Ad ottobre Mattia Bosco, Chiara Lecca, Dennis Oppenheim in mostra alla Galleria Fumagalli con “Questioning the Functionality”
Giunto alย sesto appuntamento, prosegue il programma espositivoย โMY30YEARS โ Coherency in Diversityโย che il criticoย Lรณrรกnd Hegyiย ha ideato e curato per laย Galleriaย Fumagalliย con lโobiettivo di celebrare i 30 anni di carriera di Annamaria Maggi alla guida dellaย galleria, nonchรฉ stimolare nuove letture dei paradigmi dellโarte contemporanea alla luce di inediti confronti tra dodici artisti seguiti o rappresentati dallaย galleria.
โQuestioningย theย Functionalityโ, attraverso lโesposizione congiunta delle opere di Mattia Bosco (Milano, 1976), Chiara Lecca (Modigliana, 1977) e Dennis Oppenheim (Electric City, Washington, 1938 – New York, 2011), presenta un duplice quesito.
La mostra “Questioning the Fuctionality”
In primis se esista una reale funzionalitร dellโopera dโarte, o se sia soltanto frutto della suggestione e del paragone con altri oggetti; in secondo luogo, lโinterrogativo cade sulle singole opere in mostra, sulla loro specifica funzionalitร e come questa, se vi รจ, si concretizzi.
Se Mattia Bosco e Chiara Lecca presentano opere dai forti effetti sensuali che paiono sfruttare al massimo le qualitร materiche per attivare lโimmaginario e la fantasia dello spettatore, le opere diย Dennis Oppenheimย โ provenienti dal periodo in cui sperimenta Land Art e Body Art, con contaminazioni tra loro โ evitano ogni tipo di spettacolarizzazione teatrale e sono il risultato di unโosservazione oggettiva del corpo umano e della sua interazione con lโambiente circostante.
Lโartista si concentra sulla funzionalitร del corpo, mai inteso come strumento neutro, bensรฌ caratterizzato da una certa incontrollabilitร e irregolaritร date anche dagli elementi mutevoli del contesto in cui si muove. Le azioni del corpo non sono quindi strumentalizzate nรฉ oggettivate, bensรฌ mantengono il proprio carattere spontaneo e mai meccanico.
Le opere in mostra
Le opere diย Chiara Leccaย evocano manufatti o conformazioni architettoniche in cui elementi organici e inorganici si ibridano dando vita a forme sensuali e provocatorie.
Tali opere, realizzate con materiali inaspettati come pellicce e vesciche animali trattati con tassidermia, sono esposte in maniera teatrale, quasi esibizionistico, e si manifestano come oggetti passivi ma desiderabili, da utilizzare ma senza una funzione ben definita, che quindi destabilizzano e mettono in dubbio qualsiasi potenziale funzionalitร .
Anche le indagini diย Mattia Boscoย si concentrano sulla messa in discussione della funzionalitร dellโopera, con particolare attenzione ai diversi stati della materia e ai loro diversi tipi di funzionalitร che sono determinati dalle metamorfosi o dal cambio di contesto.
In effetti, i possibili cambiamenti di contesto delle cose e i sottili interventi sui materiali generano una ridefinizione permanente della funzionalitร e dellโinterpretazione dellโoggetto.
Iniziato nel 2021 e in atto fino al 2023,ย il ciclo espositivoย โMY30YEARS โ Coherency in Diversityโ si compone di 8 mostre e coinvolge 12 artisti dellaย galleria.
Ogni mostra prevede lโesposizione congiunta di tre artisti (ognuno dei quali รจ coinvolto nel ciclo due volte), le cui opere dialogano su temi specifici, individuati quali ricorrenti nellโarte contemporanea.
Il programma, unicum nel suo genere, mira a proporre il superamento di certe categorizzazioni artistiche a favore di interpretazioni piรน libere dei linguaggi e delle interrelazioni tra artisti di generazioni e contesti differenti.