nebvula è un collettivo eterogeneo che sperimenta le possibilità e i limiti dei media digitali in relazione alla società contemporanea. In questa intervista raccontano come sono nati e i prossimi progetti.
CHI È NEBVULA
nebvla è un collettivo artistico nato nel 2022 e con base a Milano.
nebvla nasce dall’esigenza artistica di Gabriele Fabbri, Stefano Mombelli e Samuel Silva Trovato, fondatori del collettivo che dal 2014 lavorano insieme nell’ambito della sperimentazione digitale. Nel corso del tempo, il collettivo si è ampliato aprendosi all’inclusione di nuove personalità creative, comprendendo ad oggi altri tre membri oltre ai fondatori: Niccolò Brovelli, Sebastiano Guarnera e Dennis Margaroli.
Il collettivo indaga le possibilità e i limiti dei media digitali in relazione all’analisi dei loro effetti sulla società contemporanea, rifacendosi al mito come punto di partenza per creare nuovi spunti di riflessione.
Scopriamo il collettivo attraverso una serie di domande, che anticipano l’opera “Flowing Love” alla Fondazione Modigliani di Roma dal 16 giugno
Come nasce il collettivo nebvla?
La nascita del collettivo è stata, come molte delle esperienze di questi tempi, la necessaria e inevitabile conseguenza di una molteplicità di fattori.
Noi tre fondatori lavoriamo insieme nel campo della creazione digitale da quasi dieci anni, ci consideriamo una famiglia piuttosto che un gruppo di lavoro. Ci siamo ingranditi col tempo, includendo persone che arrivavano da background differenti e che portassero con le loro personalità e la loro creatività quel “qualcosa in più” che ci aiutasse a spingerci oltre i nostri limiti. Lavorare con interlocutori diversi ci ha permesso di sviluppare una coscienza critica e attenta sugli scenari del contemporaneo, sfociata nell’esigenza di tradurre in arte visiva digitale i concetti che abbiamo elaborato nel corso del tempo.
Qual è la vostra ricerca artistica?
La poetica del collettivo si interroga sulle peculiarità costruttive e autodistruttive rispecchianti l’attuale società occidentale contemporanea.
Il punto di partenza della ricerca si rifà al mito, visto come elemento fondante dell’evoluzione culturale e strumento di creazione di una coscienza condivisa attraverso la narrazione. Facciamo nostri quei valori per rielaborarli in una visione attuale, riportando l’attenzione sul concetto stesso di valore che troppo spesso è messo in crisi dai processi di mercificazione, nei quali il significato occupa un ruolo subordinato all’immagine che lo rappresenta.
L’orizzonte utopico di nebvla è uno sguardo critico, che si attiva con curiosità, costanza e profondità per attraversare la nebbia dilagante di input visivi creati compulsivamente da flussi di informazioni e immagini: uno stimolo al riconoscere e ricostruire consapevolmente il filtro tra la realtà e la sua rappresentazione che nel tempo si è sgretolato fino a scomparire.
Dialoghiamo con quegli archetipi troppo spesso sostituiti da immagini passeggere vacue, per riportarli sotto gli occhi dell’umano, analizzando i modi in cui alcuni elementi si perdono nel tempo mentre altri permangono, evolvendosi o rimanendo aggrappati a sé stessi. Ci lasciamo trasportare in un processo creativo che sperimenta, assimila, interpreta e supera gli input esterni e le barriere che portano con sé, come a fermare l’attimo per ritrovare l’unicità del presente, analizzando il passato e proiettandoci verso il futuro.
Il digitale è stato da sempre il mezzo che ci permette di comunicare in modo immediato anche concetti complessi: è il nostro strumento di espressione privilegiato, con cui possiamo sperimentare senza i limiti del mezzo fisico. La materialità fisica non è per noi né un punto partenza né un punto di arrivo definito: ogni lavoro è a sé stante e può avere un rimando al mondo materiale solo se è funzionale alla giusta espressione della ricerca.
Il 16 giugno presentate l’opera “Flowing Love”: che cosa rappresenta per voi?
“Flowing Love” è stata la prima opera che abbiamo realizzato e che ha dato l’input per la creazione dell’intera serie “Ephemera”, anche se abbiamo scelto di esordire con altre opere prima. Siamo molto affezionati a lei, come se fosse la prima creatura a cui abbiamo dato la vita; lasciarla libera e vederla spiccare il volo è un momento molto importante.
Siamo inoltre molto felici di esporre l’opera digitale in occasione della mostra “Psiche” in un luogo come la Fondazione Modigliani” di Roma, una delle città culla dei valori su cui si è strutturata la società occidentale.
Siamo anche contenti di essere parte della piattaforma SuperRare dedicata alle opere digitali in blockchain, sulla quale abbiamo già pubblicato e venduto alcune opere di “Ephemera” e su cui minteremo anche “Flowing Love” in occasione della mostra a Roma. Pensiamo che l’interazione tra il mondo dell’arte “tradizionale”, se possiamo dire così, e il mondo dell’arte digitale contemporanea, con le sue dinamiche peculiari legate alla blockchain e agli NFT, sia un elemento fondamentale della divulgazione al pubblico di questo tipo di arte, che nell’ultimo periodo sta ricevendo la dovuta attenzione da parte delle istituzioni.
Quali sono i prossimi progetti/obiettivi?
Il nostro obiettivo principale è portare al pubblico la nostra arte e i temi che affrontiamo con la nostra ricerca attraverso tutti i canali possibili, digitali, fisici, tradizionali, innovativi e ogni possibile commistione tra di essi.
Riteniamo che un punto cardine sia intessere una rete stabile e strutturata con altri artisti provenienti da tutti gli ambiti di sperimentazione, per sviluppare dei confronti critici e delle collaborazioni utili a far crescere sia il singolo artista che l’intera community.
Ci piace affrontare nuove sfide e trovare nuovi modi per esprimere le potenzialità dell’arte digitale; ci piacerebbe ad esempio sperimentare nell’ambito musicale per accostare il lato visivo delle nostre opere a quello sonoro.
Immagine di copertina: Nebvla, Flowing Love – Dalla Serie Ephemera, Digital Artwork, Still da video, 2022. Courtesy The Artists