocata in piazza del Popolo a rappresentare l’identità della Capitale Italiana della Cultura e incarnare il tema 2024. Unico esempio in Europa che restituisce immagini delle meraviglie di Pesaro, i palazzi, i monumenti, il mare, e diviene monito che evidenzia il tema dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento globale. A Pesaro, come esempio unico al mondo, c’è un altro prodotto della genialità tecnologica, una “Sonosfera” che permette di rivivere le emozioni dell’ascolto profondo di musica ed ecosistemi delle sonorità delle foreste primarie equatoriali. Seduti in una cavea, come fosse un anfiteatro, si gode una acustica perfetta con il suono proveniente da 45 altoparlanti. Una ulteriore esperienza da vivere in questo spazio è “Raffaello in sonosfera” una straordinaria opera digitale che presenta capolavori del “divin pittore” attraverso il suono tridimensionale e la visione a 360gradi per lasciarci catturare dalla bellezza degli affreschi della Stanza della Segnatura dei Musei Vaticani. Un’opera creata in occasione del quinto centenario della morte di Raffaello, nato ad Urbino nella meraviglia di una città rinascimentale che si unisce a Pesaro come capoluogo di provincia con la sigla PU

Una esperienza d’arte che dialoga con la tecnologia è offerta anche dalla mostra in corso al Centro Arti Visive Pescheria: “Nelle regole della bellezza” (fino al 13 ottobre 2024) un progetto che indaga le connessioni tra arte natura e tecnologia per riflettere sulle relazioni tra esseri umani. “Codice Umano”, la prima delle due scenografiche installazioni in mostra firmate Numero Cromatico. Un’opera che può essere sincreticamente letta come un invito al viaggio, un percorso maestoso che poggia sulla storia umana e guarda al domani, mentre restituisce una grande tenda chiara con immagini archetipiche disegnate in nero.

L’offerta  di Pesaro Capitale continua a pochi km dal centro storico dove si può godere di una mostra in corso anche a Villa Imperiale: autentico gioiello, meraviglie tra le meraviglie del luogo, antica residenza degli Sforza che deve il suo nome al passaggio dell’imperatore Federico III d’Asburgo nel 1452, fu ampliata dai duchi Della Rovere nel 1528 e successivamente posseduta dalla famiglia Medici. Ora proprietà dei conti Albani, la villa è famosa per i suoi cortili, logge e giardini. Ha ospitato illustri personaggi come Baldassarre Castiglione e Bernardo Tasso e conserva affreschi di Francesco Menzocchi e Raffaellino del Colle. In questo paradiso  è in corso una mostra di Cyprien Gaillard, la prima personale dell’artista in Italia dal 2012 che presenta opere recenti, sculture e opere su carta esposte nell’ala roveresca e negli spazi aperti con una opera sonora inedita di Okuniev all’interno della grotta del cortile cinquecentesco. (fino al 26 ottobre nei giorni di apertura di Villa Imperiale).

L’offerta culturale di Pesaro 2024 si arricchisce di eventi d’eccezione anche spostandosi nei paesi e comuni della provincia che, settimanalmente, propongono nutriti calendari culturali in contesti paesaggistici e storici di inaspettata bellezza. Gradara e il suo castello ad esempio: a pochi km da Pesaro, radicata sulla cima, la rocca appare come una imponente visione che alimenta il desiderio di conoscerla. Qui, al MARV, Museo d’arte Rubini Vesin, nello storico palazzo oggi di proprietà comunale è in corso (fino all’8 settembre 2024 ) la prima mostra museale di Araminta Blue, la giovane artista britannica che indaga il linguaggio fra astrazione e figurazione e propone a Gradara una selezione di opere tra cui dipinti di grandi dimensioni.

Caratterizzato da una sorprendente complessità narrativa, il lavoro di Gradara è legato alla esperienza personale dell’artista quando “Il calore sulla pelle” è il titolo evocativo della mostra che rimanda alle sensazioni vissute in relazione agli effetti provocati dalla luce del sole sulla sua pelle, in un pomeriggio d’estate come nella brezza di un mattino d’inverno.

A marzo Pesaro aveva ospitato  “Stark”, per la prima volta in Italia, un lavoro dell’artista olandese Daan Roosegaarde che si è concentrato su opere tra arte e tecnologia per riflettere sul nostro rapporto con la natura: in questo caso offrendo lo spettacolo di migliaia di piccoli fuochi d’artificio organici e biodegradabili, piccoli fuochi scintillanti e fluttuanti nella magica dimensione notturna del Parco Miralfiore.

A fine giugno il grande evento con la celeberrima Marina Abramovic aveva conquistato migliaia di visitatori con la proposta di “The Life”, una produzione di Tin Drum per la regia di Todd Eckert. Presentata alla Serpentine di Londra nel 2019, di fatto una unicità rappresentativa per la sola città di Pesaro con alcune varianti espositive.

La scenografia di <em>Adina<em> messinscena ideata da Rosetta Cucchi regista e Tiziano Santi scenografo per il ROF 2018

Tornando ad oggi, il 20 luglio ha preso il via un intervento artistico nello spazio urbano chiamato “Magazzini Rossini”, un progetto per cui escono dai depositi le scenografie più significative del Rossini Opera Festival per trasformare gli spazi della città favorendo la conoscenza del grande lavoro e la qualità tecnica che permette ad ogni produzione dell’evento ROF di diventare storia nel mondo. Ed è allora che il ricco patrimonio scenografico delle varie stagioni del festival, dagli allestimenti alla opere sartoriali, si offre al publico e dialoga con spazi della città dedicati all’arte e ai linguaggi del presente.

Tutto qui? C’è molto altro ancora da vedere, da vivere, da assaporare. Da godere, da amare e  da portare con sé dopo un viaggio a Pesaro Capitale Italiana della Cultura.

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