A nord-est del cuore di Parigi si trova POUSH, un hub poliedrico che dal 2020 ospita oltre 270 artisti, proponendosi come spazio per la ricerca, la creazione e l’esposizione dell’arte contemporanea.
Inizialmente situato in un vecchio stabilimento industriale, costruito negli anni Settanta e dedicato alla produzione di profumi, nel 2022 il progetto trova una nuova sede ad Aubervilliers. Con una superficie di 20.000 m², questo luogo è oggi un centro di sviluppo artistico contemporaneo dalla risonanza internazionale, che nella regione parigina rappresenta un crocevia di incontri per l’arte contemporanea e per chi vi gravita attorno. In stretta relazione con Parigi, POUSH collabora ed è sostenuto da realtà pubbliche e private, oltre che da fiere e scuole. La sua ricerca di legami professionali si estende anche a livello internazionale, con mostre al di fuori della sede parigina, tra cui alla Collection Lambert di Avignone e allo Zhi Art Museum in Cina.
Come suggerisce il nome “POUSH” la visione dell’hub è quella di spingere, promuovere, dare spazio ed essere piattaforma espositiva per professionisti selezionati, che si trovano a negoziare con la città di Parigi un luogo in cui poter lavorare e rafforzare la propria rete professionale. Tra artisti visivi, curatori di mostre, performer, ballerini, cuochi – già affermati ed emergenti – sono più di duecento i residenti provenienti da oltre 30 nazioni diverse che, in seguito all’ottenimento del proprio atelier e al pagamento di una retta mensile, beneficiano di workshop e di un programma di supporto per la propria affermazione artistica, come l’affiancamento su questioni amministrative e comunicative riguardanti il singolo profilo professionale.
Sotto la direzione artistica di Yvannoé Kruger, curatore prima impegnato nel team della programmazione artistica di Jean de Loisya a Palais di Tokyo, durante tutto l’anno POUSH propone un programma artistico-culturale multidisciplinare, che non si rivolge solo a chi vi risiede, ma che ricerca il pubblico, offrendo mostre, seminari e progetti culturali diversificati.
Tra le proposte sviluppate, per connettere la scena artistica dell’hub, professionistɜ di settore, la città di Aubervilliers e le realtà artistiche limitrofe, vi è l’iniziativa Portes Ouvertes: un evento che propone alcune giornate di accesso pubblico agli atelier dellɜ residenti e all’immenso immobile industriale.
L’ultima edizione di Portes Ouvertes è avvenuta dal 18 al 20 ottobre 2024. Tra i tantissimi nomi dellɜ residentɜ presentɜ si cita Dana-Fiona Armour, Marlon de Azambuja, Arash Hanaei, Luca Resta, Hugo Avigo, il duo Xolo Cuintle, Raphaëlle Bertran, Anna de Castro Barbosa e Ittah Yoda. Durante Portes Ouvertes 2024, proprio di Ittah Yoda – duo artistico formato da Kai Yoda (giapponese-svedese) e Virgile Ittah (francese) – è stato possibile avere una retrospettiva ampia della loro ricerca, poiché visibile sia nel loro atelier – spazio di concezione delle opere – sia in un contesto di mostra – luogo convenzionalmente inteso come punto di arrivo del processo creativo. Ciò in quanto alcune delle loro opere animano Par la Fumée, la mostra curata da Sandra Barre, accessibile fino al 14 dicembre 2024, nella sala della cupola di POUSH.
Attraverso il coinvolgimento di una quindicina di artisti, Par la Fumée è una rassegna che ha a suo soggetto il riaffiorare di memorie nascoste, il loro richiamo e la loro esplorazione, tramite la loro percezione olfattiva. È in termini di mostre ed eventi pubblici che POUSH dispiega il filo rosso che permette di tracciare la continuità tra processo di creazione artistica e il momento espositivo dell’opera.
Attualmente tre sono le mostre visitabili all’interno di POUSH, aventi come protagonistɜ sia artisti in residenza che non. Oltre alla già menzionata Par la Fumée, nell’atelier di Marlon de Azambuja e Ángela Jiménez Durán è possibile visitare L’origine de toute étrangeté. Mentre, fino al 16 novembre 2024 con prenotazione, è possibile avere accesso a Censure; una mostra collettiva pensata nell’ambito del Festival Visions d’exil e organizzata dall’Atelier dellɜ artistɜ in esilio. Censure è una riflessione collettiva sull’onnipresenza della guerra e sull’ascesa di regimi autoritari, responsabili di violazioni dei diritti umani, della libertà di espressione e consequenzialmente della diffusione artistica. In questo senso lɜ artistɜ coinvoltɜ in Censure guardano ai meccanismi di censura cercando di aggirarli mediante forme di resistenza.
In conclusione, riconoscendo che la sperimentazione e la ricerca artistica contemporanea – in quasi tutte le loro forme – sono appannaggio di pochi, poiché le opere e i progetti artistico-culturali tendono a essere complessi da trasmettere nella loro identità, POUSH – con i suoi numerosi ateliers e un ampio programma pubblico – si presenta come un’opportunità di incontro dinamico e di scambio interdisciplinare. Una piattaforma che, ospitando artistɜ e professionistɜ di settore, permette di avvicinarsi ad un mondo spesso percepito come intricato e inarrivabile: quello di chi lavora professionalmente nella realtà dell’arte.