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A soli 25 anni Tim Bengel è riuscito a salire al vertice del mondo dell’arte in pochi anni.
Dopo le mostre in Europa e in Asia, Bengel ha recentemente celebrato l’apertura del suo primo solo show nella rinomata galleria Hoerle-Guggenheim Contemporary a New York City. Artnet lo chiama “Wunderkind” e il Magazine Hedonist di New York ha dichiarato di “aver assistito al genio” dopo aver partecipato alla serata di apertura. E’ il 2014 quando Bengel iniziò a sviluppare una tecnica propria e innovativa. I suoi video raggiungono oltre 250 milioni di persone sui social media: noi l’abbiamo incontrato a Firenze, in occasione della XI Florence Biennale dove ha ricevuto il Premio Speciale “Lorenzo Il Magnifico”. Ecco cosa ci ha rivelato!
-Qual è il significato della tua arte e cosa vuol dire “essere un artista” al giorno d’oggi?
Per me l’arte significa fare le cose in modo diverso da una parte e cercare la libertà d’altra. Ed è quello che voglio fare. Non avrei mai voluto imitare un altro artista famoso, volevo trovare il mio stile, la mia tecnica, i miei materiali (Tim lavora con la colla e la sabbia) e la mia immagine, senza accettare regole dalle autorità (si riferisce al mondo accademico, insegnanti e alle influenze commerciali).
-Come comunichi la tua arte? Quali strumenti o strategie usi per promuovere e raggiungere il pubblico?
Ho iniziato a pubblicare le mie opere su Facebook e Instagram. All’inizio non avevo molti soldi, quindi è stata l’unica opportunità che ho avuto. Un giorno poi un mio amico ha pubblicato, per caso, un video in cui stavo realizzando un’opera. Poi la rivista newyorkese Business Insider mi chiese il permesso di condividere il video e nel giro di pochissime ore il video ha ricevuto milioni di visualizzazioni, così ho continuato su questa strada.
-Pensi che i social media siano utili per raggiungere gallerie e collezionisti? Gestisci da solo i social media o sei seguito da un’agenzia?
I social media offrono una grande opportunità ad ogni giovane artista di mostrare il proprio lavoro. Non vale lo stesso per gli artisti già famosi e affermati nel mercato: loro non necessitano dei social media – vendono e sono conosciuti anche senza possederli. Per gli artisti emergenti sono invece molto importanti per costruire connessioni per trasmettere e promuovere le proprie opere. Io lavoro senza un’agenzia, questo è il modo migliore per capire i Social Media e rimanere autentici.
– Parlami del tuo rapporto con le gallerie e i collezionisti: sei rappresentato da una galleria? Come scegli dove esporre le tue opere?
Negli Stati Uniti sono rappresentato dalla HG Contemporary Gallery e Philippe Hoerle-Guggenheim. Ho anche alcuni partner commerciali in Germania e in Asia. Ma per me l’importante è proteggere il mio lavoro da molte influenze e pretese commerciali.
– E che dire delle vendite? Sei molto giovane:stai entrando nel mercato facilmente o con difficoltà?
Era un percorso molto difficile ed è ancora. Stai sempre cercando la tua posizione in un mercato d’arte in rapida evoluzione, che è difficile ma emozionante! Il mercato dell’arte è molto chiuso per questo i nuovi artisti hanno bisogno di connessioni per entrare nella cerchia delle grandi fiere e dei grandi musei. A volte ho venduto le mie opere direttamente ai clienti, altre da Facebook, o ancora attraverso le gallerie o online (con Artnet e Artsy). Al momento le mie opere sono in diverse collezioni internazionali come quella della famiglia reale in Arabia Saudita e nella collezione Jägermeister, New York.
– Secondo te, esistono differenze tra il mercato artistico europeo e quello americano?
