4 giovani fotografe under 30 da tenere d’occhio

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Dillon (@rheadillon)

Queste fotografe vogliono cambiare il mondo con uno scatto. Scopriamo le 4 giovani promesse della fotografia che stanno spopolando nel mercato!

Sono pronte a cambiare il mondo con uno scatto e a farsi strada in un contesto ancora fortemente maschile, traggono ispirazione dalla moda, ma le rielaborano in modo personale con sguardi e prospettive del tutto uniche e innovative. Hanno ricerche artistiche già definite e con le loro immagini vogliono comunicare: perché la fotografia non è solo bellezza fine a stessa, ma anche messaggio capace di distruggere i muri, i confini e le disparità. 

Chi sono? Sono le fotografe under 30. Giovani, impegnate, attente ad utilizzare sempre nuovi linguaggi, come la scrittura e il video, questi astri nascenti della fotografia mondiale stanno già andando lontano invertendo un trend che fino a poco tempo fa vedeva le donne relegate a ruoli secondari. 

Fortunatamente oggi le cose stanno cambiando, ecco una selezione di 4 giovani talenti di cui siamo certi sentiremo parecchio parlare! 

Rhea Dillon, 24 anni

Artista a tutto tondo, è anche regista e scrittrice. Per la sua tesi di laurea alla Central Saint Martins di Londra ha presentato The name I Call Myself, video manifesto della sua poetica che dà voce alla comunità nera inglese, in particolare a quella LGBTQ+. La sua arte ruota attorno all’Afrofuturismo umano, ovvero un’analisi dell’essere nero all’intero dell’attuale società suprematista bianca. Tema che traspare anche dagli scatti di un viaggio in Giamaica, terra d’origine della sua famiglia: non cartoline dell’isola caraibica viste con gli occhi del turista occidentale, ma ritratti degli abitanti del luogo e di un territorio che ancora oggi soffre per colpa della schiavitù passata. 

Samane Askari, 26 anni 

Nata e cresciuta in Iran, per lei la fotografia è giornalismo. Tra le sue tematiche preferite i giovani, in particolare quelli che hanno deciso di abbracciare lo Zoroastrismo, antichissima religione monoteista persiana. Nelle sue immagini risultano evidenti i principi di questo culto, soprattutto quello che professa l’uguaglianza tra uomo e donna all’interno della società. Askari è tra i membri più giovani dell’agenzia fotografica Middle East Images, le sue immagini su Instagram esprimono tutte le contraddizioni di un paese unico come l’Iran. 

Sophie Mayanne, 27 anni

Diversità e inclusione: sono i concetti chiave di questa fotografa inglese. Per Sophie Mayanne la bellezza è ovunque, ma soprattutto nei difetti. Per questo i modelli e le modelle che posano davanti al suo obiettivo non sono convenzionalmente belli, ma hanno rughe, alopecia, sono albini o hanno qualche kg in più. Sophie stessa, nei suoi raffinati autoscatti, non si vergogna a mostrare il suo corpo: lo fa senza alcun autocompiacimento raccontandosi per quella che è. Dal 2017, inoltre, porta avanti un progetto su Instagram dal titolo Behind The Scars, che celebra le cicatrici di tutte le forme e dimensioni perché proprio dietro a queste “imperfezioni” si nascondono le storie più belle e dolorose. 

Giulia Bersani, 28 anni

Cosa rimane è il suo ultimo progetto, un fotolibro parzialmente scritto che narra di una storia d’amore, iniziata e già finita. Giulia, racconta con le immagini, la sua relazione con Shira, l’unica ragazza per cui, a suo dire, abbia provato un sentimento sincero. Una testimonianza preziosa, dove il tema centrale è l’ossessione di avere sempre qualcuno accanto, un argomento già esplorato in altri progetti e fondamentale nella produzione di questa fotografa. Giulia è tra le le fotografe più promettenti della scena italiana, soprattutto per le sue capacità di narratrice in bilico tra romanticismo e intimità. 

Cover Photo Credits: Sophie Mayanne via indiegogo.

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