Un quadro di Gustav Klimt è tornato a galla improvvisamente dopo l’ultima volta che era stato visto in pubblico nel lontano 1925 e, a distanza di quasi cento anni, ora verrà battuto alla casa d’asta im Kinsky il 24 aprile.
Conosciuto dagli esperti sulla base di una riproduzione in bianco e nero (probabilmente perché era stato inventariato in occasione di una mostra realizzata nel 1926 da Otto Kallir-Nirenstein nella Neue Galerie di Vienna), e dato per scontato che non sarebbe più saltato fuori (nei successivi cataloghi ragionati dell’artista veniva descritto come “perduto”), il quadro, intitolato Bildnis Fräulein Lieser o Ritratto della signora Lieser, era stato commissionato all’artista da una ricca famiglia che allora faceva parte dell’alta borghesia della società viennese. Ma non se ne conosce totalmente l’origine: in una prima ricostruzione, infatti, i vari cataloghi affermano che Adolf, importante industriale dell’impero austro-ungarico affiancato da suo fratello Justus, commissionò Klimt un ritratto della figlia Margharete Constance nel 1917, un anno prima del decesso dell’artista. Ciononostante, un’indagine svolta dalla casa d’aste suggerisce che fosse la moglie di Justus ad assumerlo per raffigurare una delle due figlie.
“Nell’aprile e nel maggio del 1917, la ragazza visitò nove volte lo studio di Klimt a Hietzing per posare per lui”, hanno fatto sapere dalla casa d’aste. “Klimt iniziò probabilmente il dipinto nel maggio 1917. Il pittore scelse per la sua raffigurazione un ritratto di tre quarti e mostra la giovane donna in posa rigorosamente frontale, vicino al primo piano, su uno sfondo rosso indefinito. Un mantello riccamente decorato con fiori è drappeggiato sulle sue spalle”.
Henriette Lieser, la ragazza dipinta nel quadro, era rimasta a Vienna nonostante l’occupazione nazista e fu deportata nel 1942 ad Auschwitz, dove morì nel 1943.
La famiglia che ha avuto in possesso il quadro dagli anni Sessanta, prima di farlo valutare, non ha ben chiarito su come l’opera sia arrivata nelle loro mani. C’è quindi un “buco” che parte dal 1925 fino al 1960. Quello che è sicuro però è, che sulla base di un accordo basato sui cosiddetti “Principi di Washington” (un accordo internazionale per restituire ai discendenti delle persone a cui erano state sottratte le opere d’arte saccheggiate dai nazisti), gli attuali proprietari austriaci e i successori legali della famiglia Lieser si sono accordati sul fatto che il quadro verrà battuto all’asta.
“La riscoperta di questo ritratto, uno dei più belli dell’ultimo periodo creativo di Klimt, è fantastica”, ha affermato la casa d’aste im Kinsky in un comunicato dove ha annunciato la scoperta. “Come figura chiave dell’Art Nouveau viennese, Gustav Klimt incarna il modernismo austriaco di fine secolo più di ogni altro artista. Le sue opere, in particolare i suoi ritratti di donne di successo dell’alta borghesia all’inizio del secolo, godono del più alto riconoscimento in tutto il mondo”; e ancora: “I dipinti di Klimt si collocano ai vertici del mercato dell’arte internazionale. I suoi ritratti di donne sono raramente offerti alle aste. Un dipinto di tale rarità, significato artistico e valore non è stato disponibile sul mercato dell’arte in Europa centrale per decenni”.
E quindi non è solo il ritrovamento del quadro a ricoprire un interesse eccezionale, ma anche il costo stimato: si parla infatti di una cifra che va dai 30 ai 50milioni, se non oltre.
Ma prima che tutto questo accada, ovvero il “passaggio di mano” in favore di un collezionista o magari di un museo, il quadro farà diverse soste in varie piccole mostre sparse per il mondo, dalla Germania alla Gran Bretagna alla Svizzera, fino ad arrivare ad Hong Kong.
L’anno scorso, nella casa d’aste Sotheby’s, un altro quadro di Gustave Klimt fu battuto all’asta per più di 105milioni di euro. Anche questo dipinto, intitolato Dame mit Facher o Dama con ventaglio, proprio come Bildnis Fräulein Lieser fu uno degli ultimi quadri dipinti del maestro della successione viennese.