Probabilmente non sono nel business da abbastanza tempo per raccontare. Quello che noto è che attraverso i Social Media le mie opere sono ben note in tutto il mondo. Sia che stia esibendo in Asia, Europa o negli Stati Uniti, le persone sono interessate al mio lavoro ovunque. Il mio lavoro non conosce i confini!
– Ultima domanda: raccontami i tuoi progetti futuri …
Per il futuro ho molte idee, ma così poco tempo. Utilizzo i prossimi mesi per riposare e pianificare le mie prossime tappe. Stay curious!
(In confidenza abbiamo già saputo che potremmo vedere le sue opere a dicembre a Miami Art Basel e ha in programma una personale al Museo d’Arte Urbana e Contemporanea di Monaco di Baviera, Germania nel 2018)
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Tim Bengel, only 25 years old artist, managed to climb to the top of the art world within just a few years. After exhibitions in Europe and Asia, Bengel recently celebrated the opening of his first solo show in the renowned Hoerle-Guggenheim Contemporary Gallery in New York City. Artnet calls him a „Wunderkind“ and the New York Hedonist Magazine claimed to „have witnessed Genius“ after attending the opening night. It was in the year of 2014 when Bengel developed his own innovative technique. In Social Media, his performance videos reach over 250 Million people: we’ve met him in Florence during the XIth Florence Biennale where he received the “Lorenzo Il Magnifico” Special Award. Find out what he told us!
What’s the meaning of your art and of “being an artist” nowadays?
For me art means doing things differently on the one hand, and searching for freedom on the other hand. And that’s what I want to do. I never wanted to imitate another famous artist, I wanted to find my own way, with my own technique, own materials (Tim works with glue and sand) and own look, without accepting rules from authorities (like Accademic world, teachers, commercial influences).
How do you communicate your art? What kind of tools or strategy do you use to promote yourself and reach the public?
I started to publish my works on Facebook and Instagram. In the beginning I had no money, so it was the only opportunity I had. Then one day a friend of mine published , by chance, a video while I was making a work.Then Business Insider, New York Magazine asked me to share the video and it had millions of views in few hours so I’ve been going on this way.
Do you think that social media are useful to reach galleries and collectors? First of all Instagram and Facebook, you have a lot of followers…do you manage the social media alone or are you followed by an agency?
It’s a great chance for any young artist to show his work! Not for already famous ones because they don’t need social media – they sell the artworks also without them. For emerging artists are very import to build connections in order to broadcast and promote their artworks. And I work without an agency, that’s the best way to understand the Social Media and stay authentic.
-Tell me about your relationship between galleries and collectors: are you represented by a gallery? How do you choose where to exhibit your artworks? Have you already exposed during an art fair?
In the USA I am represented by the HG Contemporary Gallery and Philippe Hoerle-Guggenheim. I also have some business partners in Germany and in Asia. But it’s important to protect your work from to many commercial influences.
-And what about the sales? You are very young but are you entering the market easily or with difficulty?
It was a very difficult path and it still is. You are always searching for your position in a fast changing art market, thats difficult but exciting! The art market is a very closed world so you need connection to enter in the circle of big fairs and museums. Sometimes I sold my artworks directly to the clients, by Facebook, through the galleries or online (through Artnet or Artsy). At the moment my works are in private collections as Royal family, Saudi Arabia and collection Jägermeister, New York, among the others.
-In your opinion are there differences between the European and the US Art Market? Have you already been in Asia for an exhibition?
I am probably not in the Business for long enough to tell. But my benefit is, that through the Social Media my artworks are well known all over the world. Whether I am exhibiting in Asia, Europe or the USA, the people are interested in my work everywhere. My work doesn’t know boarders!
-Last question: Tell me about your past and future projects…
For the future I have a lot of ideas, but so little time. I will use the next months to clear my mind and plan my next steps. Stay curious!
But we’ve already known that we could see his artworks at Miami Art Basel on December 2017 and a solo show at Museum of Urban and Contemporary Art, Munich, Germany.