Tschabalala Self celebra la Bodega al New York Armory show

Il New York Armory Show è sicuramente un luogo noto agli appassionati d’arte; un palcoscenico ricercato, che dispone di opere pittoriche dal prezzo a sei cifre e di sculture monumentali. Quest’anno, al centro dell’attenzione si ritrova una torre gigante di lattine di piselli neri marca Goya. Si tratta di una delle opere scultoree di Tschabalala Self, nell’installazione Bodega Run realizzata con Two Palms, la galleria e lo studio di stampa di New York City specializzati nel trasgredire i confini del medium.

L’installazione di Self sancisce un tributo alle onnipresenti Bodegas di New York, tema che l’artista esplora dal 2017. L’opera si presenta vibrante grazie a serigrafie ricche di colori che raffigurano barrette di cioccolato, bibite gassate e altri snack da bodega, così come nature morte in carta fusa nei quali spiccano rotoli di carta igienica Scott’s, il detergente Fabuloso, la birra Negra Modelo e altri prodotti. È un inno alle piccole botteghe a conduzione familiare che vendono praticamente di tutto a tutte le ore del giorno.

L’artista, però, oltre a festeggiare questi ricoveri urbani dell’alimentari, vuol anche ricordare come le bodegas rappresentino spesso l’unico tipo di attività commerciale presente nelle zone a basso reddito. L’occhio di Self è fortemente orientato verso le implicazioni sociali, politiche ed economiche di queste realtà, e di come la loro diffusione rispecchi le disparità nella distribuzione dei servizi essenziali. ”A New York, noti la differenza nel passare da un quartiere all’altro. I negozi o le istituzioni del tuo quartiere riflettono ciò che la società pensa tu meriti”, ha dichiarato Self.

L’artista, nativa di Harlem, ricorda come negli anni ’90 nei suou quartiere vi fossero scarsissime banche, molti centri di cambiali, pochissimi supermercati, ma molte, molte bodegas. Queste ultime erano uno dei pochi luoghi dove Self ricorda di aver avuto il permesso di andare da sola, diventando così una costante della sua infanzia. Uno scenario nostalgico che i visitatori dell’installazione rivivono con gioia – quale newyorkese non ama una bodega?

“Ci sono tante taglie nella vita dei neri e dei marroni che nascono da situazioni difficili, ma che diventano cose degne di celebrazione” ha dichiarato Self, sottolineando come le bodegas si siano trasformate in importanti spazi comunitari.

Il primo progetto di Bodega Run ebbe luogo a Pilar Corrias a Londra nel 2017, seguito da una seconda tappa presso l’Hammer Museum di Los Angeles nel 2019. Con l’avvio del 2021 è stata poi pubblicata una monografia, inizialmente pensata per chiudere il progetto, accompagnata da una installazione di tre giorni presso lo Swiss Institute di New York con molti dei lavori realizzati con Two Palms. “Ma era davvero entusiasmante riprendere in mano il progetto. Ho elaborato molti nuovi spunti e mi sono giunte nuove ispirazioni” afferma Self.

L’artista ha iniziato a collaborare con Two Palms oltre due anni fa, creando inizialmente stampe delle sue illustrazioni di Bodega Run prima di avventurarsi in opere tridimensionali realizzate in carta fusa, un mezzo con cui Self era familiare per aver lavorato come assistente dell’artista Leonardo Drew durante gli anni dell’università. Presto ha abbandonato le illustrazioni bidimensionali per dedicarsi completamente alle opere tridimensionali. “Two Palms ha sempre sperimentato a creare lavori che sono fisicamente intensi e che hanno profondità”, ha affermato la direttrice della galleria, Alexandra Slattery, “con Tschaba, siamo stati in grado di portare tutto ciò a un livello completamente nuovo, ed è estremamente emozionante per noi.”

Un interessante mashup tra arte, memoria ed etnosociologia urbana, un’ode colorata al fascino multiforme delle Bodegas. Questo è quanto Tschabalala Self ha voluto regalare ai visitatori del New York Armory Show. Un’esperienza immersiva, ricca di spunti e riflessioni, per ripensare agli spazi urbani e alla loro storia.

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