Inaugura stasera alle 18, alla MyMicro Gallery di Milano “Living Shapes”, la prima mostra italiana dell’artista tedesca Sabine Hemming a cura di Stefania Carrozzini, visitabile sino al 27 giugno.
La peculiarità di questa esposizione sta nel suo soggetto principale: il lampadario. Il lampadario ha in sé una funzione molto importante, quella di fare luce. Non si limita però a illuminare; con la sua presenza, infatti, può dare vita a un’alternanza di luci e ombre e a un continuo scambio di colori e sfumature.
Quasi tutte e dodici le opere ad olio su tela in mostra hanno come protagonista questo oggetto apparentemente senza vita che invece ha in sé le potenzialità per entrare in modo dirompente nella realtà dello spazio espositivo e degli spettatori.
La scelta del lampadario come oggetto da rappresentare non è casuale. Esso infatti è un corpo luminoso che prende forma e vita soltanto grazie ai cambiamenti di situazioni e prospettive.
Le opere sono caratterizzate da monocromie pulsanti e modulazioni di colore tono su tono che conferiscono unicità all’oggetto e lo rendono una creatura viva, in grado di emozionare e catturare l’interesse di chi lo ammira.
Il Lampadario è simbolo del cambiamento nel tempo. È un oggetto di culto che può rappresentare valore, lusso, sfarzo. Ma è pur sempre l’evoluzione più o meno opulenta della lampada che a livello simbolico rimanda agli albori della conoscenza e della meraviglia, alla luce della creazione, all’archetipo del viandante con in mano la lanterna alla ricerca della via, della verità, alla lanterna di Diogene che l’antico filosofo portava con sé per cercare un uomo onesto, ma soprattutto per cercare l’essenza dell’uomo.