Dal 15 aprile all’Arco della Pace di Milano è possibile scoprire le opere di Monet con esperienze di Realtà Virtuale nella mostra “Inside Monet”.
La media company Way Experience presenta a Milano, a partire dal 15 aprile 2023, un nuovo appassionante progetto tra reale e virtuale: Inside Monet.
Dopo il successo di You Are Leo, che nel 2019 ha coinvolto oltre 40.000 persone con il Virtual Tour milanese dedicato a Leonardo da Vinci, è ora la volta di immergersi nella prima grande mostra en plain air dedicata a Claude Monet (Parigi, 14 novembre 1840 – Giverny, 5 dicembre 1926), uno dei padri fondatori dell’impressionismo francese.
ESPERIENZA TRA REALE E VIRTUALE
Inside Monet è una nuova Virtual Reality Experience di taglio culturale, rivolto a un pubblico trasversale, che unisce l’arte allo studio della natura, della luce, riportandoci nell’atmosfera di quei fermenti culturali che hanno contrassegnato il vitale mondo artistico parigino di metà Ottocento.
Un nuovo viaggio nel tempo e nello spazio voluto da Way Experience per raccontare e fare vivere in prima persona al visitatore/spettatore il concetto di en plein air, il metodo pittorico soprattutto del gruppo degli Impressionisti del dipingere all’aperto per cogliere le sottili sfumature generate dalla luce su ogni particolare.
L’intero tour graviterà intorno all’Arco della Pace, nei pressi della fermata Cadorna, nella venue più parigina di Milano, in un “Museo Impossibile” all’aperto che permetterà ai visitatori di entrare fisicamente nelle opere più significative di Monet.
Ad accompagnare gli spettatori durante questa passeggiata sarà un attore che racconterà Monet e la sua storia, grazie alla narrazione drammaturgica scritta in collaborazione con Libero Stelluti. La voce di Monet, dell’attore Luciano Bertoli, nelle scene di Virtual Reality inviterà invece i partecipanti ad indossare il visore per entrare nei suoi quadri e capirne al meglio la pittura, la luce e i colori, nonché le sue emozioni e impressioni.
UN PERCORSO IN CINQUE TAPPE
Il salon-atelier di Claude Monet a Giverny, in Normandia, scrupolosamente ricostruito attenendosi a quello reale, è il punto di partenza e fulcro da cui si apre l’intero percorso di Virtual Reality. La stanza, nel corso dell’esperienza, scena dopo scena, si va arricchendo di quei quadri realizzati dal pittore nei quali verrà proiettato lo spettatore/visitatore, delle fotografie dei luoghi a lui cari raffigurati nei suoi lavori e degli oggetti personali legati alla sua sfera più intima.
PRIMA TAPPA: IMPRESSIONE, LEVAR DEL SOLE
Nella prima tappa il visitatore/spettatore si troverà l’illustre paesaggio marino del porto di Le Havre immerso nella foschia dell’alba di Impressione, Levar del Sole (1872). L’invenzione della visione impressionista si deve, forse proprio all’impatto che ebbe sulla critica questo suo dipinto, esposto per la prima volta insieme ad opere di altri artisti in occasione della mostra del 1874 presso lo studio del fotografo Nadar. Il sole nascente, l’accostamento e le sfumature di colori dovuti ai suoi raggi, sulla natura e sull’acqua, avvolgono lo spettatore nel paesaggio dell’alba divenuto così celebre.
SECONDA TAPPA: I PAPAVERI
La seconda tappa condurrà il visitatore/spettatore nella distesa di verde tenue e di rosso scarlatto catturata dall’artista nel quadro I papaveri (1875), in quell’atmosfera tipica di aria estiva e in quella luce della regione dell’Ile de France che Monet amava “catturare” dipingendo en plein air.
TERZA TAPPA: LA PASSEGGIATA
La terza tappa sarà una delle passeggiate che la moglie di Monet faceva insieme al figlio durante le calde giornate estive sulle colline di Argenteuil. Entrando nel quadro La passeggiata (1875) lo spettatore osserverà il vestito di Camille ondeggiare al vento e l’erba muoversi al gradevole venticello estivo che avvolge tutto il paesaggio.
QUARTA TAPPA: I COVONI
La quarta tappa è ne I covoni (1890-91). Davanti a un campo e ai mucchi di fieno immersi nel sole, Monet si presenterà come “cacciatore in cerca di impressioni” intento a studiare il tema delle mutazioni della luce e degli effetti di colore, tra i più cari e indagati dal pittore.
ULTIMA TAPPA: LO STAGNO DELLE NINFEE
Lo stagno delle ninfee (1899) è la quinta e ultima tappa del percorso. Monet considerava il suo giardino di Givernyil suo capolavoro più bello, ed è qui che nasce la serie di oltre 250 dipinti con protagoniste le ninfee. Qui in questo giardino si ritroverà lo spettatore, entrando nell’armonia dei colori e delle pennellate che si combinano con gli effetti dell’acqua e della luce in natura, osservando i raggi del sole che penetrano nella vegetazione, i riflessi dei colori, il ponte ad arco in stile giapponese che Monet aveva fatto costruire in onore della cultura del Sol Levante da lui molto amata che si riflette nelle pennellate veloci di questo dipinto.
Per informazioni: www.insidemonet.it