Misura oltre 1500 metri quadrati, la tela più grande del mondo recentemente venduta durante un’asta di beneficenza per $62,2 milioni.
Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Sacha Jafri 🙏🏻 (@sachajafri)
Dopo il record registrato da Beeple a $69,3 milioni per la prima opera totalmente NFT venduta nella storia dell’arte, oggi agli onori della cronaca è il pittore britannico Sacha Jafri che ha raggiunto $62 milioni in un’asta a Dubai vendendo l’opera dalle dimensioni più imponenti al mondo.
Il suo titolo è “The Journey of Humanity” ed è una tela che misura più di 1500 metri quadrati – 4 campi da basket NBA messi insieme, giusto per darvi un’idea.
Inizialmente l’artista aveva pensato di dividere l’opera in 70 parti da vendere singolarmente: l’obiettivo era raggiungere 30 milioni per aiutare i bambini in difficoltà.
Tuttavia le cose sono andate diversamente perché Andre Abdoune, CEO di Altius Gestion International Holding, ha voluto tenere l’opera tutta per sé, sborsando la cifra di $62 milioni.
In fatto di record di mercato “The Journey of Humanity” si colloca subito dopo Beeple ($69,3 milioni), superando artisti blue chip come Gerhard Richter (£30,4 milioni) ed Ed Ruscha (,$52,4 milioni). Visualizza questo post su Instagram
Un post condiviso da Sacha Jafri 🙏🏻 (@sachajafri)
«Il dipinto era molto potente quando l’ho visto e, per me, sarebbe stato un errore separare i pezzi», ha dichiarato Abdoune ad Agence France Presse. E ha aggiunto: «Vengo da una famiglia povera e so come ci si sente a non mangiare niente».
Come richiesto dall’artista Sacha Jafri l’intero ricavato sarà devoluto tra diverse organizzazioni umanitarie come UNICEF, UNESCO, The Global Gift Foundation e Dubai Cares.
Non a caso l’opera rappresenta un dipinto fatto da bambini per bambini.
«Ho chiesto ai bambini del mondo di inviare le loro opere d’arte – come si sentono ora, le loro emozioni», dichiarava l’artista alla CNN già nel 2020. «Ero bloccato a Dubai e volevo creare qualcosa di toccante, qualcosa che avesse un significato. Qualcosa che potesse fare una grande differenza».
Sacha Jafri ha lavorato a quest’opera per 7 mesi, 20 ore al giorno, usando 1065 pennelli e 6.300 litri di vernice. In aggiunta alla parte astratta creata dall’artista, l’opera è costituita dai disegni realizzati dai bambini di oltre 140 Paesi nel mondo.