Il fotografo coglie gli effetti del Capitalismo sui volti delle persone che attraversano la città, rendendoli quasi immateriali.
Michael Wolf, uno dei grandi fotografi contemporanei, si è spento il 24 Aprile 2019 portando con sé un occhio capace di andare dietro le semplici apparenze.
Nato a Monaco nel 1954, Wolf studia in Canada e negli Stati Uniti. Nel 1976 consegue la laurea in comunicazione visiva, in Germania, ma la sua vocazione per la fotografia e il reportage arriva nel 1994, quando trascorre otto anni ad Hong Kong per la rivista tedesca Stern.
Nel 2003 lascia il suo lavoro come inviato di redazione, per dedicarsi a tempo pieno alla fotografia d’arte, iniziando a collaborare con le più importanti gallerie di fotografia al mondo.
I suoi scatti sono caratterizzati da primi piani sconcertanti, dall’assenza di orizzonti e schiere di edifici o infrastrutture che all’occhio dello spettatore si confondono fino a diventare una sorta di schema di ripetizione.
TOKYO COMPRESSION
Tra le serie di immagini più fortunate c’è Tokyo Compression. Gli scatti vedono le persone “compressate” all’interno della metro di Tokyo. Ritratte nella loro quotidianità, catturate in maniera così surreale, da sembrare astratte.
In questa serie Michael Wolf ha ripreso i volti dei pendolari presso la stazione di Shimo-Kitazawa di Tokyo con i passeggeri schiacciati contro i finestrini dei vagoni. Wolf sperimenta diverse forme di ritaglio e inquadrature, per evidenziare al meglio le sensazioni di soffocamento di tutti i pendolari.
Tokyo Compression è un progetto che è stato sviluppato nell’arco di quattro anni. La serie di fotografie permette allo spettatore di scoprire gli standard di vita nei centri urbani più affollati al mondo e la condizione – sia fisica che psicologica – delle persone che la vivono quotidianamente. Il progetto è strutturato in 3 diverse raccolte che sono: Tokyo Compression, Tokyo Compression Revisited e Tokyo Compression Three.
Uno dei fotografi più completi della nostra epoca capace di evidenziare il capitalismo globale ad un livello così capillare da farlo sembrare finto. Ma al tempo stesso da renderlo così reale, da poterlo immortalare in fotografie senza tempo.
Cover Photo Credits: © The Estate of Michael Wolf, Courtesy of Flowers Gallery