L’artista Sol Calero racconta le proprie origini attraverso la sua arte, con installazioni sociali e palette minuziosamente studiate
Sol Calero è un artista latino-americana.
Ha lasciato Caracas da ragazza per studiare pratiche artistiche in Europa, per stabilirsi quindi a Berlino.
Ma la verità è che l’America Latina non l’ha mai lasciata per davvero.
«Più conosci il mondo dell’arte, più ti rendi conto di quanti pochi artisti latino-americani, soprattutto Venezuelani ne fanno parte» ha dichiarato Sol Calero in un’intervista per Arturner.
È così che ha fatto della rappresentazione della propria identità un oggetto di studio, che ha indagato da prima con mezzo pittorico e ora sotto molteplici forme. L’installazione in particolare.
La vita e l’inizio del percorso artistico di Sol Calero
Nata a Caracas nel 1982 e stabile a Berlino dove con il marito, anch’egli artista, gestisce uno spazio espositivo Kinderhook & Caracas.
L’obiettivo comune è realizzare uno spazio che diventi estensione della medesima visione dell’arte, che fosse -e sia tuttora- aperta alla comunità intera, senza limiti commerciali.
Ma la strada che l’ha condotta a quella che oggi è la sua maturità artistica è molto più profonda.
Il suo lavoro iniziale, figlio di influenze e studi europei uniti alla cultura artistica venezuelana che l’ha cresciuta, era principalmente legato alla pittura astratta.
L’interesse è però poi teso verso un’arte più concettuale che l’ha portata a scegliere di rappresentare le proprie idee in installazioni immersive.
Si tratta di un percorso analogo, che Calero definisce processo organico.
Quello che in pittura la porta a riflettere sul quantitativo di colori e come trasmetterli su tela, nell’ideazione di un progetto più complesso si traduce nella gestione e organizzazione dello spazio.
Attraverso un modello 3D sul computer, Sol Calero studia minuziosamente le palette di colore per i suoi progetti, pianificando con anticipo la stesura di colore. Una volta pronta l’installazione, è poi turno di cambiamenti di tavolozze e idee, «a volte pianifichi qualcosa che nello spazio reale però non funziona» spiega sempre l’artista.
Nel contesto dello spazio co-gestito insieme al marito, Sol Calero lavora per la realizzazione di progetti artistici volti alla flessibilità e alla diversità dell’arte.
Diverse sono quindi le visioni coinvolte nei progetti, che rendono Kinderhook & Caracas un luogo di conoscenza dove tutti possono imparare gli uni dagli altri.
Non ci sono gerarchie o idee prevalenti, l’arte che Calero sostiene è equa e rispettosa. La possibilità di imparare è propria di ogni artista e ogni corrente.
Questo, secondo l’artista, dovrebbe essere anche un fondamento storico. «Sono cresciuta con la convinzione che le opportunità fossero tutte là fuori.
Questo valeva anche per l’arte, per studiarla bisognava viaggiare in Europa» dichiara sempre nell’intervista per Arturner.
L’importanza dell’arte sudamericana e come questa possa acquisire un’altra percezione agli occhi degli altri è fondamentale nella ricerca e nello studio artistico di Calero. «Mi chiedo da sempre, cosa sarebbe stato dell’arte latinoamericana senza questa grande influenza europea, se anziché concentrarsi su cosa c’era là fuori avessimo studiato quello che c’era qui».